survival blog, 18 dicembre Miracolo

Dec 19, 2010 02:47

 Oggi ero seduto sul crinale di una collina poco fuori l'enclave ad osservare il magnifico paesaggio, la giornata era chiara anche se l'aria era fredda e soffiava un vento moderato cosi mi sono abbandonato a delle varie riflessioni.
Queste riflessioni riguardavano sopratutto la natura umana e quel che era il mondo, quel che era diventato e quello che possibilmente diventerà! Quel che do per assodato è che l'umanità non scomparirà (almeno dalle mie parti) ma se poteva esserci ancora spazio per la speranza: speranza per un mondo nuovo, possibilmente migliore e più giusto dove ripartire da zero.
Di sicuro questa fottuta fine del mondo aveva dato una rimescolata alle carte e che non mi sarei più abbandonato a un potere proveniente dall'alto che poi ci ha abbandonato totalmente nel momento del vero bisogno (per altro qui giù in sicilia è successo molto prima che nel resto d' italia) e riflettevo anche che dovevo fare la mia parte in questo nuovo mondo senza partire in principio con pensieri negativi tipo che io non ero nessuno e che non potevo fare niente per questo.

Mentre mi abbandonavo a questi pensieri vidi un uomo che si avvicinava al perimetro esterno controllato da una sentinella: vestito con una pesante mantella di tela cerata con un giubbotto di pelle che si intravedeva sotto pantaloni di tipo militare anfibi e un berretto sulle spalle si vedevano del capelli lunghi e trasandati e una barba lunga un 15 cm (osservavo il tutto con un binocolo).
Il suo aspetto mi era familiare ma non mi resi conto in quel momento di chi si trattava; l'uomo arrivato al posto di controllo si fermo davanti alla sentinella la quale inizio la perquisizione (la situazione di per sé era anomala in quanto avevo dato ordine tassativo che nei punti di controllo situati sulle strade che passavano all'interno dei territori controllati dall' enclave si sarebbero dovuti trovare almeno 3 uomini e per questa violazione avrei elargito delle pesanti punizioni in quanto non tollero violazioni ai miei ordini sopratutto riguardo le questioni di sicurezza da parte degli uomini della milizia).
Appena la sentinella mise una mano sotto la mantella l'uomo reagì con una gomitata in bocca verso di essa uscendo un fucile a canne mozze occultato dentro la mantella puntantola verso quel stupido miliziano, immediatamente dall'interno dell'enclave uscirono una decina di miliziani armati di tutto punto che correvano verso l'uomo.
Mi resi conto che dovevo agire in fretta per evitare che la situazione degenerasse quindi salii sul mio calessino e mi diressi a tutta velocità verso l'uomo gridando a piena voce a tutti “ Ferma! Ferma!” (all'onor del vero aggiunsi parolaccie e bestemmie varie) arrivando appena prima degli uomini della milizia: scesi e avanzando con lunghi passi dissi verso l'uomo in dialetto “avvascialu nzinno ti lu nfilu ni lu culu! Mmerda!” che tradotto in italiano suonerebbe più o meno “abbassalo seno te lo infilo in culo! Pezzo di merda!” continuai ad avanzare verso di lui fin a trovarmi a circa un metro, in quell'istante il fucile fu lasciato a terra e io e lui ci abbracciammo forte con un emozione che quasi ci fece piangere.
Si trattava di un mio grandissimo amico di infanzia il quale consideravo alla stregua di mio fratello. salito a bologna per lavoro nel 2005 e lo rivedevo ogni tanto quando scendeva per le vacanze; persi i contatti telematici con lui nel 2013 ed era dal 2010 che non scendeva tanto che oramai mi ero rassegnato al fatto che lui era morto, mentre eravamo abbracciati quasi un minuto dopo gli sussurrai all'orecchio “hai lo stesso odore che avevi 5 anni fa” e in quel momento ci siamo messi a ridere entrambi.
In pratica era successo un vero e proprio miracolo era riuscito in poco più di un anno a scendere qua giù da bologna, in un altro aggiornamento metterò qualche dettaglio in più sul come ci sia riuscito!
Per oggi è tutto e spero di scrivervi al più presto!

p.s non mi sono dimenticato della punizione per le sentinelle ma di quella vi racconterò un altra volta

Giuseppe Tararà

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