Ieri sera mi sono recato, con un certo entusiasmo, al teatro Dal Verme per una delle serate della
Milanesiana.
L'ospite era ghiotto: Riccardo Giacconi, premio Nobel per la fisica 2002, uno dei (mi pare) cinque italiani ad averlo mai ricevuto.
Dopo la mia buona mezz'ora di coda all'ingresso, da cittadino disciplinato, entrando nella sala mi sono ricordato il motivo per cui mi incazzo ogni anno: quasi metà dei posti erano riservati agli ospiti (che non fanno la fila, va senza dire). D'altronde la direttrice artistica è Elisabetta Sgarbi, e lo stile c'è tutto. Ma perché non vi affittate tutto il teatro e ve la fate per conto vostro, 'sta Milanesiana? che bisogno c'è di noi comuni mortali?
Mi incuneo in un posticino laterale sfigato, non essendo ospite.
Tra lo sceltissimo pubblico ho potuto individuare alcune persone certamente interessatissime all'astrofisica quali la VJ fidanzata di cattelan e Isabella Santacroce parata a lutto come un carro funebre, più la solita serie di personaggi para-artistico-intellettuali. Quelli che si piacciono un casino perché appena si incontrano si abbracciano e baciano con trasporto, nonostante si siano visti magari la sera prima a un vernissage o a una festa. Durante la splendida conferenza di Giacconi - avrei voluto salire sul palco a baciarlo, lui sì - tra gli ospiti notavo chi scriveva sms con il telefonino, chi si guardava le unghie, chi si scaccolava e/o altre attività consimili.
Al termine della conferenza una signora di bell'aspetto che si è presentata come l'amministratORE delegatO della Mont Blanc (eppure mi sembrava una donna, mah) ha premiato lo scienziato con una penna, ammettendo candidamente di non aver capito un'acca della conferenza, ma dicendosi rassicurata del fatto che tanto a fare lo scienziato c'era già lui. Giacconi, che è premio nobel mica per niente li ha (secondo me) amabilmente presi per il culo, con eleganza, ricordando che l'ultima volta che aveva ricevuto in premio una penna era stato in occasione della cresima.
Ma non finisce qui.
Iniziava il clou della serata, gli ospiti avevano finalmente ragione d'essere.
E' arrivato un certo Filippo Timi, che ho saputo dalle note distribuite in sala essere un attore che ha interpretato "Saturno contro" (et voila la liaison con l'astrofisica).
Va bene che gli attori del cinema italiano di oggi devono essere sgualciti come i film che interpretano, ma uno shampoo ogni tanto non farebbe mica male.
Si è rivolto a Giacconi apostrofandolo come "quel signore lì che ha preso il Nobel che sembra un vecchio zio buono" e poi ha iniziato una performance (?) tristissima che non so che titolo avesse ma io l'avrei chiamata Avrei voluto essere Carmelo Bene, ma la natura è stata maligna, recitando testi di sua composizione con frasi originalissime tipo "l'uomo e la donna non si comprenderanno finché non entreranno l'uno nel mistero dell'altro" (vado a memoria), cantando "tu mi fai girar come fossi una bambola" senza accompagnamento.
Gli ospiti hanno potuto finalmente emettere gridolini di gioia e "bravo! bravo!".
Al termine Isabella Santacroce intervistata da un medium pare abbia dichiarato:"cazzo, figa, cacca, pipì, questo Timi mi ha fatto sentire porca, ma donna."