Love Office

Apr 23, 2018 12:45


TITOLO: Love Office
FANDOM: Arashi
GENERE: AU, Sentimentale
PAIRINGS: Sakumoto,Ohmiya, Tomaiba
RATING: NC-17



Capitolo 5:

Inaspettatamente
Sho cerca di mantenere il contegno di fronte a Jun ma la verità è che non sa che pesci pigliare.
Doveva nascondere il fascicolo non lasciarlo sulla scrivania tra gli altri documenti.
Per sua fortuna, prima di scendere da Hasegawa, ha messo il foglio con le cose da fare con Jun piegato nella tasca della sua elegante giacca.
Non sa quali divinità ringraziare per l'inaspettata arguzia di esserselo portato dietro invece che lasciarlo come al solito all'interno del fascicolo.
Almeno di quello non dovrà dare spiegazioni.
“Le risorse umane fanno sempre ricerche accurate sui candidati a un posto di lavoro nella mia azienda” asserisce Sho sfoderando il suo tono più sicuro e convincente possibile.
“Sì Ozawa-san ce lo ha detto” conferma Jun “Ma non pensavo che fossero ricerche così approfondite.”
“Normale amministrazione.”
“E' normale per lei che qui ci siano le mie ultimi analisi del sangue?”
“Potevi avere qualsiasi tipo di malattia, anche contagiosa. Sei stato pure all'estero.” ribatte Sho sempre più sicuro.
“Ci sono tutte, e dico tutte, le mie pagelle scolastiche dalle elementari fino alle superiori. Le valutazioni dell'università e del master.” continua Jun.
“Per verificare che tu sia sempre stato costante nei tuoi doveri anche da piccolo.”
“E' interessato anche ai meriti sportivi? Dal baseball alle medie al periodo nel club di calcio e... c'è anche una foto dell'ultimo festival scolastico dove mi hanno eletto mister al concorso di bellezza!”
“Eccesso di zelo da parte dei miei collaboratori lo ammetto” afferma Sho avendo ben in mente lo foto citata dal ragazzo.
Il 17enne Matsumoto Jun, con la sua bella faccia sorridente che indossa la fascia da mister e una corono da re di plastica.
Ovvio che avesse vinto lui e può affermarlo anche senza aver visto gli altri sfidanti.
Non ancora completamente convinto, Jun continua a spulciare il fascicolo.
“Ci sono informazioni sulla mia famiglia. Persino un albero genealogico risalente ai bisnonni dei miei nonni! I lavoro dei miei genitori...”
“Per verificare che nella tua famiglia non ci siano stati né ora né in passato collegamenti con la criminalità organizzata giapponese o internazionale.”
Jun si azzittisce.
Per quanto ci sia qualcosa che non lo convince ancora, le spiegazioni di Sho sono piuttosto logiche.
Forse un po' esagerato il modo in cui l'azienda raccoglie ogni minimo dettaglio della vita dei propri dipendenti.
Sho sta ancora sudando freddo ma ormai il peggio sembra essere passato.
Lo sguardo di Jun gli suggerisce che le sue spiegazioni lo hanno convinto, almeno spera.
“Capisco...” sospira infine Jun richiudendo il fascicolo “Di certo non sono contento di vedere tutta la mia vita nero su bianco così. E' la procedura aziendale però la privacy è alquanto violata...”
“Mi dispiace Matsumoto-kun...” si scusa sinceramente Sho “E' una procedura aggressiva ma tengo molto all'integrità mia azienda.”
“Della sua azienda sicuramente. Del rispetto degli altri un po' meno.” ribatte Jun aspro “Avete un fascicolo per ogni dipendente dunque.”
“Si” mente Sho.
In realtà esiste un fascicolo per ogni dipendente ma riguarda soltanto referenze e competenze acquisite in passati lavori o nella Sakurai Corporation.
Il fascicolo che Jun tiene tra le mani è stato fatto da un investigatore privato dietro espresso volere di Sho.
“Ti chiederei di non rivelare nulla...”
