La canzone del pendolare

Jan 31, 2011 13:24

(da cantarsi sulle note de "la canzone di Marinella" di De Andrè. Perdonami Fabrizio....)

Questa del pendolare è la storia vera
che se ne uscì di casa in primavera
ma venne poi ingoiato dal GRAnde inferno
e in ufficio arrivò, in tardo inverno.

Fu l'Appia e furono rallentamenti
Fu la Rustica e furon due incidenti
Sta finendo anche la benzina
Chissà se arriverà a Via Tiburtina.

Proprio oggi che aveva grande fretta
fuma distratto l'ultima sigaretta
forse fu l'astinenza da nicotina
gli parve di esser sempre a via prenestina.

Quando arrivò in ufficio la sorpresa,
qui l'aria è veramente molto tesa
e il capo che era stanco del ritardo
in tronco lo licenziò, con uno sguardo.

Bianco come la luna il suo bel viso
Rosso e livido si fece all'improvviso
Ma infin tornò a casa senza un rimpianto
Sapendo di aver lì, chi lo ama tanto.

Dicono poi che mentre ritornavi
Chissà come nel traffico scivolavi
E lei che era stanca di aspettare
con un Giamaicanon volle scappare.

E lei che era stanca di aspettare.......
con un Giamaicanon....volle scappare!

(ogni riferimento a eventi realmente accaduti, persone realmente esistite, bestemmie realmente pronunciate, è assolutamente casuale....ma fino a un certo punto!)
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