[Lacrime] .Vongola Guardians Version.

Feb 01, 2009 19:40

Warning: Spoiler sulla serie Millefiore.
-Note dell'Autore-
E' inutile continuare a sottolineare che l'intera raccolta di drabble è uno Spoiler, vero? Ok, perché anche lo spoiler principale viene già nominato nelle note, io vi ho avvertiti v_v.
E' la prima raccolta dedicata all'evento più drammatico con cui inizia la serie dei Millefiore, visto dagli occhi di ogni singolo personaggio, in questo caso dai Guardiani degli anelli della Famiglia Vongola.
Le drabble vanno in ordine alfabetico, tranne la prima che è dedicata a Reborn. Lui in effetti non c'entra niente con i Guardiani, ma mi serviva una specie di "prologo" qualcosa che desse il via alla raccolta, ero indecisa tra lui e Tsuna ed alla fine ho scelto il Tutor, perché è da lui che la storia di DameTsuna nel mondo della Mafia prende piede e, più o meno contemporaneamente, è con lui che finisce nove anni e dieci mesi dopo.
In ultimo, nonostante la mia passione sfrenata per lo yaoi, ogni drabble di questa raccolta non è necessariamente a sfondo shounen ai, anzi, visti i rapporti che i Guardiani hanno/avevano con Tsu-kun, credo che nessuno, o quasi, dei personaggi che lo hanno conosciuto sia rimasto indifferenti alla sua morte.
Buona lettura.

[00|Reborn].Il Cielo si è estinto.
È una lapide grigia.
Un nome intagliato nella pietra.
Sono bisbigli di spettri nel vento che si congiungono in un’unica voce a cantare il requiem di una Vita rapita alla Storia.
Un borsalino nero sulla tomba ed un epitaffio ormai illeggibile: “Qui riposa un Assassino. Un Maestro. Un Bambino. Un Uomo. Un Amico. Una Guida.”
Un pezzo di cielo si è dissolto insieme a lui, scheggiando il sorriso di un giovane Boss.
Ed infine è morto anch’esso.
Si è estinto il Cielo della famiglia Vongola.
Dopo la morte di Reborn, quella di Tsuna porta il peso della devastazione.
È Guerra.

[01|TYL!Chrome Dokuro].Sola nella nebbia.
E’ piccola lei, mentre si rannicchia in un angolo della stanza, raccogliendo le gambe al petto.
È minuscola lei, mentre trattiene i gemiti ed in silenzio singhiozza affondando il volto tra ginocchia bianche che si bagnano d’acqua salata.
È insulsa lei, davanti alla consapevolezza che il suo Boss non prenderà più le sue difese, non le regalerà più parole di conforto e non si siederà più al suo fianco parlandole di Mukuro-sama come di un amico che presto o tardi farà ritorno.
La nebbia nasconde i corpi dei Guardiani che la circondano.
È sola Chrome e ha di nuovo paura.

[02|TYL!Hayato Gokudera].Grido di tempesta.
Incredulo.
Sopraffatto.
Sconfitto dalla stessa tempesta di sentimenti che lo ha messo in ginocchio davanti ad una bara nera. Un corpo adulto vi affonda in una distesa di fiori bianchi, non basterà allungare le mani e ricercare le sue, per non sentire il freddo che le ha avvolte.
Congelate per sempre insieme all’espressione serena che porta via con sé la Vita di Sawada Tsunayoshi.
Urla. Piange. Accusandosi di tradimento, crudele con se stesso ancor più che con gli altri.
È sua la colpa, non ha adempiuto ai suoi compiti di Braccio Destro e, di questo, Hayato sarà colpevole in eterno.

[03|TYL!Kyouya Hibari].Nuvola statica.
Ombra nera sulla porta.
Immobile, nuvola imbrigliata in un dolore che con le unghie si è scavato un posto anche tra le pareti di un cuore inafferrabile.
Potrebbe essere ovunque, ma non rinchiuso insieme ad erbivori che puzzano di compassione e disperazione. Mischiato con la debolezza.
Non si avvicina.
Fermo, irremovibile nella sua austera presenza, le braccia abbandonate ai fianchi, senza che le mani stringano i propri tonfa nonostante abbiano bisogno di sfogare quella forza di cui è in possesso e che ora pulsa nel petto e nella gola.
Sguardo fisso alla bara.
Non piange Kyouya. Ma silenzioso promette vendetta.

[04|TYL!Lambo].Rombo di un tuono spezzato.
Occhi rossi, torturati da mani che nervose strofinano contro le palpebre, grattando via le lacrime.
Vorrebbe tornare bambino, quando giocava alla guerra e urlava contro Reborn di volerlo morto.
Vorrebbe ignorare il vero significato della Morte ora che rimbomba nella testa, nel fragore di un tuono spezzato e perduto nel vento .
Gli occhi bruciano, mentre le lacrime li sciolgono e li affossano come granelli di sabbia.
Trema. Senza più la forza di imporsi di essere forte, di non farsi sommergere dal rombo del proprio cuore scoppiato nelle orecchie.
Si lascia cadere per terra Lambo e desidera solo tornare bambino.

[05|TYL!Mukuro Rokudo].Prigione d'illusione.
Gli è vietato piangere, prigioniero di un’illusione che lui stesso ha creato, privato della possibilità di provare dolore.
Sorride al Boia, porgendogli una tazza di tea.
La mano lo tradisce. Incrociando lo sguardo di Byakuran, un brivido scorre lungo la schiena, un gemito silenzioso, vacilla, allargando le dita alla tazzina che cade. Perduta.
Ceramica ovunque in cui ritrova pezzi della propria anima sparpagliati sul pavimento.
Deglutisce.
Abbandonandoli lì, per chinare il capo davanti all’Assassino e offrirsi di prendere dell’altro tea, ci penserà qualcun altro a raccogliere i cocci. Ci penserà qualcun altro a piangere per Sawada.
Mukuro ora non può.

[06|TYL!Ryohey Sasagawa].Sole spento.
Le bende fasciano le braccia, strozzandone le vene.
Hanno smesso di rispondere agli impulsi del cervello, continuando a tremare convulsamente da quando la chiamata dei Guardiani lo ha raggiunto.
Pugni chiusi colpiscono la nuda parete. Ancora. Ancora. Ancora. Finché non si sfalderanno nel cemento, insieme alle ossa ed alle lacrime. Appannano lo sguardo, offuscando la vista quando il volto si alza verso un cielo cupo e sente la propria voce urlare, arrochita dal pianto.
Per quanto il cielo ancora si stagli al di sopra di Ryohei, è soltanto una macchia di grigio in cui il sole ha smesso di brillare.

[07|TYL!Takeshi Yamamoto].Pioggia salata.
Ha smesso di sorridere.
Ha smesso di parlare.
Ha smesso di pensare.
Piove.
Fuori. Dentro. Ovunque.
Il suo corpo percepisce soltanto la pioggia acida di gocce invisibili che colano su di lui, liquefacendone i vestiti, la pelle, i muscoli.
Ha un sapore strano la pioggia. Sa di sale. Sa di lacrime. Sa di dolore.
La sua mano sfiora quella nella bara, scivolando con la punta delle dita sulla pelle troppo bianca di un corpo sdraiato, incontrando la stretta di Gokudera.
E Takeshi non riesce a sentire altro che il rumore della pioggia che si abbatte e piange nel suo petto.

character: vongola guardians, fandom: katekyou hitman reborn, character: reborn, [drabble]

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