Jan 09, 2008 08:52
Se state leggendo queste mie parole, significa che anche voi siete sopravvissuti alle festività.
Beninteso, io amo il Natale e tutto ciò che comporta, ma esso risulta sempre, come dire, al di sotto delle mie aspettative.
Credo che abbia a che vedere con la prima volta in cui vidi Fanny e Alexander di Bergman. Quella dimensione nordica del Natale, quella famiglia infinita, il clima gioioso e quasi maniacale di quella casa di bambola... Io mi sono ritrovato per tutta la vita ad associare il Natale a cose belle, ma anche cose brutte, solo che queste ultime tendo a rimuoverle per tutto i ltempo dell'attesa, che vivo con l'aspettativa di un bambino.
Sono belle cose. Forse...
Primo post dell'anno con una piccola riflessione spirituale.
Ieri c'è stato il funerale di zia Cristina. Forse anche per questo le festività sono state al di sotto delle mie aspettative...
I funerali non sono mai belle occasioni, anche perchè comportano il rivedere i parenti (soprattutto quelli che faresti volentieri a meno di rivedere), ma quello della zia è stato a suo modo confortante.
Forse anche grazie al buffo parroco che ha celebrato la messa, un prete d'Oltretorrente, in quanto tale abituato da sempre a convivere con una zona particolarmente "rossa" di Parma, ed evidentemente disposto ad ammiccare alla medesima.
La messa è stata in parte in italiano, in parte in dialetto, ma quello che mi è piaciuto è che questo parroco si sia preso la briga di spiegarci un sacco di cose date maledettamente per scontate da tanti suoi "colleghi" (e in otto anni, tra medie e superiori, di Orsoline, ne ho viste di messe!!!): a cosa serve l'Eucarestia, come sentire vicine le persone che non ci sono più, come vedere attraverso gli occhiali della Fede.
Insomma, per aver fatto effetto a un dannatissimo ateo come me!
A un certo punto ha letto una preghiera di Sant'Agostino (mi è sempre piaciuto, Sant'Agostino, perchè scriveva a Dio lettere d'amore di un'intensità tale da far vacillare anche il più ardente degli amanti!) che riporto di seguito. Mi ha commosso fino alle lacrime, forse perchè mi ha fatto pensare alal mia mamma, forse perchè, al di là del discorso prettamente religioso, parla di qualcosa che conosco bene, e che sento, da quando posso ricordare
Se mi ami non piangere
Se conoscessi il mistero immenso
del Cielo dove ora vivo,
questi orizzonti senza fine,
questa luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio
nella sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole al confronto!
Mi è rimasto l'amore di te,
una tenerezza dilatata
che tu neppure immagini.
Vivo in una gioia purissima.
Nelle angustie del tempo
pensa a questa casa ove un giorno
saremo riuniti oltre la morte,
dissetati alla fonte inestinguibile
della gioia e dell'amore infinito.
Non piangere se veramente mi ami!
Per un esserino come me, cresciuto nella consapevolezza del Tutto, da cui tutto proviene, a cui tutto torna, in un rimescolarsi perpetuo e immenso di sconfinato Amore, queste parole sono giunte come un personale monito! E il catechismo, beninteso, non c'entra niente.
Credo in ciò che sta oltre le parole, oltre i concetti, oltre le religioni, e credo che esista una Fede che trascende ogni distinzione, la sola Fede per cui valga la pena di vivere, nella consapevolezza della quale si può anche morire, e che, in fondo, conforta e culla anche chi rimane, mentre tutti gli altri partono, tutto il resto cade.