[dc comics, marvel comics, Fanfic] Homunculus

Oct 18, 2011 11:35

Titolo: Homunculus
Autore: io
Personaggio/i: Dick Grayson, Barbara Gordon, Jason Todd, Timothy Drake, Bruce Wayne, Tony Stark.
Pairing(s): implied Jason/Tim e Dick/Barbara
Rating: R
Avvertimenti: AU, riferimenti alla morte e al suicidio.
Disclaimer: non mi appartengono e viste le circostanze non vorrebbero neanche se potessero scegliere.
Challenge: AllNew!Challenge
Note: in fondo, forse... - a parte, non so se mi è stata concessa la proroga & non importa, anche se va fuori challenge l'ho scritta lo stesso! <3



Uno dopo l’altro, i passi ciechi di Barbara trovano tutti gli scalini di pietra della torre; Richard, venuto ad accompagnarla, si trova limitato a seguirla.

- È qui?

Le chiede lei, per farlo sentire meno irrilevante, sapendo perfettamente di sbagliarsi.

- Alcuni metri più avanti…- mormora Richard, un nodo stretto intorno alla gola rende la sua voce più flebile del vento che sferza contro le mura a strapiombo della rocca di Gotham.

Barbara avanza, il vento che le sposta la veste e i capelli le trasmette un brivido d’incertezza che accoglie con una gioia segreta, una vertigine liberatoria. La sua mano destra scorre lungo la paratia contando i massi di pietra fino al sesto, poi si ferma.

- È qui.

Richard annuisce, anche se lei non può vederlo. Non ha bisogno di nessuna conferma, in fondo. Barbara si volta verso l’abisso, inclina appena il busto verso il parapetto, e sente la forza del vuoto risucchiarle i capelli e i pensieri, inesorabile. Nessun mistero che Timothy abbia scelto proprio questo punto per lasciarsi inghiottire dal nulla.

Il corpo di Jason è stato riportato alla rocca da alcuni taglialegna che, riconoscendo lo stemma di famiglia sulle finiture del cavallo, hanno sperato in una ricompensa.

Il corpo di Jason è stato messo in una teca nelle segrete, così ha detto Richard. Barbara non ha potuto vederlo, Timothy non ha voluto vederlo.

Quando è arrivata la pace, Jason ha pensato che Timothy sarebbe finalmente guarito da solo; Timothy non ha più voluto che lui lo toccasse, o che abitasse la sua porzione di buio quotidiano e condividesse le grida dei suoi spettri immaginati, e questo per un tempo sufficientemente lungo da far pensare a Jason di non aver più scuse per non lasciare la rocca, ma non abbastanza da far sì che se ne andasse senza chiedere a Timothy, con gesti nitidi, con parole confuse, se lui desiderasse trattenerlo.

Timothy non ha fermato Jason.

Timothy lo ha guardato andare via senza dire una parola, in cerca di sua madre, di un’altra guerra, o della strada che lo avrebbe portato a morire, solo, sull’altipiano, sotto i colpi di una mano sconosciuta che per ventidue volte lo aveva colpito col suo stesso coltello. Timothy lo ha guardato andare via e, dopo averlo visto scomparire all’orizzonte, si è voltato e ha iniziato a ridiscendere quella scala ripida che lo portava, di nuovo, nelle segrete umide e flatulente della follia. Ha risalito sull’altro lato i gradini delle sue allucinazioni fino a raggiungere il punto più alto, un punto da cui poterle guardare tutte ribollire ai suoi piedi come un mare in tempesta prima di abbandonarsi ad esse.

Timothy non ha fermato Jason.

Jason non ha fermato Timothy.

Una dicotomia perfetta, pensa Barbara, premendo le dita sul dorso rugoso della pietra grezza, perfetta e prevedibile. Non volta la testa, ma allunga la mano destra per cercare quella di Richard, ed è un contatto mille volte più forte.

- Tu lo avresti mai immaginato?

Richard scuote la testa, e lei può sentire, stavolta, il fruscio dei suoi capelli sul colletto, immaginare il tendersi delle rughe sulla sua fronte aggrotata, tutto il peso di un corpo umano lanciato da quella altezza conto il vuoto sulle sue spalle.

- No - risponde lui, la voce ferma - ma so che avremmo dovuto, tutti.

* * *

- Aggiustare corpi è relativamente facile, mi creda. Superare l’estraneità del metallo che si sostituisce alla carne può essere difficoltoso, ma fabbricare un simulacro artificiale di vita, questo è assai meno complesso di quanto si possa immaginare.

