(no subject)

Jan 16, 2006 18:47


Mi sono iscritta ad un forum di psicologi, miei coetanei, con il tirocinio fatto e in attesa di dare l'esame di stato.
Certe persone non crescono mai.
Aspettavo di dare il mio secondo esame all'università. Era una calda mattinata di giugno. Le mie amiche non riuscivano a stare ferme in un posto per rileggere gli appunti, ripassare, scambiarsi opinioni. Io ero arrivata in facoltà, tranquillon tranquilloni e a seguir loro cominciava a montarmi il panico. Tirano fuori vecchi test, dispensine che non avevo, barze per passare l'esame che solo a leggere tutti i bignami e le leggende metropolitane era un altro libro da preparare. Dopo un pò che si spostano come anime in pena, dico: "Ciao, ci vediamo all'appello, io resto qua".
Tanto nel 90% dei casi le rompicoglioni sono persone preparatissime, che prendono trenta e dicono di non sapere niente perchè hanno studiato in due giorni.
Mi siedo da sola sotto il portico arieggiato all'ingresso delle aule di medicina, sui cui pilastri era scritto "lasciate ogni speranza voi che entrate", piego leggermente la bocca in un sorrisetto, mi godo la lieve brezza delle rare mattine di giugno in cui nella bassa padana dell'Emilia Romagna si riesce a respirare e mi metto a leggere "Introduzione al pensiero di Bion" come se leggessi qualcosa piacevole (e a me la psicoanalisi fa cagare).
Me la sono sempre goduta un casino a Parma, perchè ho sempre avuto coscienza del tempo che non torna più. Vivere l'istante con la pienezza della nostalgia per ciò che sta già passando... vorrei che la vita fossesemplice come allora. O meglio. Vorrei essere capace di pensare come allora. Ma all'università è tutto più facile, ci sono solo tre o quattro cose da gestire e sono tutte cose che vanno e vengono...
Ad ogni modo.
Da quel giorno decisi di isolarmi a fare qualcos'altro prima di un esame. Tanto per stare tranquilla.
Ma nel forum mi ritrovo a leggere post pieni di panico, dispensine da scaricare, barze, leggende metropolitane.
Mi sale un pò di panico.
Poi mentalmente me ne torno sotto il portico.
Ogni tanto rimpiango l'università. Ogni tanto no.
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