MAGIC KNIGHT RAYEARTH | EMERAUDE, ZAGATO, LANTIS | COLOURFUL ROULETTE | MILKY WHITE

Sep 21, 2010 00:02

Titolo: Vita nella Morte 
Titolo del capitolo: ... bianca la pelle qual lebbra fatale...
Genere: angst, introspettivo, drammatico
Rating: VM14
Avvertimenti: storia a capitoli, missing moments
Personaggi: Lantis, Zagato/Emeraude
Special guest: Alcyone
Claim: [Magic Knight Rayearth] - Emeraude, Zagato, Lantis
Tema: set 05. Milky White
Tabella: Ex  Colourful roulette (by 10su10 che ora ha chiuso i battenti...)
Introduzione: la storia della caduta di Sephiro in piccoli squarci esistenziali di chi l'ha provocato e di chi l'ha vissuto.
Disclaimer: la frase che compone i titoli dei vari capitoli così come il titolo della storia (Vita nella Morte) è presa da "la ballata del vecchio marinaio" di Coleridge, traduttore da me (ahimé!) ignoto. I personaggi e le ambientazioni di Magic Knight Rayearth sono delle CLAMP. Il resto è mio e non ci guadagno niente (se non puro divertimento).

Era pallido e smagrito il volto di Alcyone. In gabbia, come un uccello dalle ali tarpate, aspettava la morte con un nome sulle labbra: “Zagato, Zagato…”

Una nenia che era diventata un gemito di desiderio, quando aveva visto un viso, pallido come il suo e altrettanto smagrito, un volto che non era ricordo, ma speranza: aveva proteso le braccia verso quella figura di nero vestita che sembrava evocata dalle ombre della stanza, che veniva evocata da una nenia che era agonia e ricordo e illusione.

Lantis guardava la donna da lontano, cogliendo in lei i segni di una bellezza consumata dall’amore e dalla guerra. Chiamò pazzia quello che vide nei suoi occhi, nelle sue braccia protese, in quel nome che continuava a chiamare dal passato, incessantemente.
Lantis fece un passo indietro, confondendosi di nuovo nelle ombre: aveva paura di Alcyone, aveva paura di quello che aveva visto nei suoi occhi perché ora sapeva come chiamare quello sguardo che, a volte, vedeva nei propri. E aveva paura che un giorno, anche lui, avrebbe atteso che il suo corpo morisse perché l’anima l’aveva già fatto.

Aveva paura di quella donna pallida, smagrita e scarmigliata. Paura e pietà.

“Zagato, Zagato,…”
“Sono qui,” sussurrò Lantis, afferrando la mano fredda di Alcyone.
La donne chiuse gli occhi e inspirò profondamente: le sue labbra si stirarono lentamente in un sorriso.
Un brivido attraversò Lantis: riconobbe la paura, ma da sola non bastava a giustificare il gelo che lo aveva attanagliato.

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