La voce nitida e squillante di Stark riempie la caverna come quella di un abile venditore che riesce a diffondersi sovrastando il brusio della folla in una piazza del mercato, ma non c’è alcun pubblico in quell’antro umido, solo il ragazzo di carne saldata a metallo, inerte sul tavolo, e un’ombra scura che si aggira di colonna in colonna, sfuggendo abilmente al riverbero azzurro del saldatore. Sir Anthony si china nuovamente sul gomito bionico che sta assicurando al braccio pallido del ragazzo e continua.

- La tecnologia nasce da un inconscio mimare il nostro corpo dopotutto. Se avessimo scelto un modello di riferimento diverso da noi stessi non avremmo mai potuto raggiungere questo grado di avanzamento, di confidenza con la nostra creazione.

Sir Anthony parla, parla, ma la parte della sua mente che non è occupata a parlare e a saldare gli arti e la colonna vertebrale bionica al corpo immobile, drogato del ragazzo, si chiede quanto grande possa essere il dolore del padre per averlo spinto a chiedere aiuto proprio a lui, suo eccellente oppositore nella Colonia Reale. L’uomo si alza in piedi, e le sue gambe di ferro stridono mentre raggiunge l’altro lato del tavolo, per assicurare la placchetta metallica dell’orecchio artificiale alla guancia di Timothy.

- Francamente, Signore, non è l’aspetto tecnico a lasciarmi delle riserve sulla buona riuscita dell’operazione.

L’ombra scura si avvicina, facendo frusciare il lungo mantello nella penombra.

- Ti riferisci all’anima, Stark?

Sir Anthony annuisce, riverberi di compassione sincera nel suo occhio più azzurro.

- Prima di metterlo sotto sedativi, il ragazzo non mi sembrava né più vivo né più partecipe di adesso. Eppure il suo cervello non è stato danneggiato nella caduta.

Sir Bruce allunga una mano fino a sfiorare l’omero pallido di Timothy, i suoi occhi cerulei vacuamente sospesi nel niente scuro del soffitto, come li ha visti, invero, mille altre volte.

- Ed esiste un modo per aggiustare le anime?

- Questo non è il mio campo, sono cose che solo gli dei conoscono. O le streghe. - continua Sir Anthony abbassando lo sguardo sulla clavicola tumefatta di Timothy - Recentemente ho sentito parlare di una tribù di temibili assassini venuti da Est. Si dice che il loro capo sia uno stregone immortale, in grado di guarire col maleficio ogni ferita e restituire perfino l’anima ai corpi dei morti.

Il saldatore fa scintillare la sua fiamma azzurra nella penombra, un guizzo simile a quello che si accende negli occhi del Signore della Rocca.

- Naturalmente potrebbe trattarsi di dicerie da locanda prive di fondamento. Di spettri ne abbiamo conosciuti, ma non vi è prova che nessuno che sia mai davvero tornato dalla morte, non è così?

Sir Anthony solleva lo sguardo per incontrare quello del suo ospite, ma è rimasto solo il buio a circondarlo; nessun fruscio, nessun rumore di passi. Sir Anthony abbassa la testa e continua il suo lavoro, senza mancare di notare il velo umido che si è steso sugli occhi spalancati del ragazzo addormentato.

Note:
* Questo AU DC/Marvel, battezzato Terra-1061 è, per citare me stessa... cazzo, non ritrovo nulla da copincollare ... cmq una terra ibrida ferma al rinascimento per molti versi ma con venature steampunk in cui Bruce e famigliola hanno combattutto con gli skrull per anni e anni prima di arrivare alla pace. Tim e Jason sono stati entrambi torturati quando erano molto giovani dagli Skrull e il primo ci ha rimesso la salute mentale; questo li ha portati a diventare amanti oltre che fratelli adottivi e compagni d'armi, ma una volta che la guerra è finita è andata come è scritto qui. Ovviamente, non finisce qui, come si allude nell'ultimo passaggio della fic, ma non ho abbastanza droni per plottare tutto e di questo mi scuso con il pubblico, pagante e non. =___=
* Tempo fa Linda mi promptò Tim/Jason di questo Au a tema 'Follia' - facciamo che è un mezzo fill, perchè avevo in testa altre cose per quella, ma sono rimaste meno articolate di questa idea.
* Bonus pics, l'ultima NSFW:





dc comics: tim drake, !challenge: all new, *crossover, dc comics: jason todd, *marvel: comics, marvel: tony stark, dc comics: barbara gordon, *dc comics: fanart, *marvel: fanfiction, autore: levy, dc comics: dick grayson, *dc comics: fanfiction, dc comics: bruce wayne, *dc comics: comics

Previous post Next post
Up