Characters: Diana; Leona;
Pairing: LeonaxDiana {pre-lol}
Rating: NC-14
Genre: Fluff; slice of life;
Warning: fem-slash;
Prompt: 7. borsa; QUALCOSA DI PRESTATO: Un fandom, o una ship, che "appartiene" a una persona che conosci, ma non a te.
Words: 659
Note: Io e LOL non ci vogliamo bene. Ci ho provato una volta a giocarci, poi ho capito che non faceva proprio per me, ma visto che mi serviva un fandom in prestito, eccomi qua a scriverci sopra, dopo essermi fatta passare tutto il passabile (o anche no) da
iceddust; se qualcosa non vi quadra, quindi, potete dare tutti la colpa a lei.
Disclaimers: I personaggi di LOL appartengono a chi di diritto.
Scritta per la Maritombola 6 @
maridichallengeScritta per la 1° settimana del
Cow-t 5 @
maridichallenge { Luna nuova }
Diana è uno scricciolo pallido che quasi non si nota, in mezzo ai corpi massicci dei campioni di Rakkor. Le braccia sono spicchi di luna sottili che stringono la sacca di cuoio contro un seno ancora acerbo, che non può certo competere con le curve prosperose di Leona.
Eppure, quando la Rakkorana si volta verso un orizzonte fatto di uomini in carne, acciaio e armi leggendarie, la vede avanzare in un'eleganza ipnotica, con i capelli argentati che danzano al vento gelido del monte Targon, leggiadra e discreta come un raggio di luna tra le feritoie di un castello.
La rossa è l'unica ad accorgersi di lei, per gli altri non è che una carezza invisibile che passa e se ne va in un silenzio surreale in cui Leona si scopre trattenere il fiato.
{ Luna crescente }
Parlare con Diana è affascinante; c'è una passione cocente che le brucia negli occhi chiari, ogni volta che le parla della Luna. Sdraiata accanto a lei, nel giardino del Tempio, dove i girasoli crescono forti e rigogliosi tinteggiando di giallo la distesa d'erba, si fa scaldare dai raggi caldi del sole, mentre la voce delicata di Diana la culla.
«Finirai per essere punita di nuovo.» le mormora a bassa voce; anche in quello sono diverse: Leona ha una voce squillante e decisa, mentre quella di Diana è bassa e suadente, fatta di sussurri melliflui che accompagnano brividi di piacere ogni volta che l'ascolta.
«Non succederà, questa volta sarò più convincente.» dita bianche toccano la sacca di cuoio abbandonata contro il proprio fianco, riempita da pergamene fitte di appunti. Leona allunga la sua mano a raccogliere nel proprio palmo quella di Diana e ne incrocia le dita.
«Raccontami ancora cosa ci trovi di bello nel guardare il cielo notturno.» le chiede e la ragazza annuisce, ricominciando da capo.
{ Luna piena }
I baci di Diana sono curiosi, com'è nel carattere della Solari, ma il loro tocco è così leggero che Leona teme non siano reali e siano solo frutto della propria immaginazione. Le cinge le spalle sottili, chiudendola tra le proprie braccia e la ragazza mugola piano in un sospiro ancora fresco che si spande sulla sua pelle sempre calda. Leona ha la luce e la forza del Sole dentro di sé e le labbra ferite di Diana cercano di rubargliene un po', di raccogliere qualcuno dei suoi raggi per poterli tenere per sé anche durante la notte, quando è una luce ben diversa quella che la illumina.
Leona glielo lascia fare, in cambio le muove addosso carezze più invadenti, fatte di dita che slacciano vesti e accarezzano la pelle nuda colpita dai bagliori lunari che la fanno risplendere tra le lenzuola della propria stanza. Sorpresa, si tira indietro a guardarla.
Il cielo nero del monte si illumina d'argento per la luna piena che lo riempie, ma quella che ammirano gli occhi innamorati di Leona è una luna ancora più radiosa.
{ Luna calante }
Della ragazza dai capelli d'argento e la sacca di cuoio piena di pergamene e libri presi dalla biblioteca, non è rimasto più niente. C'è una donna al suo posto, sporca di sangue e imbevuta di rabbia.
La falce di Diana si abbatte contro il collo dei Solari e quando anche l'ultimo cade, lei si ferma, gli occhi bianchi, che si distinguono dal bulbo per la luminescenza argentata che li attraversa, si guardano intorno, alla ricerca di qualcosa. La luce che ha inseguito fin dall'adolescenza, ora può sentirla crescere in sé, scorrere attraverso il simbolo marchiato sulla sua fronte.
Spalanca le braccia respirando a pieni polmoni l'aria di ferro e ghiaccio del Tempio, chiude gli occhi e tirando indietro la nuca si lascia bagnare dai raggi della luna.
«E dopo il sole, anche la luna finalmente sorge!» sibila, in un sorriso folle.
Non c'è alcun calore nella luce che ha trovato, non c'è il tepore confortante delle braccia di Leona, c'è invece il freddo della notte e in essa Diana rinasce per disprezzare il Sole e tutto ciò che rappresenta.