[AMLETO/MITOLOGIA GRECA] Sicuro?

Jan 04, 2013 19:37


Titolo: Sicuro?
Rating: rosso
Fandom: crossover Amleto/Mitologia Greca
Paring: Achille/Amleto
Genere: erotico
Avvertimenti:slash, PWP, bondage (leggero)

Note: I personaggi non sono miei, non mi appartengono e non ne ricavo nulla. Scritta per la sesta edizione del p0rnfest, dal promt AMLETO/MITOLOGIA GRECA Achille/Amleto, Indecisione cronica.

Evviva il porn.


«Aspetta un secondo…».

Le grandi mani del biondo si fermano ad un soffio dai suoi fianchi magri.

« Onestamente…non ne sono troppo convinto» continua il danese arrossendo fino alla punta dei capelli e cercando, inutilmente, di sgusciare via dalla presa ferrea del suo compagno.

Achille alza per l’ennesima volta gli occhi al soffitto e sbuffa scocciato.

« Rilassati, amore» mormora solleticandogli con la punta della lingua il lobo sinistro «Non hai nulla di cui preoccuparti, fidati di me».

«Non è che non mi fidi» sussurra esitante Amleto per poi ripensarci un istante dopo « Oddio, forse anche quello. Ma in questo caso…». Prende un profondo respiro cercando di non muovere il bacino contro quello del greco.

« Non sono sicuro, ecco. Non so se me la sento».

Achille si alza sui gomiti per fissarlo negli occhi, esasperato. Adora Amleto, lo ama con tutto se stesso, ma questa sua perenne titubanza, questa sua incancellabile indecisione, lo fanno proprio impazzire. Soprattutto quando sono a letto.

«Amleto…» lo avverte con un tono basso e pericoloso, e il moro inizia a tremare tra le sue dita, arrossendo ancora di più.

« Non lo so, Achille…magari potrebbe piacermi, ma potrebbe anche…» non fa in tempo a finire che Achille lo ha già sollevato di peso e fatto distendere col ventre sul materasso.

« Adesso comando io, l’unica cosa a cui ora devi pensare è stare zitto…e assecondarmi, chiaro?».

Lui è fatto così, è un uomo che pensa poco e agisce molto. Non è fatto per le lunghe discussioni, per i dubbi e i ripensamenti, come Amleto.

Se Achille vuole una cosa, se la prende.

E quando il moro cerca di sollevarsi e voltare la testa verso di lui, per controllare cosa diamine sta combinando, Achille gli infila bruscamente la dita tra i capelli e lo tiene lì, schiacciato sul materasso, con così tanta veemenza che anche se Amleto volesse, e in verità lui non lo vuole, non riuscirebbe mai a liberarsi.

Inizia a passargli la lingua ruvida sulla nuca, facendolo rabbrividire e tremare, e poi con un ghigno assassino scende a mordergli le spalle magre, pensando a quanto sia assurdamente e deliziosamente fragile il suo Amleto, sempre così esitante e restio ad esporsi troppo, perfino nel sesso. Gli suscita un innato istinto di protezione che non riesce proprio a spiegarsi, e la cosa gli piace. Amleto è il suo cucciolo, tremendamente bisognoso di lui e di essere dominato.

È esattamente per questo che ha deciso di fare quell’esperimento, per vedere fin dove Amleto è disposto ad arrivare per lui, e dargli quello di cui nemmeno lui sa di aver bisogno.

Dopo qualche minuto di morsi e leccate, Achille è sicuro di aver lasciato segni profondi e scarlatti sulla pelle delicata del principe, che si sta lamentando sommessamente, vergognandosi di provare tutto quel piacere.

Achille scende lentamente lungo la colonna vertebrale fino al solco tra le natiche, dove però non concede alcuna attenzione.

Amleto mugugna infastidito e Achille si solleva leggermente.

« Cosa vuoi, Amleto? Dimmelo».

« Non…non lo so».

Normalmente il greco si arrabbierebbe ma questa volta è precisamente quello che voleva sentirsi dire. Con uno scatto rapido, simile a quello con cui spezza le ossa ad orde di nemici, Achille afferra dai piedi del letto la lunga fascia nera che aveva lasciato cadere poco prima, non  visto, e l’annoda ai polsi dell’altro ragazzo.

Quando Amleto riemerge dal suo desiderio si ritrova le mani legate, letteralmente, e qualcosa di strano si contorce nel suo petto. Una parte di lui è spaventata dall’idea di rimanere inerme tra le mani di quell’assassino rozzo e irruento, ma un’altra parte, più profonda, non vede l’ora di lasciarsi completamente andare e abbandonare ogni reticenza tra le sue braccia muscolose.

« Te lo dico io cosa vuoi» sibila Achille al suo orecchio, prima di passarci dentro la lingua e premerlo contro il materasso con tutto il suo peso.

Le dita lunghe e callose del greco gli scorrono sul collo fino ad accarezzargli la mascella, e con irruenza gli fanno aprire la bocca.

Amleto ne prende un paio in bocca, le lecca e le succhia con insolita voracità, perché l’idea di essere legato e tra poco spalancato per Achille lo fa avvampare e desiderare di essere sempre in quello stato.

« Tu vuoi me» gli sussurra ancora il biondo col respiro affannato.

Estrae le dita umide dalla sua gola e le conficca sgraziatamente nella sua apertura, per farla rilassare e cedere al suo tocco. O forse il suo è solo un gioco crudele per fargli capire quali siano i suoi più intimi desideri, che quel “Non so” mormorato poco prima era solo una bugia.

E infatti Achille non perde troppo tempo a prepararlo, lo vuole stretto, e senza dargli il tempo di respirare gli solleva i fianchi e lo penetra completamente.

C’è dolore, ovviamente, ma anche un profondo senso di realizzazione. Perché se Amleto rimarrà per sempre indeciso e debole, almeno agli occhi del greco, Achille si occuperà di lui e gli farà aprire gli occhi.

« Tu vuoi me» ripete in un ansito roco e animale Achille mentre lo prende con forza e si gode i suoi gemiti soffocati nel cuscino.

Lo ripete ancora e ancora, spinta dopo spinta, fino a quando non è certo che Amleto lo abbia ben capito.

È uno spettacolo poi vederlo venire, nudo, legato e implorante, così fragile eppure così bello. La sua schiena pallida e magra si contorce e si tende, percorsa da brividi, e Achille è proprio lì, pronto a divorarla.

Ed è nell’esatto momento in cui Amleto si stringe attorno a lui, in un ultimo spasmo, che anche il greco raggiunge l’orgasmo e si lascia cadere su di lui.

«Ora mi puoi slegare, cortesemente?» sibila Amleto e nonostante il piacevole amplesso sembra esserci una nota di stizza nella sua voce.

« Uhm» mormora compiaciuto il biondo stiracchiandosi al suo fianco e mettendo in mostra quell’ammasso di muscoli, pettorali e addominali che si ritrova « Mi piace vederti legato per me. Potrei anche lasciarti così, sai?».

Amleto si imbroncia ed è così adorabile che il greco non può fare a meno di ridere e abbracciarlo, per poi schioccargli un bacio sulla fronte e slegare il nastro che gli teneva ancora bloccati i polsi. Sta per fare qualcosa di stupido, come accarezzargli i capelli scuri e umidi, o sussurrargli qualcosa di indecente direttamente sulle labbra, ma il danese lo precede, tirandogli un pugno al petto e schizzando fuori dal letto.

« Sei una bestia, ti detesto quando fai così».

« Sicuro?».

p0rn, fanfiction, mitologia greca

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