[DC Comics, fanfic] Does anybody else in here feel the way I do?
Titolo: Does anybody else in here feel the way I do?
Fandom: DC Comics
Personaggi: Terra (nominato il gruppo di The New Teen Titans \O/)
Beta: izzieanne
Parole 262
Rating: Pg13
Prompt: #8 - Stop whispering, start shouting.(it100)
Disclaimer: Terra & Co. appartengono alla DC. Io non ci guadagno nulla scrivendoci. Il titolo è merito sia di izzieanne che dei Pink Floyd.
Note: Scritta per il compleanno della lovva. Perchè tutti amano Linda ù_ù
Capitavano giorni in cui tutto era insopportabile. Beast Boy con la sua cotta, Speedo e la sua innocenza, i Teen Titans in generale - un branco di idioti alla ricerca di una figura decente da imitare -, dover fare l’eroina, salvare sconosciuti molto spesso poco inclini a ringraziare e persino entrare nel letto di Slade. In quei momenti Terra si chiedeva cosa diavolo ci facesse ancora lì: costretta ad indossare una maschera per uccidere persone contro le quali, alla fine, non aveva nulla. I soldi, certo, i soldi erano il suo movente, però la maschera pesava, pesava tantissimo, ogni tanto la sentiva entrare dentro, come un parassita che assorbe l’energia vitale.
Erano dolorosi e snervanti, quei giorni.
Doveva costantemente ricordare a se stessa che lei era Tara Markov, la mercenaria, figlia illegittima del re di Markovia, e che presto o tardi li avrebbe ammazzati, quegli idioti - doveva solo avere pazienza, ancora un po’ di pazienza. E poi
- Morirete tutti. - sussurrò senza nemmeno rendersene conto, guardando alla finestra l’immagine riflessa dei supereroi. Ignari, stavano preparando il pranzo tra litigi e cibo lanciato da una parte all’altra della stanza. Un moto di odio la colpì senza ragione: avrebbe voluto voltarsi e provocare il terremoto peggiore che la città avesse mai visto - massacrarli con le sue stesse mani, uno ad uno.
Invece, quando si voltò per avvicinarsi alla squadra, sul suo volto era dipinto un innocuo e alquanto dolce sorriso. Era solo una questione di tempo, e presto avrebbe potuto realizzare il suo sogno, urlando quella frase che era (ancora per poco) costretta a bisbigliare.
(fine)
Fandom: DC Comics
Personaggi: Terra (nominato il gruppo di The New Teen Titans \O/)
Beta: izzieanne
Parole 262
Rating: Pg13
Prompt: #8 - Stop whispering, start shouting.(it100)
Disclaimer: Terra & Co. appartengono alla DC. Io non ci guadagno nulla scrivendoci. Il titolo è merito sia di izzieanne che dei Pink Floyd.
Note: Scritta per il compleanno della lovva. Perchè tutti amano Linda ù_ù
Capitavano giorni in cui tutto era insopportabile. Beast Boy con la sua cotta, Speedo e la sua innocenza, i Teen Titans in generale - un branco di idioti alla ricerca di una figura decente da imitare -, dover fare l’eroina, salvare sconosciuti molto spesso poco inclini a ringraziare e persino entrare nel letto di Slade. In quei momenti Terra si chiedeva cosa diavolo ci facesse ancora lì: costretta ad indossare una maschera per uccidere persone contro le quali, alla fine, non aveva nulla. I soldi, certo, i soldi erano il suo movente, però la maschera pesava, pesava tantissimo, ogni tanto la sentiva entrare dentro, come un parassita che assorbe l’energia vitale.
Erano dolorosi e snervanti, quei giorni.
Doveva costantemente ricordare a se stessa che lei era Tara Markov, la mercenaria, figlia illegittima del re di Markovia, e che presto o tardi li avrebbe ammazzati, quegli idioti - doveva solo avere pazienza, ancora un po’ di pazienza. E poi
- Morirete tutti. - sussurrò senza nemmeno rendersene conto, guardando alla finestra l’immagine riflessa dei supereroi. Ignari, stavano preparando il pranzo tra litigi e cibo lanciato da una parte all’altra della stanza. Un moto di odio la colpì senza ragione: avrebbe voluto voltarsi e provocare il terremoto peggiore che la città avesse mai visto - massacrarli con le sue stesse mani, uno ad uno.
Invece, quando si voltò per avvicinarsi alla squadra, sul suo volto era dipinto un innocuo e alquanto dolce sorriso. Era solo una questione di tempo, e presto avrebbe potuto realizzare il suo sogno, urlando quella frase che era (ancora per poco) costretta a bisbigliare.
(fine)