Love Office

Sep 24, 2018 13:55


TITOLO: Love Office
FANDOM: Arashi
GENERE: AU, Sentimentale
PAIRINGS: Sakumoto,Ohmiya, Tomaiba
RATING: NC-17




Capitolo 8:

Scoperto!
“Tu...io...cioè... ricordi...” balbetta Sho nel panico più totale.
Solo il giorno prima pregava che Jun ricordasse dei loro baci ma adesso, vedendo l'espressione inferocita del ragazzo, spera proprio di no.
“Ero sbronzo sì, ma ora ricordo.” ribatta Jun.
“E' un bel ricordo...no?”
Jun riflette e cerca di mettere in ordine ogni avvenimento dal momento del loro primo incontro.
Il Presidente è intervenuto ai colloqui solo quando era il suo turno e, da quanto gli ha riferito Mao, è uscito subito dopo che se ne era andato lui non prestando la minima attenzione agli altri candidati.
Ripensandoci ora, tutti gli sguardi di Sho verso di lui ora hanno un senso; il solo fatto di essere stato assunto come suo assistente personale doveva fargli immediatamente capire che c'era qualcosa di strano.
E lui che credeva di aver avuto quel posto così di prestigio grazie alle sue capacità.
Stupido presuntuoso e vanitoso che non è altro.
E' stato assunto solo per il suo aspetto fisico.
“Sono un vero idiota...” mormora sconsolato “Ozawa è un porco che ci ha spudoratamente provato con Mao-san arrivando ad aggredirla, ma lei Presidente...si comportato peggio. Quel fascicolo su di me,. Scommetto che non ci so no fascicoli così dettagli sugli altri dipendenti come ha voluto farmi credere. Il venirmi a prendere ogni giorno a casa con la limousine, l'ufficio arredato con mobili costosi, come ho fatto ad essere così stupido da non capirlo subito che erano tutti stupidi pretesti per comprarmi...”
“Matsumoto-kun tu hai un curriculum invidiabile...”
“A quanto pare non solo quello! Ma non ci avete nemmeno fatto cosa a cosa ci fosse scritto sopra vero? Non avete letto nemmeno una singola parola!
Non vi importava che fossi uno stupido o un genio... bastava il mio volto!” urla Jun.
“Non è così te lo posso assicurare. Ho letto accuratamente tutta la documentazione”
“Dunque nega di avermi assunto solo perché sono bello”
“Non...solo per quello.”
I due giovani uomini restano a guardarsi negli occhi per qualche istante, poi Jun sorride e Sho tira un sospiro di sollievo dentro di sé.
“Mi licenzio”
“Cosa?”
“Ha capito benissimo Presidente.” afferma Jun togliendosi il badge che porta al collo “Non intendo lavorare con uno come lei.”
“Uno come me?”
“Aveva così remore ieri a denunciare Ozawa perché siete uguali. Due uomini squallidi che usano le la loro posizione, i soldi e la violenza per ottenere ciò che vogliono.”
“Non ti permetto di parlarmi così!” tuona Sho offeso alzandosi dalla scrivania con un impeto di rabbia.
“Vuole aggredirmi?” lo provoca Jun per nulla intimorito, incrociando le braccia al petto.
“Allora perché mi hai baciato?” gli domanda Sho incrociando anch'egli le braccia.
“Co...come?” vacilla Jun “Io non...”
“Hai risposto al mio bacio”
“Ero sbronzo”
“Quindi da ubriaco baci chiunque?”
“Può essere! E comunque non date la colpa a me dei vostri loschi metodi!”
“Non solo hai risposto al mio bacio, dopo sei stato tu a baciarmi.” rincara la dose Sho sporgendosi verso Jun che arretra e deglutisce.
“Io avrò anche eccesso nel mio interesse per te” afferma Sho e, alla parola interesse, Jun sgrana gli occhi “Ma l'altra sera tu non mi hai allontanato.”
“Ero...”
“Ubriaco, si lo hai già detto.”
“Vuole forse minacciarmi?”
“Non sto minacciando nessuno. Solo, rifiuto il tuo licenziamento.” dichiara il Presidente risedendosi alla sua poltrona.
