Jul 24, 2003 11:32
Un temporale.
Finalmente un temporale.
La pioggerella è fine, il tuonare è sopito. Mi correggo: un temporalino.
Scendo dal treno. L'aria ancora tiepida; l'odore di pioggia.
Odore del secchiello dove mettevo i pescetti a sguazzare quando andavo a pescare. Sì, perchè mi dispiaceva assistere alla loro lenta agonia fuor d'acqua.. e per di più dopo esser stati gabbati dall'esca! "Dopo la beffa, il danno".
Insomma li accudivo per una giornata, e mi diventavano simpatici od antipatici. Quello col labbretto strappato di solito aveva la mia protezione, e se qualche testa calda lo urtava gli davo le schiaffette sulla pinna caudale.
Tornato a casa, mi portavo il secchiello in camera e davo loro le briciole di pane, gli cambiavo l'acqua, ci giocavo. Tutto ciò fino a quando potesse essere servito a qualcosa, poi scattava la frittura.
Conservo dei bei ricordi di quelle giornate passate a pescare.
Tutto questo mentre una folata di vento mi accartocciava addosso l'ombrellino pieghevole del cazzo, facendomi arrivare a destinazione solo grazie al mio stile preferito, segnatamente quello a rana.