“Perché potreste aver problemi per aver violato la privacy dei vostri dipendenti e qualche altra legge...” conclude per lui Jun posando tutto sulla scrivania.
Sho stringe le mani a pugno.
Gli da fastidio che si pensi che la sua azienda infranga la legge e che a pensarlo sia proprio Jun ma, d'altro canto, non può rivelargli la verità.
“Non siamo criminali. Tutelo solo la mia azienda.”
“Forse un po' eccessivamente...”
“Io...”
“Non dirò niente Presidente non si preoccupi” lo interrompe Jun “Solo...da adesso...se ha bisogno di sapere qualcosa su di... basta chiedere.”
“Certo Matsumoto-kun.”
Jun fa per andarsene ma poi torna sui suoi passi.
“Non è giusto però. Ora lei sa tutto di me e io, non so niente.”
Stupito dall'inaspettata piega che sta prendendo la situazione, Sho lo guarda.
“Vuoi sapere cose su di me?”
“Lei che ne pensa presidente?”
“Va bene allora... Sono nato...”
“No. Non così” lo interrompe Jun nuovamente “Facciamo a cena? Le va?”
Sho sbatte le palpebre sempre più incredulo.
Possibile che Jun gli stia chiedendo un appuntamento?
“A...a cena?”
“Si vergogna ad andare a cena con un suo sottoposto?”
“Assolutamente no.”
“Va a mangiare mai con qualcuno di loro?”
“No mai” ammette Sho “Non mi invitano mai...”
“Quindi se i dipendenti sapessero che lei andrebbe volentieri a cena con loro e la invitassero...andrebbe?”
“Beh insomma... sono a capo di circa 500 persone. Se ognuno di loro mi invitasse a cena non avrei più una sera libera per me.”
Jun scoppia a ridere.
“Ha ragione Presidente. Però sono sicuro che sarebbe contento se la invitassero. Che dire allora. Accettate il mio invito o preferite la la sera libera?” chiede guardandolo dritto negli occhi.
Una cena con Jun. Loro due da soli.
Perché stavolta saranno soli...vero?
“Noi...noi due?” chiede Sho sentendosi un cretino.
“Ha paura che la mangi presidente?” lo prende in giro Jun.
“Figurati.”
Magari potessi mangiarti io...
“Però forse ha ragione. Dovrebbe venire anche Ozawa-san. Dopotutto è lui il capo dipartimento delle risorse umane. Avrà letto il mio fascicolo anche lui.”
“No no Ozawa sta dov'è!”
“Come desidera presidente. Quando la facciamo?”
“Stasera!” esclama Sho non riuscendo a trattenere l'entusiasmo.
“Stasera allora. Che preferite mangiare? Così prenoto.”
“Visto che sono in torto, ci penso io. Ti affidi a me Matsumoto-kun?”
“Direi di sì. In quei fogli ci sono anche i miei gusti in fatto di cibo?”
“Molto spiritoso” sorride Sho nel vedere lo sguardo provocatore dell'altro “Molto democraticamente decido di portarti in uno dei miei ristoranti preferiti.”
“Oh bene. Perfetto.”
Sentendo il telefono squillare sulla propria scrivania, Jun si congeda e va a rispondere.
Sorridente come un bambino la mattina di Natale, Sho si riaccomoda sulla sua poltrona.
Getto lo sguardo su quel fascicolo che per poco non rischiava di compromettere tutto e sbianca nel vedere sul monitor del suo PC, la faccia di Ninomiya.
“Cosa...diamine...”
“Sembrava Via col Vento” pigola Yamada asciugandosi gli occhi con un lembo della giaccia del suo presidente.
“Tu hai le idee molto confuse sulla filmografia americana Yamada” sostiene Sho scocciato.
“Sono allibito Sakurai” commenta Ninomiya “Cioè...O è coglione il tuo assistente o ha una dannata fiducia nel genere umano. Chiunque abbastanza intelligente avrebbe capito che ti stavi arrampicando sugli specchi. Dopo aver visto le prove della tua violazione della privacy poteva benissimo denunciarti e invece no... sono esterrefatto! Addirittura ti ha proposto di cenare insieme!”