“Ho il diritto di andarmene. Non può obbligarmi a restare contro la mia volontà.”
“Strano che uno preparato come te non si ricordi le clausole del contratto che hai firmato.”
Sho pesca dal cassetto il fascicolo incriminato con tutte le informazioni su Jun e ne tira fuori il contratto.
“Secondo quanto c'è scritto per le dimissioni è richiesto da un minimo di due mesi a un massimo di un anno a seconda della posizione ricoperta in azienda. Quindi essendo tu il mio assistente, ti potrai dimettere tra un anno.” conclude Sho.
“Questo...questo è un imbroglio!”
“Puoi controllare i contratti degli altri dipendenti ma puoi dimetterti se lo vuoi”
“Sicuramente ci sarà qualche clausola...”
“In effetti... una penale di un milione di yen”
“Tutto ciò è assurdo.”
“E' assurdo che tu voglia buttare via la tua promettente carriera solo per una macchina.” ribatte Sho.
“Non è la macchina! Non solo!” gli urla contro Jun “E' una carriera che ho avuto per un suo capriccio non per la mie capacità.”
“Molti sgobbano una vita intera per raggiungere una qualche posizione di rilievo nel proprio lavoro. Tu hai solo fatto meno fatica di altri”
“Proprio non capisce! Ma cosa si può pretendere... ci scommetto che è un figlio di papà viziato e super ricco che non ha mai dovuto faticare nella vita.”
“Basta così!” ringhia Sho sbattendo le mani sulla scrivania “Tu non hai la minima idea di come sia la mia vita! Non sono affari tuoi! Vuoi dimetterti? Puoi pagare un milione di yen subito oppure questo è il tuo preavviso e tra un anno potrai andartene. Ora torna al tuo lavoro.”
“Non ne ho la minima intenzione”
“Vuoi la tua dignità? Vuoi fare carriera? D'accordo, come preferisci. Comincia a lavorare dal basso. Vattene a lavorare al magazzino di sicuro ti troverai bene!”
“Così non dovrò vederla?”
“Già non mi dovrai vedere. Non amo sporcare i miei costosi vestiti firmati in quel lurido e polveroso magazzino oscuro.”
“Sarò felice di lavorare lì allora” dichiara Jun riprendendo il badge ma Sho ferma la sua mano e lo guarda dritto negli occhi.
“Non hai bisogno di questo. Non sei più il mio assistente. Te ne verrà fornito un altro.”
“Certo...” sospira Jun provando a togliere la mano dalla presa del Presidente ma quello lo trattiene.
“Sei consapevole del fatto che sarò sempre io a pagare il tuo stipendio vero?”
“Si diverte davvero molto a umiliarmi”
“Sei tu che stai creando tutti questi problemi.”
“Ah intende che dopo qualche bacio ho ottenuto un'auto nuova ma che se mi concedessi interamente potrei addirittura diventare vicepresidente, avere uno yacht e un palazzo a Dubai?”
“Matsumoto-kun...”
“Paghi pure il mio stipendio Presidente. Almeno lo avrò guadagnato lavorando. E stia certo che tra un anno me ne andrò.” conclude Jun togliendo la mano e voltandosi per andarsene.
“Con lo stipendio da magazziniere non potrai comprarti nemmeno una bicicletta!” gli urla dietro Sho ma l'altro non lo ascolta se ne va dal suo ufficio “Maledizione!” frustrato Sho lancia il badge contro il muro.
Non pensava che Jun reagisse così né che sarebbe finita in questo modo.
“Presidente...” lo chiama Kaoru-san.
“Cosa c'è ora?”£ ringhia Sho contro la donna che sobbalza “Kaoru-san...”
“Ho visto Matsumoto-san andarsene molto arrabbiato. Va tutto bene?”
No che non va bene.
“Per un po'... Matsumoto-kun lavorerà in magazzino.”
“Capisco...” risponde la donna con lo sguardo di chi ha capito molto di più “Le serve qualcosa? La colazione forse.”
“No grazie...non ho fame. Oggi non voglio esser disturbato”
“Come desidera Presidente” Kaoru-san si congeda chiudendo la porta alle sue spalle una volta uscita.

