Luce

Sep 26, 2011 21:50

Seguito di Buio.  Il motivo per cui non l'ho ancora postata su EFP è ignoto ai più, me compresa.


Seconda parte, assolutamente non prevista.
Grazie di cuore.
Luce«Ancora qui?»
«Credevo di esserti mancato.»
«Come il sale quando devi mettere a bollire la pasta.»
«Stai migliorando, come cuoca.»
«Solo come cuoca?»
«No.»
«Si guarisce?»
«A volte. Il tempo cura tutte le ferite.»
«Le cicatrici rimangono?»
«E le matite hanno la gomma da cancellare in punta.»
«Io consumavo sempre la gomma per prima.»
«Per ogni passo avanti, se ne fanno due indietro.»
«Quindi non ci si muove.»
«Non si sta mai fermi.»
«Perché?»
«Panta rei.»
«Che risposta prevedibile.»
«Non sono il saggio della montagna.»
«Chi sei?»
«Un prodotto della tua fase onirica. Hai per caso mangiato pesante, a proposito?»
«Carne cruda e basta.»
«T’interessa davvero dimagrire?»
«No. Solo nelle braccia.»
«Mi piacciono. Sono grandi e forti.»
«Veramente non riesco nemmeno ad aprire una bottiglia.»
«Non hai le braccia grosse perché tu apra le bottiglie.»
«Mi piacciono le tue mani.»
«Sono grandi.»
«E forti.»
«Sono state fatte così forti per poterti togliere dai guai.»
«Sono state abbastanza forti da avermici ficcata dentro.»
«Dopo il buio, viene sempre la luce.»
«Anche dopo la fine del mondo?»
«Credo che non sia un nostro problema.»
«Se lo fosse?»
«Farei in modo di tenerti per mano così lo scopriremmo insieme.»
«Sei sempre meno simile all’originale.»
«È così che si capisce che si sta sognando.»
«Lo so, lo diceva Cartesio.»
«Non devi svegliarti, se non vuoi.»
«Sono le sette e trenta. Ci vediamo presto.»
«Non ti lascerò andare.»

NdA: Buio è nata in poco più di mezz’ora, Luce in un po’ di più. Il lavoro di rilettura e correzione è stato maggiore perché ho avuto molte insicurezze. Diciamo che entrambi i tentativi sono privi di velleità letterarie, e non lo scrivo come giustificazione: semplicemente, per la prima volta dopo due mesi sono finalmente riuscita a sputare fuori qualcosa e ne sono incredibilmente contenta.
Spendo un paio di parole sul progetto. L’idea di un dialogo mi è venuta da un vero sogno che ho fatto dopo un pranzo pesante; l’idea di un seguito è nata dalla coppia di poesie di Eugenio Montale appese al muro della mia stanza, Il positivo e Il negativo. Anche i miei dialoghi sono opposti e complementari: se Buio presuppone l’assoluta impossibilità di una qualche forma di speranza, Luce cambia leggermente la prospettiva. Non si è usciti dal tunnel, ma qualcuno ha trovato una candela. Tuttavia, come spero sia chiaro nel dialogo, le candele si possono spegnere.

originali

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