“Magari Matsumoto-san è innamorato del presidente Sakurai!” fantastica Yamada.
“Ma figurati innamorato. Probabilmente lo sta tenendo per le palle.”
L'assistente di Ninomiya si sporge verso la webcam per guardare meglio Sho che si copre con le mani il cavallo dei pantaloni.
“Ma no cretino! Non fisicamente! E' un modo di dire.”
“Ah...”
“Dicevo... forse non è stupido. Ti ha pugno. Può denunciarti quando vuole.”
“Anche fosse... ho un appuntamento con lui stasera.” sorride tronfio Sho guardando Jun attraverso il vetro che li divide.
Il ragazzo gli da le spalle e sta cercando un libro nella propria libreria.
“Cosa sei un adolescente alla prima cotta? Fai l'uomo Sakurai?”
“Sono più che uomo.”
“Sì sei un alieno”
“Davvero? Come Doctor Who?”
“Yama-chan perché non vai da McDonalds a comprarmi qualche cheeseburger?”
“Cheeseburger? Niente Happy Meal questa volta sua Eccellenza?” domanda Yamada.
“Happy Meal eh Ninomiya?” ridacchia Sho.
“L'ho preso solo una volta. C'erano i pokemon in regalo.”
“Ma sta facendo la collezione dei minions ora.”
Sho scoppia a ridere fragorosamente.
Quanto è bello vedere Ninomiya vittima di prese in giro per una volta.
“Vattene Yama-chan prima che ti licenzi” borbotta Ninomiya tutto rosso in viso.
“Quanti ne prendo allora?”
“...Due...” ammette mentre resta solo di fronte allo schermo.
“Collezioni i tuoi simili Ninomiya?” continua a sghignazzare Sho.
“Ha parlato Micheal Jordan...” sbuffa Ninomiya “Dove lo porterai a mangiare il tuo ghiacciolo? Ho sentito che lo porterai in uno dei tuoi ristoranti preferiti. Quale?”
“Ah! Manco morto te lo dico. Non ti voglio mica tra i piedi a rovinare tutto.”
“Non pensi che non appena telefonerai per prenotare io saprò dove andrete?”
“Cosa fai le intercettazioni?”
“Io posso tutto Sakurai ricordalo” sorride di sbieco Ninomiya “Ad esempio...vediamo un po'. Non hai detto che vai a prenderlo a casa ogni mattina con la limousine come un pappone che va a prendere la sua prostituta migliore?”
“Ehi!”
“Come mai sta cercando un'auto?” chiede Ninomiya.
“Un'auto? Come fai a saperlo?”
“Cronologia del computer del ghiacciolo.”
“Tu spii i nostri computer?”
“In realtà stavo cercando quello dell'affascinante capo redattore Ohno. A proposito che sistema di antivirus utilizza? Non è uno dei miei.”
“Il più infallibile del mondo. Non ha un computer,”
“Come? Non ha un computer? E come fa a lavorare? E' il caporedattore di due riviste!”
“Scrive i suoi pezzi a mano e poi fa ricopiare tutto dalla sua assistente.” spiega Sho.
“E' così... primitivo.”
“Lo so. Ci fa perdere un sacco di tempo.”
“E' così...sexy.”
“Ma ascolti quando la gente parla?”
“No non ascolto. Sei noioso come al solito.” dichiara Ninomiya.
“Allora stasera dove e a che ora.”
“Non vieni!”
“E come pensi di impedirmelo?”
Pensa Sakurai pensa o la serata sarà un fiasco.
“Presentandoti Ohno.”
Ninomiya lo guarda scettico.
“Dimmi di più.”
“Se tu te ne starai a casa tua stasera...ti presenterò ufficialmente Ohno, a pranzo qui alla Sakurai tessendo anche le tue lodi.”
“Pensi che non sappia apparire al meglio da solo?”
“Se lo dici tu...”
“E va bene per stasera non verrò a rovinarti la piazza. Anche perché ammettiamolo, se ci fossi io, tu verresti totalmente oscurato dalla mia dirompente personalità e dalla mia sfacciata avvenenza” gongola Ninomiya.