Andatosene dall'ufficio del Presidente, Jun è sceso al pian terreno dove, ad attenderlo, c'è l'avvocato Ikuta.
“Ikuta-san”
“Matsumoto-san, il Presidente mi ha informato del cambiamento...” dice l'uomo un po' a disagio “Ho il badge provvisorio e il compito di accompagnarti al magazzino. Prego da questa parte.” lo invita a seguirlo l'avvocato.
I due si dirigono verso l'uscita posteriore del palazzo uscendo in un piccolo spiazzo verde.
Jun non ci è mai stato. Il Presidente non è solito,come ha dichiarato, di frequentare il magazzino.
Questo è un capannone immenso pieno di scaffali alti, scatoloni imballati ovunque. Gli operai li spostano con muletti elettrici o li controllano.
L’avvocato lo conduce nell’ala relax dove un alto uomo si sta versando del caffè in una tazza.
“Nagase-san buongiorno. “
“Avvocato! Qual buon vento? Non si vede quasi mai uno degli uffici da queste parti, meno che mai l’avvocato aziendale.”
“Ho accompagnato Matsumoto-san l'assistente...” dice ma si blocca.
“Piacere sono Matsumoto Jun. Da oggi sono stato assegnato a questo reparti. Mi affido a lei” si presenta Jun.
“Oh un declassato!” ride Nagase dando una pacca sulla spalla a Jun “Non ti preoccupare ti tratteremo bene anche se sei dell'altra sponda.”
“Come scusi?”
“Nagase-san...”
“Intendo uno degli uffici. Ti tratteremo bene stai tranquillo.”
“Nagase-san le affido Matsumoto-san, devo tornare al lavoro” si congeda Ikuta andandosene.
“Che mammolette che siete voi impiegati” commenta Nagase scuotendo la testa “Pensano di contrarre qualche malattia qui in magazzino solo perché qui non ci si viene vestiti tutti fighettini e si suda “
“Ce l'ha proprio con gli impiegati.”
“Solo perché hanno una laurea o due, vestono bene e stanno seduti tutto il giorno pensano di essere migliori di noi che sgobbiamo seriamente...” dichiara l'uomo per poi guardarlo “Immagino che tu anche tu sia uno di quelli, come mai ti hanno declassato?”
“Divergenze con il Presidente”
“Sakurai-san? Il super dittatore?”
“Sono...ero il suo assistente personale...”
“Però!” esclama l'uomo sorpreso “Noi del magazzino lo vediamo appena alle feste aziendali, quando siamo invitati ovvio. Si ferma giusto per un saluto formale e poi se ne va. Non ha la benché minima idea di come ci chiamiamo e se abbiamo famiglia... ma dimmi, tu che hai potuto stare a stretto contatto con lui... è vero che chiede un contributo di sangue a tutti gli impiegati e poi lo beve nel suo ufficio che in realtà è la porta per gli inferi?”
“Cosa? Ovviamente no”
“E' una delle tante voci che circolano sul suo conto.”
“Non ne ho mai sentite.”
“Ovvio sei il suo assistente potresti riferirgli tutto...”
“Cos'altro si dice?” chiede Jun vedendo però l'uomo sospettoso “Mi ha declassato e conto di andarmene dall'azienda appena possibile” spiega.
“Si dice che nel suo ufficio ci sia un'enorme vasca dove lui fa il bagno nel sangue di neonati sacrificati dai poveri dipendenti disperati...”
“Ma se distoglie lo sguardo se si taglia un dito con la carta.”
“Sono tutte voci che girano qui visto che non vediamo mai. Comunque ora ti spiego cosa farai d'ora in poi. Dovrai salutare i tuoi bei vestiti firmati perché come ben vedi” e si indica “Indossiamo una tuta da lavoro, guanti e scarpe antinfortunistiche. Devi togliere ogni tipo di gioiello e l'orologio perché non t i intralcino nel lavoro. Da quella parte ci sono gli spogliatoi con gli armadietti. Lascia giù anche il telefonino non abbiamo tempo per quello qui.
Per le pause qui c'è la macchina del caffè e la macchinetta con gli snack. Per il pranzo puoi andare al ristorante in sede ma io personalmente te lo sconsiglio. Gli incravattati ci guardano come fossimo pezzenti per cui preferiamo portarci il bento da casa o prendere qualcosa da asporto e mangiarlo tutti insieme qui nell'area relax.” gli spiega Nagase.
“Ho capito.”
“Lo so, stai già rimpiangendo tutti i confort che la sede offre.”
“Sono offerti anche a voi.”
“Per noi vorrai dire. Ora anche tu sei un operaio Matsumoto-kun.”
“Ha ragione...”
“Ora cambiati. Dovrebbe esserci una tuta della tua taglia. Per le scarpe faremo l'ordine e domani potrai averle.”
“D'accordo.”
“Ah! Ancora una cosa. Stai attento alla scaffalatura E-5, deve essere sostituita interamente ma non sono ancora venuti a cambiarla. Per ora regge ma potrebbe crollare tutto da un momento all'altro. Non ci abbiamo messo sopra cose troppo pesanti ma presta attenzione quando lavori da quelle parti.”
“Starò attento.” conferma Jun.

