Perdonatemi davvero! Non posto da un secolo! mi sono persa lungo la via!!!! chiedo umilmente perdono!
Ecco un altro capitolo!
TITOLO: He's my bully
FANDOM: Arashi
GENERE: Sentimentale, commedia
PAIRINGS: Ohmiya, Sakumoto (accenno)
RATING: PG-15
Capitolo 6:
Frastornante
Deglutisce cercando di rimanere lucido e di trovare un motivo plausibile per cui Nino lo abbia messo all'angolo, guardandolo in quel modo strano.
Dopo quella che sembra un'eternità, Nino fa qualcosa: alza la mano toccando il cappellino che Satoshi indossa.
“Ma questo è mio. Perché ce lo hai tu?” chiede ritraendo la mano.
Recuperato il controllo di sé, Satoshi si schiarisce la voce.
“Tu hai preso il mio”
“Ancora con sta storia?”
“Guarda che è vero!” si mette sulla difensiva il più grande “Ieri, quando te ne sei andato, hai preso il mio cappello”
“Come fai ad essere sicuro che sia stato io a prenderlo? Forse sei tu che hai fatto confusione”
“Perché mai avrei dovuto? In più tu sei andato via prima di me” ribatte Satoshi mentre le porte dell'ascensore si aprono sul parcheggio sotterraneo.
“Sarà...” mormora Nino non troppo convinto “Comunque... ridammelo”
Satoshi si toglie il cappello e glielo da con stizza.
“Credo che prenderò un taxi per tornare a casa. Di sicuro sarà più onesto con il prezzo della corsa che tu con la benzina”.
“Cavoli come sei acido ultimamente! Sali e non rompere tanto!”
Sospirando, Satoshi sale in macchina e Nino parte poco dopo.
“In tutto quel casino di spie luminose” esordisce il più grande, allungando il collo verso il cruscotto “Quale indica che sei a secco?”
“Tu che fai domande sulle auto... buffo dato che non hai la patente”
“Poche ciance e dimmelo”
“Questa” indica la stilizzazione di una pompa di benzina “Quando la spia è spenta vuol dire che sei a secco e devi fare rifornimento”
Satoshi prende il portafogli ma poi si ferma a ragionare un istante.
“Mi stai per caso ingannando?”
“Ma che dici!”
“Chiamo Jun-kun e glielo chiedo. Giusto per conferma...”
“Sarà attorcigliato nel letto con Sho a quest'ora e tu vuoi disturbarlo per una sciocchezza del genere?”
“Gli dico che è colpa tua e mi perdonerà” afferma cercando il numero di Jun in rubrica.
“E va bene!” sbuffa Nino “Era una bugia. Bisogna fare rifornimento quando la spia lampeggia. Contento?”
“Vedi che sei un bastardo bugiardo?”
“Calmino con le parole eh!”
Offeso per l'ennesimo tiro mancino di Nino, Satoshi si chiude in sé stesso, incrociando le braccia al petto.
Mai in vita sua qualcuno lo indispone come Nino negli ultimi tempi.
“Eddai non tenere il muso per una stupidaggine!”
“Non sto tenendo il muso!”
“Invece sì!”
“Non ce l'ho con te solo per lo scherzo della benzina!”
“Ah no? E per che altro?”
Sarebbe il momento giusto per regolare i conti e sapere perché il ragazzo abbia rivelato di averlo visto al ristorante durante la registrazione.
“Allora?” incalza Nino continuando a guidare.
“Oggi sul set mi hai fatto passare per un coglione” sputa infine.
“Ah per quello? Beh per far ridere il pubblico no?”
“Farlo ridere denigrandomi in quel modo?”
“Raccontiamo spesso aneddoti della nostra vita privata che male c'è?”
“E' stato imbarazzante!”
“Ma lo facciamo sempre”
“Beh questa volta hai esagerato Nino!” alza la voce Satoshi.
Per un po' rimangono in silenzio, fino a quando Satoshi non si accorge che non stanno andando verso casa sua.
“Dove stai andando?” chiede all'altro.
“Vicino as Asakusa” risponde Nino tranquillamente fermando la macchina in un parcheggio
Satoshi lo guarda un po' perplesso e lo segue quando Nino, spenta la macchina, apre lo sportello e scende dal veicolo dirigendosi verso il ponte.
Per fortuna in giro non c'è quasi nessuno così non possono essere riconosciuti.
Satoshi tira su il bavero della giacca per ogni eventualità.
“Guarda che non c'è nessuno” gli fa notare Nino.
“La fai facile tu... hai il cappello che ti copre”
“Che palle con sto cappello” sbuffa l'altro togliendoselo e mettendolo sul capo a Satoshi “Vedi di ridarmelo però”
“Quanto sei spilorcio” borbotta il più grande sistemandolo per bene “Andrebbe anche buttato per quanto è vecchio e liso”
“Non butterò mai via questo cappello”
“Perché sei tirchio”
“Non è per tirchieria...solo... ci tengo. Tutto qui”
Satoshi rimane sorpreso, Nino così attaccato a un oggetto che non siano i suoi amati giochi elettronici o la chitarra...che cosa strana.