“Vuoi mettere la mia fisicità con la tua? Un puffo a confronto a Big Jim.”
“Ti faccio notare che i puffi sono tantissimi segno che si riproducono a profusione. Non possiamo dire la stessa cosa di Big Jim. Tutto di plastica ma niente genitali...”
Sho alza lo gli occhi al soffitto.
“Domani pranzo con il sensuale Ohno. Ricordalo Sakurai.”
“Sì sì me lo ricordo.” sospira Sho “Ah! Una curiosità.”
“Se i puffi ce l'hanno tutto blu?”
“No che mi frega?!”
“Che vuoi sapere?”
“Che modelli di auto guardava Matsumoto-kun?”
Ninomiya sogghigna.
“Vuoi comprarti i suoi favori? Guarda che il passo da denuncia per violazione della privacy a molestie sessuali è breve.”
“Smettila.”
“Va bene va bene ti mando i link” afferma Ninomiya picchiettando sulla tastiera del suo computer “Fatto. Mandato tutto per email.”
“Ma...tu spii tutti i nostri computer?”
“Stai tranquillo Sakurai. Rimarrà un segreto tra me e te le tue preferenze in fatto di porno.”
“Cosa? Eh? Che?”
“Sì sì Sakurai tranquillo. Bella raccolta di video di cose a tre. Ora devo andare. A domani.” Saluta il presidente Ninomiya chiudendo la video chiamata.
Sho scuote la testa e visualizza i vari link giratigli.
Il modello prediletto è decisamente quello sportivo.
Ci sono delle bellissime BMW come il modello che il padre ha regalato a suo fratello per l'ammissione all'Università.
La macchina perfetta per uno come Jun.
Recupera dalla rubrica del proprio telefono il numero della concessionaria di fiducia e ne prenota una delle ultime arrivate.
Il ragazzo intanto, ignaro di tutte le macchinazioni di Sho, lavora ancora un po' irritato da quello che ha scoperto ma anche un po' curioso di sapere dove andranno a cenare.
Ripensandoci, è stato alquanto ardito da parte sua rivolgersi così a Sakurai ma era veramente furioso.
Non pensava nemmeno di finire per invitare a cena il suo datore di lavoro.
Non esce da un sacco di tempo, non ha invitato nessuna ragazza ma per questa sera dovrà accontentarsi della compagnia di Sho.
Il lavoro lo tiene occupato per tutto il resto del pomeriggio fino all'ora
in cui di solito esce per tornarsene a casa.
Si stiracchia e inizia a spegnere il computer.
Il presidente ha passato il pomeriggio a parlare al telefono, a discutere con Hasegawa per un'ora buona prima di congedarlo con un gran sospiro.
Jun bussa alla sua porta.
“Vieni Matsumoto-kun.”
“Presidente io avrei finito. Pensavo di andare a casa per darmi una sistemata.”
“Va bene.”
“Dove devo farmi trovare?”
“Non preoccuparti. Passo a prenderti io.”
“D'accordo. Grazie.”
Così se ne va a casa per lavarsi e cambiarsi.
“Esci?” chiede la madre a Jun guardandolo mentre finisce di prepararsi.
“Sì ho una cena.”
“Com'è?”
“Com'è chi?”
“La ragazza con cui ti vedi stasera.”
“Non esco con nessuna ragazza mamma.”
“Ah...” sospira delusa la donna.
“E' solo una cena con il mio capo.”
“Il presidente?”
“Sai che noia...”
“Mamma non fare così.”
“Non esci da settimane e la prima volta che lo fai esci col tuo capo. Permetti che una madri si preoccupi della vita sociale del proprio figlio?”
“Di solito le madri si lamentano dei figli adulti che usano la casa come un albergo, che lasciano in disordine mentre tu fai esattamente l'opposto” scherza Jun mettendosi la giacca.
“E' perché ti ho educato troppo bene. Sei il figlio perfetto.”
“Non dirlo a Megu...”