Mentre Jun prende confidenza con i suoi nuovi doveri, un innervosito Sakurai Sho, si trova nella palestra aziendale, al momento completamente vuota poiché l'ha riservata interamente per sé.
“Immagina la mia sorpresa quando sono arrivato su al tuo ufficio e la tua segretaria mi ha detto che eri in palestra!” esclama una voce.
Senza perdere il ritmo della corsa sul tapis roulant, Sho non si volta nemmeno.
“Ninomiya...”
“Ci sono anche io!”
“E Yamada... che cosa ci fate qui?” questa volta li guarda sollevando un sopracciglio “Siete in tenuta da palestra?” chiede ai due conciati in maglietta, calzoncini, calzamaglia sotto e tanto di fascetta di spugna in fronte “Siete ridicoli”
“Mai quanto tu su quel tapis roulant che sembri un enorme tricheco che si muove a fatica fuori dall'acqua.”ribatte Ninomiya guardandolo con disgusto.
“Non è giornata Ninomiya. Voglio stare da solo.”
“Vedo che sei da solo e la tua segretaria mi ha detto che il tuo bell'assistente è volato via.”
“Non è volato via e di sicuro Kaoru-san non ti ha detto nulla. Vai via se non hai intenzione di allenarti.”
“Yama-chan!”
“Subito sua eccellenza.”
Rapidamente il ragazzo si toglie la maglietta e va sul tapis roulant affianco a quello di Sho, iniziando anch'egli a correre.
“Perché lo fai fare a lui? E perché si è tolto la maglietta?”
“Voglio vedere un bel corpo che si allena visto che ci sei anche tu e sei così flaccido” commenta sistemandosi su una palla gigante di gomma.
“Non sono per niente flaccido! Mi alleno un sacco e tu sei scheletrico!”
“Allora tricheco dov'è la tua ossessione? Come mai non è qui?” gli domanda.
“Se n'è andato”
“Oh mio Dio! Matsumoto-san è morto? Quel bel corpo ora senza vita... non lo hanno ancora cremato vero? Posso aiutare la famiglia a spogliarlo e...”
“Non è morto!” strilla Sho “ Sei raccapricciante!”
“Assodato che non ha lasciato questo mondo, dov'è?”
“Ha dato le dimissioni perché gli ho regalato un'auto”
“Oooh lo stavi comprando!”
“Non lo stavo comprando!” si scalda immediatamente Sho Gli serviva una macchina così gliel'ho comprata!”
“Lo sapevi perché controllavi le sue cronologie”
“Cronologie che mi hai fatto avere tu.” gli ricorda il Presidente Sakurai.
“Fatto sta che con quel tuo regalino lo hai fatto sentire come una prostituta di lusso” conclude Ninomiya guardandolo “E così ha anche capito che ci provi con lui vero?”
“Io non ci provo...”
“Ma se sei uno stalker del cazzo! L'hai praticamente assunto solo per il suo bel viso!”
“E per il suo bel culo” aggiunge Yamada continuando a correre.
“Certo è che lo ha capito dopo un mese e mezzo...strano che un tipo così attento e sveglio non abbia capito subito il perché di quella tua costante espressione perversa ogni volta che lo guardi.”
“Non ho lo sguardo perverso. Abbiamo litigato, voleva dimettersi ma non gliel'ho permesso, sai il tempo di preavviso...”
“Un mese o due passano in fretta...”
“Un anno...”
“Un anno? Quando mai il tempo di preavviso è di un intero anno? E' di un mese, massimo due. Che cazzata hai sparato?”
“Nel suo contratto, c'è scritto un anno. L'ho fatto stilare così da Toma...” risponde mestamente Sho.
“Sei un conta balle pazzesco. E lui ti ha creduto o si è comunque dimesso?”
“No... per via della penale da pagare che ammonta a un milione di yen...”
“Assurdo! Veramente assurdo!” scuote la testa il Presidente Ninomiya dondolando sulla palla.
“Ma quindi ora dov'è Matsumoto-san?” chiede Yamada per nulla affaticato dalla corsa a differenza di Sho.
“L'ho spedito in magazzino.”
“In magazzino? Vuoi farlo sgobbare sul serio. Là si spaccano la schiena”
“Mi ha davvero fatto arrabbiare con le sue accuse”
“E alla fine è scappato anche se non è potuto andare troppo lontano...”
“E' uno stupido. Un magazziniere prende molto meno di un assistente personale. Tutto per la sua dannata fissazione sulla dignità.”
“Certo è stupido ad avere una moralità...” lo prende in giro Ninomiya.
“Tu non sai neanche cosa vuol dire la parola moralità Ninomiya!”
“Sta arrivando qualcuno” li informa Yamada “Sembra Ohno-san.”
“Ohno?”
“Coma al solito se ne frega che ci sia il cartello riservato da Presidente e viene a fare i suoi cazzo di esercizi” sbuffa Sho.
“Presto Yama-chan. Acqua!”
“Si sua eccellenza” risponde il ragazzo aprendo la propria bottiglietta e, non appena il suo datore di lavoro si mette di fronte a lui, gli lancia addosso tutta l'acqua.
“Cosa diavolo state facendo?”
“Perfetto” si sistema Ninomiya sedendosi sulla panca per i pesi e prendendone uno.
“Kazunari-kun, Yama-chan. Anche voi qui?” chiede Ohno arrivando con un asciugamano intorno al collo.
“Satoshi-kun! Buongiorno! Amo fare attività fisica”
“Che stronzata...” mugugna Sho “Siete diventati intimi per chiamarvi per nome.”
“Ci siamo conosciuti un po' meglio” sorride Ninomiya rivolto a Ohno che contraccambia.
“Voi due siete andati...”
“Hanno solo parlato Presidente Sakurai!” esclama Yamada “Lei è troppo malizioso.”
“Dov'è Jun-kun?” chiede Ohno notando l'assenza del ragazzo.
“Lui...”
“E' in punizione” risponde Ninomiya al posto di Sho.
“In che senso?”
“Lite tra datore di lavoro e assistente” Ohno non sembra molto convinto ma decide di non indagare oltre “Ci vediamo a pranzo Satoshi-kun?”
“Certo. A dopo!” saluta quello andandosene.
“Perché gli hai mentito? Matsumoto-kun non vuole lavorare più con me”
“Ma sappiamo entrambi che non mollerai tanto facilmente vero? Sei troppo ossessionato da lui. Dagli tempo, dagli spazio e vedrai che riuscirai a sistemare le cose.” sorride Ninomiya con fare rassicurante “Anche se è scontato che non te lo porterai mai a letto dopo tutte le cazzate che hai fatto.” detto questo, abbandona il peso con cui fingeva di allenarsi e, insieme all'inseparabile Yamada, se ne va lasciando un ansimante Sho solo.