Lo sguardo dell'amico è fisso sull'acqua al di sotto del ponte su cui si trovano.
Di profilo può vedere il volto di Nino immerso nei suoi pensieri con un'espressione seria e concentrata, le mani strette al parapetto.
“Ogni tanto è bello...” rompe il silenzio Nino all'improvviso voltandosi e appoggiandosi col corpo alla ringhiera.
“A cosa ti riferisci?” gli domanda Satoshi.
“Fermarsi un attimo a riflettere”
“A proposito di cosa? Eri così assorto”
“Tanti pensieri che si rincorrono ma di cui non riesco a trovare la chiave per interpretarli”
L'enigmatica risposta di Nino lo confonde ancora di più.
Che stia pensando a qualcuno?
Vorrebbe chiederglielo ma le parole non gli escono di bocca.
“Sei troppo fuori fase in questi giorni Oh-chan” afferma Nino voltandosi a guardarlo dritto negli occhi “Qualcosa ti turba?”
Tu vorrebbe urlargli ma ancora una volta non riesce a dire nulla.
E' più forte di lui, anche se l'occasione di sfogarsi con Nino gli si pone su un piatto d'argento, l'altro lo rende nervoso tanto da bloccarsi.
“Sei andato da Jun per parlare di qualcosa immagino...” deduce il più piccolo.
Satoshi apre la bocca ma poi la richiude subito.
Maledizione a Nino e alle sue intuizioni.
“Respira Oh-chan non ho detto chissà che. Puoi confidarti con chi ti pare...” lo tranquillizza Nino rivolgendo lo sguardo alla luna alta nel cielo “Però ricordati che qualunque cosa ti disturbi... io sono sempre a tua disposizione”
“Me lo ricorderò. Grazie.”
“Perfetto. Credo sia meglio andare ora. Si sta facendo tardi e devo ancora accompagnarti a casa”.
Tornano alla macchina e ripartono.
Nella mente di Satoshi frullano mille idee e pensieri che lo confondono. Nino si è offerto come confidente ma lui non riesce ad immaginarsi a raccontare i suoi turbamenti all'amico. Soprattutto perché l'oggetto di quei pensieri è Nino stesso.
“Non pensare troppo o ti si frigge il cervello” ridacchia Nino guidando.
“Anche tu sei andato da Jun-kun per parlargli di qualcosa?” domanda Satoshi come colto da un'improvvisa illuminazione.
“No solo per scroccare la cena e per dare un po' di fastidio a lui e Sho”.
“Sei tremendo”
“Beh scusa tu non hai pensato quando ti sei fatto portare da J che ci sarebbe stato anche Sho?”
“Veramente... io... no”
“Stanno insieme avresti dovuto immaginarlo”
“Non ci ho pensato forse perché sono abituato al fatto che stiamo insieme quasi tutti i giorni e non mi sono ancora bene reso conto che loro due stiano insieme anche come coppia. E'... boh strano”
“Strano? Mi sembra normale che due persone che lavorano insieme a stretto contatto poi si innamorino e passino anche il tempo libero insieme!” alza la voce Nino.
“Mi devo.. solo abituare. Non ti agitare”
Per qualche secondo nessuno parla, ognuno chiuso nei propri pensieri.
Satoshi non capisce perché l'altro si sia così tanto scaldato. Forse perché si tratta di due persone a loro care...
Qualcosa nella sua testa però gli fa pensare che il motivo per cui Nino sia andato da Jun non fosse solo scroccare una cena, ma che anche lui sia andato per parlare con il più piccolo del gruppo.
Forse ha qualche problema sentimentale e pensare che l'ipotetico problema sentimentale possa essere quella ragazza del ristorante lo fa sudare freddo.
Che sia davvero una cosa seria e non solo una cosa senza importanza?
Sarebbe la spiegazione più logica per i continui cambiamenti di umore di Nino.
Satoshi deglutisce e stringe le mani a pugno posate sulle ginocchia.
“Oh-chan” lo chiama il ragazzo vedendolo quasi in apnea “Oh-chan!”
“Eh? Cosa?!”
“Esci dai tuoi trip mentali che ti dimentichi pure di respirare” lo guarda “Siamo arrivati comunque”
Satoshi si guarda intorno sbigottito.
Per quanto tempo si è rinchiuso nei suoi folli ragionamenti senza rivolgere la parola all'altro?
“Vuoi che ti porti su in braccio? Lo sai che la mia schiena non reggerebbe lo sforzo”
“No salgo da solo. Grazie del passaggio Nino...” accenna un sorriso scendendo dall'abitacolo.
“Oh-chan” lo richiama Nino quando Satoshi è quasi al portone del palazzo e questo deve tornare indietro.
Avvicinatosi di nuovo all'auto, Nino dal finestrino tirato giù gli prende il cappello.
“Questo lo riprendo” ridacchia “E poi...questo...”
Si sporge con la testa quel tanto che basta per baciare Satoshi sulle labbra.
“Buonanotte caro Oh-chan” dice staccandosi dopo quelli che sembrano anni “Dormi bene”.
Detto ciò tira su il finestrino e si allontana nella notte per la strada deserta.