Più che sul porn vero e proprio (sul quale non mi sento affatto portata) ho voluto puntare sulla sensualità… letteralmente.
Ciò non toglie che rimanga comunque una PWP!! Lol!
E aggiungerei anche un colossale, ADAM, FORGIVE ME!
Capitolo IV.
“Prima che cominciamo qualsiasi attività, c’è qualcosa che devo assolutamente mettere in chiaro,” annuncia Adam, alzandosi dal letto.
“Non filmeremo niente, se è questo che ti preoccupa!” lo anticipa Matt.
“No, non è questo… oddio, voi fate pure i filmini?” li guarda sconvolto l’Americano.
“Sì, ma soltanto quando ci siamo solo noi due. E ne abbiamo una gran bella collezione, sai?” lo informa orgoglioso Dominic.
“Non ho mai trovato una ragazza che apprezzasse quel genere di cose!” borbotta a bassa voce Adam, ma i due lo sentono e ridacchiano. “Ad ogni modo, il punto che vorrei precisare è… come voi avete le vostre regole io ho le mie!”
“E sarebbero?” inarca un sopracciglio il pianista.
“Potete farmi qualsiasi cosa e dico davvero qualsiasi, ma sul mio ingresso dal retro c’è un enorme divieto di accesso!”
“Era prevedibile. Okay, ma non sai cosa ti perdi!” fa spallucce il biondo.
“E non lo voglio sapere!” sbotta l’interpellato.
“Magari poi sarai tu stesso a implorarci di prenderti!” insiste l’altro.
“Non credo fottutamente proprio!”
“Lascia che ti ricordi che tu dicevi anche che non ci sarebbe stato nessun secondo incontro con noi!”
“Dominic…” lo mette in guardia Adam, con uno sguardo truce.
Matt li osserva come uno spettatore di una partita di tennis, spostando la testa da una parte all’altra, ma il match point lo segna il loro ospite.
“E va bene, non insisto oltre!” si arrende il batterista.
“Okay, ora veniamo a noi, Adam, da quale senso vuoi cominciare?” gli domanda Matt.
“Come, prego?” lo guarda confuso l’altro frontman.
“Hai capito benissimo. Si deve sempre scegliere un senso dal quale cominciare l’esplorazione. Decidi tu: udito, vista, tatto, gusto…” spiega Matthew.
“L’olfatto non lo sceglie mai nessuno, è il meno appagante!” gli svela Dom.
“In che senso nessuno? Volete dire che fate spesso queste cose? Che io non sono l’unico?” domanda Adam, sorpreso e anche vagamente contrariato da quella notizia.
Per tutta risposta, Dominic e Matthew scoppiano a ridere.
“L’unico?! Adam caro, ti basti sapere che più di metà dello showbiz è gay e perverso! Anche quelli di cui non sospetteresti mai!” lo informa il biondo.
“Hey! Io non sono gay!” quasi ruggisce Adam, adirato.
“Però sei perverso, altrimenti ora non saresti qui a chiederci di farti fare un giro sulla nostra giostra!” sogghigna Matt.
“Mi ci avete trascinato a forza nel vostro Luna Park!” precisa l’Americano.
“Forse, ma l’importante è che ora tu sia qui. In effetti tu sei l’unico… l’unico che non pensavamo di riuscire ad adescare!” gli svela Matthew.
“Davvero?” esclama Adam, incapace di celare un sorrisetto compiaciuto.
Gli piace essere l’unico in qualcosa.
“Proprio così, quindi possiamo dire che tu sia il più ambito,” mormora Matt, accarezzandogli il mento con un dito. “Coraggio, ora scegli il senso.”
Adam resta in silenzio per qualche istante, valutando per un frammento di secondo l’ipotesi di restare con quella dannata curiosità e abbandonare i due e i loro giochetti inquietanti, ma la verità è che è troppo impaziente di intraprendere quel percorso.
“Comincerei da uno dei sensi che mi coinvolgono di meno. Con l’udito ho già dato ieri notte, quando vi ho ascoltato al telefono, quindi … direi vista.”
