Riflessioni su un letto d'ospedale
- Franziska
- Flashfic introspettiveggiante
- A prompt "Fool" (ma dai?) da 15minuteficlet
- Ma dave' da noi l'han tradotto come "sciocco"? Ohibò.
Non può che dirsi folle
(riflessioni su un letto d’ospedale)
Folle.
Folle come il più folle dei folli. E ugualmente folle chi follemente ha pensato questa follia.
Eppure, pensa Franziska von Karma, è talmente folle che è avvenuto, ed è senza dubbio l’ultimo passo sulla via dell’annichilimento della perfezione, la loro perfezione: lui ora è sereno. La variazione è minima, e un occhio non allenato non la coglierebbe, ma certo a lei, fra tutti, non sfugge, e poco importa la maschera di professionalità che l’altro è - quasi - sempre così abile ad interporre fra se stesso e il mondo.
Non bisogna cercare un sorriso, in Miles Edgeworth, ma il vuoto di un sorriso, un’intuizione non realizzata; non uno sguardo amichevole, ma l’attimo in cui i ricordi smettono di divorarlo dentro concedendogli momentanea tregua - tutto questo Franziska lo sa bene, e osserva, morbosamente affascinata, chiedendosi quando anche altri inizieranno a notarlo, a rendersi conto della sua prima disfatta, di cui le più recenti in tribunale sono forse una logica conseguenza. La logica di un folle, ma pur sempre una logica.
È folle e inconcepibile, pensa, perché nel buio più profondo dei suoi incubi, quando anche il suo unico mentore scomparso l’aveva lasciato solo e senza appigli, e nella debolezza aveva lasciato che folli voci si accalcassero sul suo conto distruggendo tutto quello che era stato, non a lei si era rivolto in cerca di forza, ispirazione, di una retta via… ma all’amicizia di un avvocato da due soldi.
Franziska von Karma si sente tradita.
E questo è folle,
folle,
folle.