May 03, 2011 18:39
In questi giorni sono stanchissima, come forse solo in questo dannato ultimo mese di scuola mi succede, ogni santo anno. Quest'anno è peggio per il semplice motivo che non ho la consolazione dell'"Oh, my, tra un mese sarò in vacanza", e per il fatto che la stanchezza si sta accumulando e non riesco più a concentrarmi come vorrei.
Però. Credo che questo addio al liceo sarà più doloroso di quanto avrei pensato l'autunno scorso, un po' perché si fa strada la consapevolezza che entro pochi mesi non vivrò più a casa, un po' perché so che mi mancherà anche la scuola, e questo deriva direttamente da quanto bene io stia in questi ultimi tempi, con le persone che frequento.
So che l'anno prossimo dovrò cambiare molte cose nel rapporto con le mie amiche, ma sono sicura che un poi ci sarà, e quindi i cambiamenti non mi spaventano più di tanto. Un'altra questione sarà invece il gruppo di lavoro, che perderò, e le persone che ne fanno parte, con le quali so che difficilmente riuscirò a mantenere dei rapporti.
Per cui, mi godo quanto più possibile la loro compagnia - che è meravigliosa. Non è solo che sono una manica di folli, perché di gente folle o che si dichiara tale ne conosco e non con tutti mi trovo a mio agio, anzi. Loro sono persone normali, nel senso che non si danno tanto da fare per assomigliare alla massa , ma non cercano nemmeno di essere altro, di entrare in altri gruppi. Siamo una specie di circolo degli sfigati, di quelli strani che né gli alternativi, né i dark, né i tanti figli di papà che popolano il mio liceo percepiscono come simili. A volte mi mettono persino a disagio, mi spiazzano, perché non mi succede spesso di trovarmi a mio agio con gente che conosco da così poco, ma mi piace. Mi piace delirare con loro, di Harry Potter che ha segnato la nostra infanzia come del Don Giovanni di Mozart - l'abbiamo cantato per strada in pieno giorno! - e quindi ogni signola volta che ci si ritrova mi sento un po' bambina, perché la soddisfazione di essere entrata in questo gruppo di lavoro è di quelle piccole e calde che ti si accoccolano sullo stomaco, nemmeno fossero un gatto.
E basta, sto ancora delirando. Oggi è stata una giornata sfiancante e frustrante, e fermarmi a scuola fino alle quattro per il gruppo di lavoro è stato impegnativo, fisicamente e mentalmente, ma sono appagata, ed è questa sensazione l'unica che mi potrà evitare il collasso, nei prossimi due mesi. E se anche non rischiassi il collasso, credo che sarebbe comunque l'unica in grado di rendermi così felice.
friends,
school,
nonsense