“E vista sia!” sorride Dom, cominciando a sbottonare sia Matt che se stesso.
“Ho solo una richiesta,” aggiunge Adam, sedendosi nuovamente sul letto, ma in disparte. “Baciatevi. Che Dio mi aiuti, ma mi piace troppo vedervi baciare!” ammette imbarazzato.
“Era già nei nostri piani in ogni caso, ma ci fa piacere saperlo!” sorride Matthew, baciando Dom come se non ci fosse un domani e… come se non ci fosse nessuno a guardarli.
“Ma come ci riuscite?” esclama Adam, interrompendoli.
“A fare cosa?” esclama Matt, che è già finito a cavalcioni di Dom che invece osserva il loro ospite, sdraiato supino sul letto.
“Quello che fate. Con una tale libertà. Con una tale … naturalezza.” borbotta perplesso l’Americano.
Dominic si scosta da Matthew, sedendosi accanto a lui.
“Vedi, è iniziato tutto anni e anni fa. Un giorno dissi a Matt che non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una determinata cosa e lui mi ha dimostrato quanto io mi sbagliassi,” rivela lui.
“Proprio così. Poi sono stato io a sfidare Dom e lui a mostrarmi quanto io lo avessi sottovalutato!” ridacchia Matt, sorridendo al biondo.
“Perciò, sfida dopo sfida ci siamo resi conto di riuscire a fare qualsiasi cosa, senza provare il benché minimo senso del pudore, anzi, più una cosa è azzardata, più ci diverte!” spiega Dominic.
“Già, non avrei mai potuto chiedere un partner migliore di lui!” gli sorride Matt. “Ovvio, l’importante è sapere mentire ai media, parlare di qualche ragazza ogni tanto, farsi fotografare, prodigarsi in discorsi da innamorati, cose così!” fa spallucce.
“Infatti io non lo avrei mai pensato!” ammette Adam.
“Amico, la vita ti riserva sempre un mucchio di sorprese. Un giorno sei un donnaiolo incallito, il giorno dopo sei… gay!”
“Io NON sono gay!” sbraita Adam.
“Io stavo parlando di me, ma sono contento di sentirti così chiamato in causa!” gli fa l’occhiolino il biondo, prima di ritornare fra le braccia di Matt e pochi istanti dopo i due amanti sono nuovamente impegnati in un bacio mozzafiato.
Nel giro di pochi minuti le loro camicie finiscono sul pavimento e l’atmosfera si surriscalda.
Adam è ancora interamente vestito, ma comincia ad avvertire una certa sensazione nel basso ventre che ormai gli è più che familiare.
Nemmeno a Matt e Dom sfugge quel vistoso rigonfiamento nei suoi jeans.
“Dimmi, Adam, vorresti che ti facessimo questo?” domanda Matt, percorrendo di baci, leccate e piccoli morsi Dom, partendo dal suo mento e arrivando al suo ombelico, con le sue mani che armeggiano con la cintura del biondo.
“Cazzo, sì!” si lascia sfuggire Adam, in evidente difficoltà.
“Bene. E vorresti che ti facessimo questo?” domanda Dom, affondando le unghie nella schiena di Matt, lasciandogli quattro lunghi graffi velati di rosso sangue, cosa che fa sibilare Matt, appagato.
Adam è scosso da un fremito e gli altri due lo prendono per un altro sì.
Gli Inglesi riprendono a baciarsi, finché sentono due mani di troppo fra loro.
Riaprono gli occhi che avevano momentaneamente chiuso e vedono Adam in mezzo a loro, con una mano su ciascun petto.
“Eh, no, Signorino!” ridacchia Dom, scostandogli la mano.
“Così vai contro le regole!” lo avverte Matt facendo altrettanto.
“Ma cosa…” farfuglia confuso Adam.
“Hai optato per la vista? Hai voluto il senso che ti coinvolgesse di meno? Allora vista sia, niente interferenze!” spiega il front man Inglese.
“Ma io voglio…”
“Oh, lo so bene cosa vuoi, Adam, ma hai fatto la tua scelta!” gli ricorda Dominic.
