Sep 29, 2008 21:36
Ok finalmente tentiamo di approdare anche su LJ... non che non sapessi proprio niente su LiveJournal, ma mi ero sempre limitata ad assistere agli altrui Journal ( soprattutto di scans & CO) evitando quanto più possibile di impataccarmi in qualsiasi altra funzione superiore per il mio povero cervellino così tranquillamente schematico...
Non è più così, bhè mi sembra logico visto che sono qui a scribacchiare i miei pensieri incoerenti su una tastiera appoggiata in equilibrio precario tra la scrivania in (simil)legno ed il bordo della tavoletta Wacom.
Si perché per i 18 anni abbiamo ottenuto finalmente la tavoletta grafica (uooooh) dopo soli tre anni di scartavetramento continuo e logoramento spirituale dei miei poveri gentori che probabilmente rimpiangono i giorni in cui insistevo per avere un gatto...
Eh sì in effetti la maggiore età è qualcosa che a livello cerebrale deve essere ancora acquisito, anche se vedendo la community di "maggiorenni" da cui sono circondata, mi rendo improvvisamente conto di essere una persona alquanto matura ( per quanto possa esserlo una persona che non meno di una settimana fa si è messa ad urlare come un'invasata davanti al tubo catodico nell'udire la voce del suo "Raito-kun")
Decisamente ho bisogno di uscire un po' di più...
Non che mi vergogni di me stessa sia chiaro, sono molto orgogliosa della mia follia e del mio vivere al di fuori dal mondo, soltanto che a volte mi sento come se mi mancasse qualcosa.
Sarà che vivendo ho smarrito talmente tanti pezzi di me per diventare quella che sono ora che, per quanto questo mio essere composito stia disperatamente cercando di mettere di nuovo insieme almeno un pallido riflesso di un essere umano, non potrò mai più essere completa.
E' una cosa disturbante.
18 anni significano anche patente... non che la cosa mi tocchi particolarmente, anche se l'ultimo dei due esami sia stato proprio oggi ( e che ovviamente io l'abbia passato) sinceramente non mi lascia addosso la benchè minima eccitazione.
Sarà una cosa dei ragazzi del '90 suppongo, questa accidia, la voglia di vivere lasciandosi trasportare dal flusso limitandosi a seguire le tappe che la società (aka la famiglia) impone come obbligatorie, sarà che siamo stati abituati troppo bene su certe cose tanto da non avvertire la necessità di una maggiore libertà di movimento, sarà che siamo stati troppo vessati per desiderarla, la libertà, o per crederla ancora possibile.
Ma alla fine, forse, sarà una cosa solo mia.
famiglia,
1990,
sclero,
scuola,
patente