Se questi sono i risultati, immagino che non dovrei mai più bere tutto questo caffè.
Dovete sapere che sono all’incirca diciannove ore (ormai quasi venti) che non dormo. Avete capito bene. Ieri mattina sono andata a dormire alle cinque o le sei e mi sono svegliata alle diciassette del pomeriggio. Questa notte mi sono rifiutata di dormire e così, quando mia madre si è alzata, ho preparato la macchinetta del caffè io. A lei ho portato una tazza e il resto - all’incirca tre - le ho bevute io. Poiché ho pensato che fosse il caso di assicurarsi di resistere fino a sera, mi sono preparata un’altra macchinetta. Quindi ho bevuto l’equivalente di quattro tazze in un boccalone enorme, metà del quale era pieno di latte (rigorosamente con la schiuma) e dodici, e dico dodici, cucchiaini di zucchero. Il risultato è stato terrificante. (Ci ho anche inzuppato cinque o sei biscotti). Ne ho lasciato un po’, perché mi ero disgustata, era troppo dolce, ed era tantissimo. Mi veniva da vomitare, quando è passata la sensazione, il peggio è arrivato. Ho iniziato a essere iperattiva, a ridere di continuo, a tremare come se fossi nel bel mezzo di una crisi isterica. Poi ho sprecato un po’ delle mie energie, e mi è arrivato un giramento di testa a intervalli regolari. Mi sono sentita male. Alla fine, mi sono ritrovata con degli attacchi di panico e il respiro irregolare.
Insomma, il caffè è una specie di eccitante - anche se credo che sia colpa anche del troppo zucchero, insomma, un sacco di eccitanti tutti in una volta, soprattutto per una che non fa mai colazione.
Tornando a lidi più lieti (sì, come no), ho postato una nuova fan fiction:
Ciò che siamo. Escape The Fate, Rating - per ora - Verde e un mucchio d’idiozia e angst (si spera).
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Non è una bellissima canzone questa? Non è fantastica? Non è la più meravigliosa che abbiate mai sentito? Non vi viene voglia di abbracciarla e spupazzarla? Non volete - davvero? - tenerla con voi per il resto della vostra esistenza? Non sarebbe fantastico avere qualcosa con cui cullarsi durante le fredde e deprimenti giornate invernali, con cui consolarvi e fingere di avere un rapporto d’amore? (“Oh, sì, l’altro giorno il mio amore mi ha abbracciato per circa un’ora; è stato dolcissimo, non si staccava più da me”).
In poche parole, dovete amarla perché è perfetta. È tutto quello che si può desiderare da una canzone. E pensate che di norma Ronnie canta soltanto canzoni in cui gli escono le viscere dagli occhi, dal naso, dalla bocca e dalle orecchie! Non è adorabile che abbia scritto una canzone soltanto per Max per rilassarsi e sulla quale si possono intessere storie d’amore e vite romantiche, piene di inciuci[1] di fantastiche avventure?
Insomma, amoreggiate con “Make Up” e in regalo avrete un finto fidanzato da sfoggiare a tutte le feste che volete: le vostre nemiche vi odieranno per avere un tale figo al vostro fianco, credetemi.
[1] Inciucio: termine dal dialetto napoletano che significa “pettegolezzo”.