[RPF] Arte

Mar 13, 2010 21:42

Titolo: Arte
Fandom: RPF
Personaggi: Sir Arthur Conan Doyle, Mr. Sidney Edward Paget
Rating: Verde (G, per tutti)
Genere: Introspettivo, Malinconico
Avvertimenti: Flashfic
Note: Anche questo lavoro, come Obiettività, mi è stato suggerito dalla visione di queste due immagini, che ho riunito in un (tremendo) collage, QUI.
Trama: Sir Doyle e Mr. Paget ragionano sul fardello che ciascun artista deve portare.


Arte

"Sempre di arte si tratta, Sir. Ed in entrambi i casi possiamo definirla figurativa: poichè, se io suggerisco contorni, ombre, luci e forme a coloro che si ritrovano ad osservare una mia illustrazione, le sue opere letterarie hanno il pregio di riuscir a costruire mondi interi nell'immaginazione di chi legge."

Lo scrittore approvò con un lieve cenno del capo. "Il suo talento è indiscutibile. Se posso chiederlo - per quale motivo non ha mai, diciamo così, preso in mano la penna?" domandò, curioso.

"Ah, in realtà la forma cilindrica ed affusolata del pennino mi è familiare, ed invero le mie dita sono avvezze a riconoscerla, dato che i miei schizzi li realizzo con la china e non coi tenui fili di fumo delle vacue speranze - ho capito cosa intendeva," aggiunse in fretta il signor Paget, sollevando una mano e rivolgendo al suo interlocutore un sorrisetto ironico. "Stavo solo constatando la piacevolezza delle sue metafore."

Doyle represse un sospiro, sbirciando il lavoro in corso d'opera al di sopra della spalla del disegnatore. "A volte mi chiedo se io abbia preso spunto dal suo senso dell'umorismo per definire quello di Sherlock Holmes, o se sia avvenuto il contrario."

"Probabilmente una commistione dei due fatti." fu la discreta - e divertita - replica.

"Non ha risposto alla mia domanda." fece notare il romanziere, con un pizzico di esitazione che lasciava intendere una cortesia di fondo tutta Vittoriana.

Una pausa di riflessione precedette il doveroso chiarimento.
"Per quanto il mio Inglese sia corretto e scorrevole, come quello di qualsiasi graduato della Royal Academy, per mia inclinazione naturale prediligo l'espressione immediata e pura di un ritratto alle cento parole necessarie a descriverlo." si soffermò a meditare, sbattendo le palpebre al fioco bagliore della candela. "Non consideri questo fatto come quello che non è, Sir. Si tratta di semplice predisposizione."

"Molti ritengono di poter stabilire una gerarchia, una struttura di discipline artistiche, dichiarando rapporti di inferiorità e superiorità tra di esse."

Due occhi chiari scrutarono con attenzione il viso del baronetto, "V'è chi dice sia un dono il saper raffigurare, e chi sostiene invece che risieda nel trovare poche sillabe che trasformino una pagina in una porta sull'infinito. Le opinioni, come vede, sono discordi. Se vuole sapere la mia... ebbene, sono giunto alla conclusione che entrambe le arti possiedano pregi e difetti."

"Difetti! E quale difetto può avere un racconto o un dipinto, se ben fatto?"

"Non mi riferivo al prodotto, ma al procedimento."
Sidney Paget mise da parte il foglio e rivolse a Sir Doyle uno sguardo velato dalla stanchezza.
"Ogni linea che traccio contiene un frammento di me stesso. Ogni volto che rappresento ha qualcosa della mia anima nel suo profilo. E' il latente e subdolo maleficio dell'espressione. Passiamo anni sulle pagine e sulle tele... per renderci conto solo alla fine che siamo noi ad essere vuoti, mentre i taccuini e le pareti da noi abbelliti sono traboccanti di vita."

L'altro annuì, sedendo con malinconica lentezza; malgrado l'improvvisa sensazione che gli gravava sulle spalle, cercò di sorridere.
"Abbiamo ancora molto da regalare al mondo."

Un lampo di sorpresa attraversò il grigio delle iridi che lo fissavano.
"Sì." giunse la sussurrata risposta, "Lo so."

A presto! :)

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