“Tua sorella non è affatto la figlia perfetta. Ha preso tutto da vostro padre. Caotica e burbera.”
“Però lei ha Daigo che la sopporta.”
“Appunto tesoro se tua sorella con il carattere che si trova si è trovata qualcuno che la sposasse, non capisco perché tu ancora no.”
“Perché per ora penso soltanto a far carriere mamma.” le sorride scoccandole un bacio sulla tempia.
“Va bene tesoro ma avvertimi non appena addocchi qualcuna.”
“Certo mamma sarai la prima a saperlo.”
“Mmm spiritoso.”
Jun scoppia a ridere e recupera portafoglio e cellulare.
“Ci vediamo dopo mamma.”
Afferra anche le chiavi di casa e scende aspettandosi di trovare la consueta limousine ma invece trova una sfavillante BMW sportiva bianca.
“Wow” commenta ammirandola mentre il finestrino si abbassa.
“Sali Matsumoto-kun.”
“Presidente e la limousine dove l'avete lasciata?”
“In garage a riposo.”
Jun sale in macchina a fianco a Sho.
“Dica la verità, la limousine la affitta per fare colpo.”
Sho ride.
“Scoperto!”
“Questa è sua?”
“Sì una delle tante.”
“Una delle tante” gli fa eco Jun “Comincia sempre così per fare colpo sulle donne?” gli chiede guardandolo.
“Chissà...”
Sho guida fino a un ristorante a Ginza.
Scendono dalla vettura che Sho affida a un parcheggiatore e con Jun, entra nel locale.
Li fanno accomodare ad un tavolo in una delle sale più belle dove altri commensali già seduti ai loro tavoli stanno mangiando.
“E' veramente bello. Capisco perché è uno dei suoi preferiti Presidente.”
“E sentirai che cucina. Intanto che vino ordiniamo? Rosso o bianco?”
“Mi voglio fidare di lei Presidente su tutto. Lascio a lei ogni scelta.”
“Grazie per la fiducia.”
Dopo aver ordinato al cameriere e essere stati serviti del vino, Sho alza il calice.
“Proporrei un brindisi.”
“Certo a cosa brindiamo?”
“Non abbiamo mai festeggiato la tua assunzione. Facciamolo ora.”
“Al lavoro allora.”
“Al lavoro.
Fanno tintinnare i bicchieri e poi sorseggiano il vino.
“Delizioso.”
“Ottima scelta Presidente.”
“Grazie Matsumoto-kun.”
“Allora... Lei sa praticamente vita, morte e miracoli di me. Io so che si chiama Sakurai Sho, è il Presidente della Sakurai Corporation, ha una limousine, una BMW bianca. Ha ottimo gusto per li vino, per il cibo staremo a vedere.. Si arrabbia come un bambino ma è una brava persona.”
Sho sorride grattandosi il naso in imbarazzo.
“Sai tutto praticamente.”
“Nah nah Presidente non faccia il finto tonto.”
“Lo so lo so. Che vuoi sapere?”
“Quello che vuole.”
“Vediamo...sono figlio di un politico e una professoressa universitaria di inglese. Sono il primo di tre figli. Ho una sorella di 5 anni più giovane che fa la giornalista, Mai e un fratello più piccolo di 13 anni, Shu che studia all'università. Sin da piccolo sono andato in una scuola che comprende tutto il percorso scolastico dalla materna alle superiori e poi mi sono iscritto alla Keio alla facoltà di economia dove ho conseguito la laurea. Ho deciso di creare una mia azienda di comunicazione e in poco tempo sono riuscito a portarla a livelli inimmaginabili.” racconta Sho frattanto che la cena viene loro servita e incominciano a mangiare.
“E' un bravo fratello maggiore?”
“Questo dovresti chiederlo a loro. Ma neanche io so se tu sei un bravo fratellino. Non c'era scritto nella documentazione.”
“Mi prendo delle libertà.” sorride Jun gustandosi la cena.
“Non lo so sinceramente. Spero di esserlo.”
“Di solito i fratelli maggiori sono tremendi con quelli più piccoli” afferma Jun.