“E se mi fossi stancato della vista?” domanda l’Americano.
“Devi solo dircelo,” ammicca Dominic.
“Voglio passare al tatto!” trova il coraggio di dichiarare Adam.
“Non vedevamo l’ora che tu ce lo chiedessi!” sogghigna Matt.
“Prima che abbia il tempo di pronunciare una sola parola, Adam li vede alzarsi dal letto ed estrarre qualcosa da un cassetto, sembrano dei lunghi nastri.
Li vede avvicinarsi a lui e poi non vede più nulla, per il semplice fatto che uno di quei nastri neri di seta gli si posa sopra gli occhi, ben stretto alle estremità da Matt, mentre Dom provvede a spingergli le braccia dietro la schiena e a legargli i polsi con l’altro nastro, saldamente annodato.
La morbidezza di quella seta così carezzevole è una sensazione decisamente piacevole sulla pelle, ma c’è una cosa che lascia Adam contrariato.
“Hey, ma così non vale! *Io* volevo toccare *voi*!”
“Ti piacerebbe!” ridacchia Dom.
“Prima devi solo subire!” lo avvisa Matt.
“Che cazzo dici? Ero stato molto chiaro all’inizio, ho detto io non…” ribatte grintoso Adam, ma si ritrova con una mano sulla bocca, quella di Matt per la precisione, per impedirgli di parlare.
“Rilassati! Subirai, è vero, ma è solo dalla cintola in su, perciò non c’è motivo di agitarsi!” gli assicura e questo sembra tranquillizzarlo.
“Già, anche perché sarebbe un gran peccato imbavagliarti anche la bocca!” aggiunge Dom.
“Bene, Adam, goditi il momento ‘Put your hands all over me’ !” incalza Matthew, canticchiando quelle parole.
“Tu conosci quella canzone?” si acciglia Adam, perché anche se non lo si può vedere attraverso la benda, è facilmente immaginabile che stia facendo un’espressione confusa.
“Certo. Ho preso il vostro nuovo album, devo ammettere che avete fatto davvero un bel lavoro!” riconosce Matt.
“Grazie…” mormora Adam, arrossendo quasi lusingato. E’ molto sensibile ai complimenti in ambito professionale.
Tuttavia, non c’è tempo per gongolare, soprattutto quando sente quelle quattro mani su di lui, due fra i capelli, che li scompigliano e li tirano leggermente, la terza che gli accarezza il viso, con particolare attenzione alle guance e alla mascella pronunciata, coperte dalla barba incolta e ispida.
La quarta mano scivola con nonchalance sulla sua coscia sinistra, accarezzandola ripetutamente, avanti e indietro, anche se è ancora protetta dallo spesso tessuto dei jeans.
Sono tutte carezze delicate, ma allo stesso tempo decise, tipiche di chi sa cosa vuole.
E ha paura di cominciare a saperlo molto bene anche Adam ciò che vuole.
A un certo punto tutte quelle carezze si interrompono e lui si lascia sfuggire un brontolio di disappunto.
“Dimmi, Adam, ci tieni tanto alla tua camicia?” domanda Matt.
“Cosa? Beh, sì che ci tengo!” ammette l’interpellato, ripensando a quanto l’ha pagata alla boutique dove l’ha comprata.
“Dovevamo pensarci prima di legarlo!” borbotta il moro al suo partner. “Va beh, non è un gran problema!” aggiunge, cominciando a sbottonare quella camicia dal colletto, mentre Dom procede dalle estremità.
Adam non può vederli, quindi non sta chi sta facendo cosa, sa soltanto che lo stanno spogliando e la cosa non gli dispiace per niente.
Ben presto le mani degli Inglesi sono ovunque: sulle sue spalle, ammirandone i tatuaggi così virili, sui suoi pettorali, muscolosi, tonici e un po’ villosi, ma senza esagerare, sul suo addome, disegnando i contorni dell’aquila che ha tatauata lì, uno dei suoi più recenti tatuaggi, per poi degnare della giusta attenzione ognuno dei suoi addominali e ogni muscolo o ossatura che fa bella mostra di sé, quasi con prepotenza.
