Cercando i miei passi sulle onde

Apr 18, 2008 11:18


I dreamed a dream in time gone by
When hope was high
And life worth living
I dreamed that love would never die
I dreamed that God would be forgiving
Then I was young and unafraid
And dreams were made and used and wasted
There was no ransom to be paid
No song unsung, no wine untasted



In memoria di un viaggio notturno, consumato con tre persone che amo e che prepotentemente, ciascuna a suo modo, hanno colonizzato vaste regioni della mia anima incolta.
Di ritorno da un lieto evento pomeridiano, si sono lasciate convincere ad accompagnarmi a San Terenzo, uno dei luoghi storici dei miei pellegrinaggi adolescenziali, laddove, su un lungomare disertato dai turisti, almeno nei mesi invernali, mi recavo a rivedere i luoghi cari al mio inestimabile e indimenticato Percy Shelley.
Villa Magni, ormai universalmente nota come 'Villa Shelley' (ma cosa ci si può aspettare dagli abitanti di una località che hanno chiamato un albergo 'Hotel Shelley e le palme'?...) è ancora là, una sentinella bianca soffocata dal cemento di più recenti costruzioni, ma ancora ben distinta, come una signora che non tradisce se stessa nemmeno nelle circostanze più avverse.
Tornare a conteplarne i portici è sempre come rivedere una vecchia amica, o tornare in un luogo noto, sebbene, quando Percy l'abitò, essa dovesse apparire ben diversa, il mare che ne lambiva la facciata, insinuandosi in tutto il piano terra, impregnandola di salsedine e umidità.
Quello stesso mare (ma il mare è mai uguale a se stesso?...) che si distendeva palcido e tranquillo come olio sotto il cielo stellato, e contro il quale le nostre figure, issate sugli scogli, si stagliavano con la drammatica evanescenza di ombre fuggevoli.
Certi luoghi non cambiano mai, nemmeno quando il mondo muta intorno a loro.
O forse il ricordo che ne conserviamo è così intenso da tracendere gli effettivi contorni del reale e da mostrarci solo ciò che vogliamo vedere, ciò che pretendiamo di credere.
Il sogno del Serpente è durato così a lungo, che ancora oggi mi chiedo se si sia interrotto davvero, o se tutta la mia vita non sia che una proiezione imposta dal reale, e ciò che io sono, sono sempre stato, e sempre sarò giace immobile davanti a una casa bianca nel Golfo di Lerici, una lapide inghiottita dall'edera a Roma, il corpo di marmo di un adolescente riverso su un letto di onde sotto una cupola dello University College di Oxford.
Ma poi penso a Percy, alla sua fame di vita, e mi rendo conto che ogni singolo istante vissuto ha avuto e ha un suo perchè, anche quando ho l'impressione che la grigia polvere dei giorni mi prema e soffochi da ogni parte.

Like the ghost of a dear friend dead
Is Time long past.
A tone which is now forever fled,
A hope which is now forever past,
A love so sweet it could not last,
Was Time long past.

There were sweet dreams in the night
Of Time long past:
And, was it sadness or delight,
Each day a shadow onward cast
Which made us wish it yet might last--
That Time long past.

There is regret, almost remorse,
For Time long past.
'Tis like a child's belovèd corse
A father watches, till at last
Beauty is like remembrance, cast
From Time long past.

P.B.S.
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