Non si capisce bene dove si voglia andare a parare con questo filmetto, una cosa è però certa: di superficialità nei personaggi e di happy end o anche hand, ne abbiamo già a basta.
Pretenziosamente si tentano di sviscerare concetti drammatici e introspettivi dalla malattia del protagonista che mal viene esternata da Fabio Volo, ai rapporti con personaggi eccessivamente estremizzati nella pellicola (avvocati tristi e senza scrupoli, giovani di sinistra tutto spinello e spensieratezza).
Non ho visto gli altri film di Cappuccio, rimedierò, ma Uno su Due mi è parso un pastone condito di banalità straviste tipo che ci si accorge delle cose solo quando si stanno perdendo...profondo, direi.
Volo infatti è un avvocato brillante e determinato ma quando gli si presenta davanti il calvario della malattia, è costretto a cambiare radicalmente il suo modo di affrontare la vita e quindi persone, affetti, situazioni.
Da segnalare comunque la partecipazione del grandissimo Ninetto Davoli un tempo attore feticcio di Pasolini nella parte del personaggio positivo della storia che aiuta Volo ad affrontare la - presunta- malattia. Nell'happy hand o anche end, Volo ricambierà l'aiuto di Davoli riportandogli la figlia Tresy che abbandonò in passato. Mah!
Devo dire di apprezzare sempre più l'attrice Anita Caprioli che non buca particolarmente lo schermo, ma proprio per questo ci si accorge della bravura nella recitazione e della sua sensualità.
Gran marchetta di Volo per il suo libro "Esco a fare 2 passi" la ciliegina sulla tristezza.
Uno su Due che siano i film che riescono a Fabio Volo?
banALE