Successivamente, quelle mani provvedono a infilarsi sotto la camicia aperta per esplorarne la schiena liscia e morbida o gli avambracci sodi e massicci come rocce.
“C’è qualcosa che non mi torna, non dovrebbe essere così… bello!” geme Adam, sentendoli ridacchiare in risposta.
“E non hai ancora visto niente!” annuncia Matt.
E quando alle carezze si sostituiscono i loro baci, Adam capisce quanto i due avessero ragione: le sensazioni precedenti non sono nulla a confronto.
I loro baci non dimenticano di degnare di attenzione alcun centimetro di quella pelle esposta: il collo, la clavicola così ben delineata, le spalle, il petto, stuzzicando coi denti i suoi capezzoli che si inturgidiscono al solo tocco, gli addominali, la pancia perfettamente asciutta e rassodata, l’ombelico.
Forse la cosa più eccitante è che Adam non è in grado di determinare con precisione chi lo stia toccando e dove, ma è così intento a godersi quel momento e quell’esplorazione tanto sconosciuta quanto intrigante, che non si accorge nemmeno di essersi lasciato cadere sul letto, fino a sdraiarsi, avendo gli altri due sopra di lui.
Dominic e Matthew decidono di non lasciare in disparte nemmeno il suo volto e cominciano a baciargli fronte, naso, mento, strusciando i loro visi contro le guancie ispide, ma lo mandano decisamente in orbita quando ciascuno si impossessa delle sue orecchie, dapprima accarezzandone retro e punta, poi cominciando a stuzzicare i lobi, pizzicandoli, succhiandoli e mordicchiandoli, il tutto in una sincronia perfetta.
“Cazzo, ragazzi, no… così non resisto!” protesta labilmente l’Americano, anche se appare più come un lungo gemito, seguito da un inarcamento della schiena.
“Ma tu non devi resistere!” replica suadente Matt, posando le labbra sul suo collo per lasciargli un leggero succhiotto e Dom ha la geniale idea di seguire il suo esempio dall’altro lato.
Adam si dimena a più non posso, nel tentativo di liberarsi i polsi, così da poter dare sollievo a una certa parte del suo corpo che sta avendo momenti decisamente difficili.
“Non ti libererai tanto facilmente!” commenta Matt, che ha già capito le sue intenzioni, palesemente divertito. “E poi non è carino, vuoi già andare via?” fa il finto tonto, fingendo rammarico nella voce.
“No! Non è quello... è che…”
Dom posa una mano sul cavallo dei suoi jeans, venendo a contatto con una rigidità notevole.
“Uh. Uh, qualcuno qui è molto contento!” sogghigna. “Allora ho capito io qual è il problema. Vuoi che faccia qualcosa per te?” si offre gentilmente.
“Cazzo, sì, te ne prego.. voi due siete.. oh cazzo!” farfuglia sconclusionatamente Adam.
Con suo grande sollievo, sente le mani del biondo indaffarate con la cintura, che poi sfila dai passanti e getta a terra, ma si interrompe proprio dopo aver abbassato la zip.
“Oh, che sbadato che sono, non posso! Si era detto dalla cintola in su, ricordi?” si finge desolato, scostandosi.
“Fottutissimo stronzo! Le vostre regole te le puoi ficcare su per il …” sfuria Adam, ma si trova di nuovo la bocca tappata. Stavolta è Dom.
“Boccuccia di rosa, questo linguaggio dovresti tenertelo per dopo, potrebbe anche piacermi sai?” gli rivela.
“Oh, merda… fantastico. Ora ce l’ho ancora più duro!” getta la testa all’indietro Adam, disperato.
“Oh, andiamo, per quello c’è tempo più tardi. Non pensarci e vedrai che la situazione si aggiusta… noi in compenso ti promettiamo che per un po’ eviteremo di toccarti le orecchie, pare che siano una zona pericolosissima!” lo informa Matt.
“Lo sono!” gli assicura Adam.
“E poi lo vuoi sapere un segreto? Dom ed io siamo nelle tue stesse dolorose condizioni, ma non facciamo niente per solidarietà!” gli confida il front man Inglese.
