Titolo: La nostra fiaba brucerà in un lampo
Fandom: Heroes
Personaggi: Sylar, Elle Bishop
Pairing: Sylar/Elle {accennato}
Rating: PG15 (violenza)
Parole: 277 (W)
Prompts: Casa @
fanfic100_itaWarnings: Tripla drabble, SPOILERS FINO ALLA 3x12 INCLUSA
EFP:
LINK.Riassunto: Non voleva ricordarla in nessun altro modo.
Tabella:
TABELLA. Note.
- Non betata. Se ci sono errori, fatemelo sapere!
- SPOILERS FINO ALLA 3x12 Our Father, inclusa.
- Il titolo è un verso della poesia Vento e bandiere di Montale. Seguire le lezioni serve a qualcosa, ecco. Leggo le frasi, mi flasho e devo scriverci qualcosa (perché io prima mi fisso coi titoli e poi FORSE ci scrivo qualcosa XD).
- Può essere tranquillamente considerata come un'appendice di Decode (
1,
2).
La nostra fiaba brucerà in un lampo.
Sembrava capirlo solo guardandolo negli occhi, e l'aveva trovata bella. La cosa più bella che gli fosse mai stata riservata nel volto di qualcuno.
Non voleva ricordarla in nessun altro modo.
Eppure non riusciva a distogliere lo sguardo dalla carcassa in fiamme che giaceva inerme sulla sabbia.
La fissava insistentemente, osservando avidamente il fuoco che la inghiottiva e lambiva le sue membra, il suo viso, i suoi capelli.
Reclinò il capo di lato, seguendo lo squarciarsi della pelle ustionata su quel viso perfetto, dai lineamenti un po' spigolosi e la carnagione pallida, scoprendo la carne viva e rossa, ancora pulsante.
La camicia che le aveva prestato era ormai ridotta a brandelli di cenere inconsistente.
(Si chiese se il loro odore potesse rimanervi impresso comunque.)
C'era il tanfo di carne bruciata e sangue, che strideva atrocemente con il profumo di salsedine portato dal vento e il rumore del mare, alle sue spalle.
Dei lunghi capelli biondi che aveva accarezzato, non c'era più niente. Mozziconi disperatamente aggrappati ad un viso scheletrico e annerito, deformato in una macabra, placida smorfia di morte.
Consumavano qualsiasi cosa toccassero. Cauterizzavano una ferita che lei gli aveva così crudelmente inferto.
Sentì quel fuoco bruciare dentro di lui allo stesso identico modo, rispecchiandosi in quel teschio mostruoso.
La sua anima, pensò, doveva avere lo stesso aspetto. Un cadavere arso dai suoi stessi peccati.
Lasciò che il calore gli risalisse fino al viso, carezzandogli blandamente le guance ispide di barba.
Eppure era quello il suo posto. (Era stato così cieco.)
L'inferno non gli era mai apparso tanto confortante: un sadico, piacevole ritorno a casa.
Le dimostrò che poteva sopportare il peso di quel delitto che aveva del suicida.
Restò con lei finché di loro non fu rimasto che cenere e polvere.