“Spiegami il motivo di tutto ciò Sakurai” sospira Ninomiya seduto sul bordo della scrivania dell'altro.
“Non c'è molto da spiegare...”
“A parte che hai voluto piazzare telecamere nascoste ovunque nell'area del magazzino?” dice guardando lo schermo del PC portatile di Sho dove Yamada, travestito da tecnico, fa segno ok all'ultima telecamera montata in area relax.
“Dopo ciò che è successo con Ozawa voglio prevenire ogni possibile incidente” spiega Sho.
“Guarda cosa nel reparto dove hai spedito il tuo bell'assistente...”
“Coincidenze...”
“Sua eccellenza devo montare una telecamera negli spogliatoi?” domanda Yamada in collegamento con loro tramettere auricolare e ricetrasmittente.
“Si vai anche lì” risponde Sho.
“No che non ci vai” esclama Ninomiya “Che problemi hai Sakurai? Ci tieni proprio a farti denunciare per molestie sessuali, abuso di potere e violazione della privacy! Abbiamo aumentato il numero di telecamere neanche dovessimo stanare dei topi che girano nel tuo magazzino! Devi darti una regolata Sakurai!” lo rimprovera.
“Proprio tu che mi hai assillato perché ti facessi conoscere Ohno mi fai la predica?”
“Vuoi davvero paragonare le due cose? Si ho insistito perché ci presentassi ma poi ho fatto tutto io mostrandogli Kazunari Ninomiya in tutto il suo splendore senza trucchetti e inganni.”
“Ti sei fatto lanciare addosso dell'acqua addosso dal tuo assistente per simulare sudore da allenamento che ovviamente non hai fatto solo per fargli credere che ami fare attività fisica.” gli rammenta Sho.
“Una certa attività fisica mi piace molto farla in realtà” sogghigna “E poi era solo un piccola bugia, un po' come la tua di essere allenato ma il tuo fiatone su quel tapis roulant diceva il contrario...”
“Assurdo...”
“Tu lo sei. Dovresti scusarti e implorare il perdono del tuo bell'assistente senza fare altre cazzate.”