“Oh, ma che carini!” ribatte sarcastico quello Americano, per poi giungere a un’altra conclusione.
“Hey, un momento! Voi due non mi avete ancora baciato!” fa notare il loro ospite.
“Ma se non abbiamo fatto altro fino ad adesso?” ridacchia il batterista.
“Intendo dire che non mi avete ancora dato un bacio che sia degno di essere chiamato tale!” puntualizza l’altro.
“Evidentemente sei tu che sbagli a fare le richieste!” gli da un leggero pizzicotto su un fianco Matt.
“Uh! Ma non è vero… ho chiesto di passare al tatto, perciò…”
“Appunto, Adam, forse non è il tatto il senso giusto… “ gli mette una pulce all’orecchio Dominic.
“Ma io… associavo quello a un’altra cosa,” borbotta Adam.
“Non se abbiamo detto dalla cintola in su!” ribatte Matt.
“La mia cintola, non la vostra!” precisa Adam.
“Ma sentilo! Questo ragazzaccio ci sta dando delle cattive idee!” ridacchia Dom, rivolto a Matt.
“Io ormai mi dichiaro incapace di intendere e di volere!” si giustifica Adam, nella confusione più totale.
“E comunque no, la regola vale per le cintole di tutti, quindi saranno solo e soltanto baci,” assicura Matthew.
“Non mi sembra male come prospettiva… e non credevo l’avrei mai detto un giorno!” sorride Adam. “Molto bene, allora… passiamo al gusto!” dichiara, faticando un po’ per rimettersi seduto.
Il tempo di dirlo e si ritrova con una bocca pressata contro la sua, che domanda insistentemente accesso, accesso che Adam non gli nega, lasciandolo libero di esplorare.
La differenza è che la prima volta che l’hanno baciato per lui era un’esperienza del tutto nuova e scioccante, ora invece è una cosa con cui comincia a familiarizzare di più… e di cui ha sentito una preoccupante mancanza.
Per questo stavolta sceglie anche di partecipare attivamente al bacio, esplorando a sua volta l’altra bocca e battagliando fieramente con l’altra lingua, cercando di spingersi più contro per un maggiore contatto.
L’altro, che invece ha le mani più che libere, ne approfitta per cingergli i fianchi e tirarlo più a sé.
Dopo qualche minuto il bacio si interrompe, lasciando ad Adam il tempo di riprendere fiato, prima che subisca un nuovo attacco, una nuova esplorazione, pronto a fronteggiarla e a restituirla, con la stessa intensità del bacio precedente.
Non potendo fare altro, Adam si spinge ancora una volta contro il ragazzo che gli sta a cavalcioni sul grembo, ma quest’ultimo anziché cingergli i fianchi preferisce afferrare i suoi glutei sodi come quelli di una statua.
Adam sussulta a quell’inaspettata presa d’iniziativa e non fa che potenziare il bacio, prima che l’altro ponga fine, perché possano riprendere fiato.
“Allora, Adam,hai capito chi ti ha baciato per primo?” gli domanda Dom.
“Prima tu e poi Matt?” azzarda l’Americano.
I due Inglesi si scambiano uno sguardo divertito.
“Non ci siamo! Riproviamo!” decide per tutti Matt.
Stavolta si scambiano l’ordine, Dom lo bacia per primo, scegliendo di affondare le mani fra i suoi capelli; poi lo bacia Matt, che gli accarezza la schiena ripetutamente, cercando di infilargli le mani dentro i jeans, un’altra cosa che fa sussultare di sorpresa Adam.
“Allora, stavolta non mi fregate, il primo è stato Matt e poi Dom!” afferma Adam, certo di aver indovinato.
“Hai toppato anche stavolta!” lo sbeffeggia Matt.
“Pare che dovremo andare avanti finché non imparerai a riconoscerci!” gli annuncia Dom.
Per tutta risposta Adam fa un sorrisetto.
“Non mi sembra poi un’idea così orribile…”
TBC
E la notte continuerà…. Del resto, hanno ancora addosso i pantaloni, lol.