Nov 09, 2005 12:01
Tutta la questione dei contributi all'agricoltura a me non va proprio giù.
Ogni giorno ciascun cittadino europeo tira fuori di tasca 2€ di tasse che vanno a finire nel calderone dei finanziamenti per l'agricoltura.
Non passa mese in cui io non veda sfilare per questi uffici bandi della comunità europea per sovvenzioni al comparto agricolo.
Non passa riunione in cui non senta i tecnici e commerciali delle associazioni di produttori lamentarsi che va male, ma poi aprono nuovi stabilimenti o aquistano nuovi macchinari per linee di lavorazione.
Vedo che l'azienda a conduzione famigliare di pochi ettari, che va avanti solo con le proprie forze, ormai segue le terre per hobby.
I guadagni per le piccole aziende ci sono, senza contributi PAC, in quanto non vi è l'impiego di manodopera esterna - che per intenderci è la voce con maggiore incidenza ha per le produzioni.
Le medie aziende che spesso hanno fatto investimenti e migliorie oggi si trovano a non vedersi riconosciuto un congruo compenso e spesso non riescono a coprire i costi di produzione. Le sementi o le piantagioni comunque non stanno a guardare se i loro frutti valgono 2 centesimi o 50: i fiori verranno ipollinati lo stesso, gli ovari si ingrosseranno diventando metacarpi succulenti colorati dal sole... e di norma a questo punto raccolti. Di norma.
La situazione è tale per cui, sempre più spesso, non vengono raccolti. Le medie aziende sono in crisi nera ed anche se possono accedere ai finanziamenti (per i quali devono appoggiarsi ad associazioni di produttori che per presentare la domanda alla comunità vogliono un compenso variabile in base all'estensione dell'azienda). In tutto questo ricordiamo anche che per le aziende con superficie superiore a X ha (valore che cambia in base all'ubicazione del terreno e dell'indirizzo produttivo), vi è l'obbligo di lasciare il 10% dell'azienda a set-aside ovvero incolta o dedicata a produzioni no-food (tipo x oli industriali), percependo, sempre se si è fatta quella benedetta richiesta, un finanziamento PER NON PRODURRE, per non spendere un solo cent.
La grande azienda accede ai finanziamenti, è monocoltura, erbacea, estensiva a rotazione. Possiede tutti i macchinari per le tecniche colturali, dipendenti e un direttore che di norma non sa nemmeno come distinguere il grano duro dal tenero. Pratica il set-aside e prende valanghe di sovvenzioni.
In principio la pac poteva avere un senso, ed in alcune realtà ancora ce l'ha. Per esempio se pensiamo alle località montane in cui si stava verificando "la fuga dalle campagne" ed il conseguente degrado del territorio, la pac ha consentito che areali come le colline romagnole non si sgretolassero. Ora c'è questo calderone dal quale si attinge in modo iniquo e confusionario. Dove c'è la reale necessità di intervenire arriva poco-niente, mentre chi raccoglie tabacco - evviva le campagne contro il fumo - prende fior fior di finanziamenti.
Se io producessi scarpe, percepirei una sovvenzione ogni paio che esce dal magazzino?
E soprattutto, la comunità europea, mi pagherebbe se non ne venisse prodotto nessun paio?
...e così sputo nel piatto in cui mangio.