E' passata una settimana da quando ha iniziato a lavorare nel magazzino.
Il lavoro è davvero sfiancante rispetto a quello d'ufficio ma Jun tiene duro.
L'anno passerà in fretta se lavorerà sodo e poi potrà andarsene per trovare un vero lavoro.
Seguendo il consiglio di Nagase, pranza sempre nell'area relax con gli altri operai con cui ha instaurato un buon rapporto sebbene prima fossero diffidenti scoprendo che era l'assistente del Presidente.
Grazie però ai suoi modi e al suo duro impegno nel lavoro lo hanno preso in simpatia.
Jun però non ha rivelato il vero motivo per cui è stato declassato perché troppo imbarazzato.
A parte l'avvocato Ikuta degli altri altri colleghi ed amici della sede, non ha più visto nessuno.
Solo Mao gli manda qualche messaggio che lui legge quando è in pausa e Masaki gli fa recapitare qualche cosa dal bar.
Per fortuna del Presidente Sakurai nessuna traccia.

E' un venerdì pomeriggio e la giornata lavorativa è quasi giunta al termine.
Jun sta controllando ancora alcuni elenchi di articoli in magazzino da solo.
Gli altri se ne sono già andati, anche Nagase che ha fatto solo mezza giornata di lavoro per andare poi a una visita medica.
Jun è rimasto solo per non lasciare il lavoro incompiuto e dare modo a Sakurai di venire a sapere che non porta a termine il suo nuovo lavoro.
Sta controllando la lunga lista quando si sente spiato.
Voltandosi trova Sho che lo fissa.
“Ha sbagliato strada Presidente?” chiede continuando a fare il suo lavoro.
“Sembri a tuo Matsumoto-kun” ribatte Sho seguendo tra le file di alti scaffali.
“Pensava che non riuscissi a fare questo lavoro? Eppure se si fosse preso la briga di leggere il mio curriculum c'era chiaramente scritto che ho ottimo spirito di adattamento...”
“Non sempre è vero quello che la gente scrive nel proprio curriculum...” afferma Sho ricevendo un'occhiataccia per tutta risposta da Jun “Vedo che sei ancora arrabbiato...”
“Non dovrei?” Sho sospira e continua a stargli dietro “Sto lavorando Presidente. Ho quasi finito così potrò andare a casa e godermi il week end, se me lo permettete.”
“Voglio parlare con te”
“Beh io no” ribatte voltandosi per guardarlo “Non ho proprio nulla da dirle!”
“Invece mi starai ad ascoltare!”
“Ah sì? Altrimenti che fa? Mi licenzia?” lo provoca Jun.
Sho lo guarda fremendo sì di rabbia ma lo adora anche quando è così insolente.
Jun gli da le spalle nuovamente per tornare a lavorare.
Sho sente uno strano rumore dietro di sé; lo scaffale sembra pericolosamente inclinato e pronto a cedere da un momento all'altro.
“Che diavolo...” ed è un attimo, la struttura cede.
“Attento!” ma l'urlo si perde nel fragore del crollo sui due ragazzi e poi, il buio.

sentimentale, nc-17, fanfiction, p: sakumoto, arashi, p: ohmiya, p: aibaxtoma

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