“Tua sorella era tremenda con te?”
“Qui le domande le faccio io”
“Va bene.” sorride Sho.
La serata sta andando molto bene.
“Faceva sport a scuola?”
“Si ho sempre fatto parte del club di calcio, ma non ho vinto concorsi di bellezza io. Piuttosto sono stato eletto presidente del comitato studentesco.” afferma orgoglioso.
“Chissà perché la cosa non mi stupisce. Aveva già l'attitudine del comando.”
“Probabilmente sì” conferma Sho versando altro vino nel calice di Jun “Vuoi sapere anche delle mie ultime analisi del sangue?”
“Oh no! Mica sono un medico!” ride l'assistente “Di sicuro con tutte quelle brioche al cioccolato avrà la glicemia alta.”
“Controlli la mia alimentazione?”
“Da bravo assistente personale.”
Tra un boccone, un sorso di vino, chiacchiere e risate la serata trascorre piacevolmente.
Sho racconta anche qualche aneddoto della sua infanzia.
Anche Jun alla fine ne racconta qualcuno di suo, soprattutto del periodo delle medie in cui c'era anche Masaki al club di baseball.
A furia di parlare si fa così tardi che il proprietario, desolato, si avvicina a loro per dirgli che stanno per chiudere.
“Oddio è tardissimo! Ci scusi!” dice Jun balzando in piedi, instabile sulle gambe.
Quanto vino hanno bevuto?
Un po' frastornato, non riesce a tenere testa a Sho che l'ha vinta sul pagare il conto.
Quando escono dal ristorante, l'aria fredda della notte colpisce Jun che si pente di non essersi portato dietro un giubbotto.
Sho, notandolo, sfrega le braccia sulle sue braccia “Fa freddo eh?”
“Mmm...si abbastanza. Non ha freddo presidente?”
“No. Sono molto accaldato in realtà.”
Jun, alticcio non coglie la malizia nelle parole dell'altro.
Appena la macchina viene consegnata loro, salgono e Sho poi parte.
“E' sicuro di voler guidare? Abbiamo bevuto così tanto...”
“Sto bene Matsumoto-kun tranquillo.” gli sorride Sho.
E' stupito di come Jun non si sia accorto che mentre parlavano l'unico bicchiere che si svuotata era il suo.
Sho ne ha bevuti due in tutta la serata proprio perché doveva guidare ma ha continuato a riempire il calice di Jun tanto da far fuori tre bottiglie di costosissimo vino.
“Vuoi andare da qualche altra parte?”
“No Presidente. Sono stanchissimo voglio solo andare a casa nel mio letto. Le spiace accompagnarmi?”
“No affatto” gli sorride tenendo fissa la mano sul cambio godendo del contatto con la coscia di Jun poiché sbragato sul sedile del passeggero a gambe aperte.
Jun intanto è appoggiato col braccio al finestrino e la testa sulla mano.
Sho prova a fare conversazione nel tragitto verso casa ma il suono del respiro del ragazzo indicano che si è appisolato.
Solo quando arriva a destinazione, spegne il motore dell'auto e si concede di osservarlo.
I capelli non sono perfettamente in ordine e gli ricadono ribelli sulla fronte.
Così da vicino nota quanto siano lunghe le sue ciglia.
La bocca è leggermente socchiusa.
Si slaccia la cintura e si gira per guardarlo ancora meglio.
Starebbe tutta la notte così.
Il viso di Jun scivola dalla mano che lo sta sorreggendo ma non si sveglia anche se la testa gli ciondola sul petto.
Delicatamente, con una mano, glielo solleva, godendo della morbidezza della sua pelle sotto i polpastrelli.
“Oh Matsumoto Jun cosa non ti farei...” mormora irrimediabilmente attratto dalle sensuali labbra del suo assistente.
Alla fine cede e posa le propria labbra su quelle di Jun proprio mentre questo apre gli occhi.

sentimentale, p: sakumoto, p: ohmiya, nc-17, g:au, arashi, aibaxtoma, p: aibaxtoma

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