Nameless - Capitolo 5

Aug 30, 2013 00:31


Finalmente domani lascio per qualche giorno la città per le mie adorate montagne. \(*O*)/ Non vedo l'ora!

Siamo arrivati al capitolo del primo appuntamento.. Uhuhuhuhuhuhuh!![Piccolo spoiler!]


LUOGO ISOLATO SE NO LI ARRESTANO PER ATTI OSCENI!

Godetevi questo capitolo perchè sarà l'ultimo in cui vedrete lo spensierato Kazama Masamune! *con un trucco di magia lo fa sparire nel nulla*
Ho aggiunto le NOTE qua sotto.. Mi raccomando leggetele!

TITOLO: Nameless
GENERE: Azione, Introspettivo, sentimentale, AU (Wild 7)
FANDOM: Kanjani8, Arashi e qualche senpai qua e là
PAIRING: AibaMaru
RATING: NC-17
DICLAIMERS: Kanjani, Arashi e i vecchiacci non sono di mia proprietà, ma sono sicura che il prossimo Natale troverò almeno un Maru o un Aiba sotto l'albero.. Questo sarà l'anno giusto!!
NOTE: In questo capitolo incomincio a presentare alcuni componenti dei Wild7. Ovviamente ad ogni membro corrisponde un Eito e, immaginando che non tutte abbiate visto il film, mi sono permessa di usare i nomi eitosi e non quelli del film (per facilitare me e voi!).
Vi presento:
Yasu nei panni di BBQ
Tacchon nei panni di HEBOPIE

1 * 2 * 3 * 4Aveva percorso il tragitto casa-scuola con l’ansia di incontrare Pyro. In realtà non aspettava altro, ma al solo pensiero il cuore gli batteva talmente forte che aveva paura che gli potesse scoppiare. Non era mai stato così agitato, nemmeno per la più pericolosa delle sue missioni in giro per il mondo. Ad ogni rombo di motori si girava di scatto, con uno sguardo misto tra il seduttivo e il finto sorpreso, e con delusione si accorgeva che di Pyro non c’erano tracce.

Le tre ore che dovette passare a scuola furono lunghe e colme di aspettative per l’appuntamento imminente. Si ritrovò a fantasticare su cosa avrebbero fatto, su come si sarebbe vestito Pyro per l’occasione e su come la vita fosse bella e piena di sorprese.

“Kazama-sensei, come è elegante questa mattina!” gli disse una bimba vedendolo entrare in classe alla seconda ora.
La ringraziò gongolando, pensando che aveva fatto centro con quel completo elegante, ma un po’ sbarazzino che rispecchiava a pieno il suo stato d’animo: un ragazzino spensierato di sedici anni dentro un corpo di un uomo tutto di un pezzo.
“Non è che ha un appuntamento?” si sentì urlare dal fondo della classe.
Maledetto impiccione, ma alla loro età non dovrebbero pensare ad altro invece di infastidire gli adulti? Pensò mentre un coro di uhuhuh echeggiò nella classe.
“Ma allora Kazama-sensei è fidanzato.. ” ormai la confusione regnava sovrana.
“No, aspetta, fidanzato è un parola gro..” ma venne interrotto da mille domande.
“E’ bella?”
Cercò di focalizzare il viso di Pyro: il sorriso smagliante con le fossette che gli accarezzavano le guance, i capelli neri che incorniciavano il viso tondo..
“Sì, decisamente!”
“Eeeeeeeeeeh!!! E come può permettersi una ragazza bella? Lei è solo un maestro!!”
“Akira, taci!” si alzò di scatto una bambina e, rivolgendosi al compagno di classe, continuò “La professione dei maestro è molto ambita tra le ragazze.. O almeno è quello che dice mia sorella! E poi sono sicura che Kazama-sensei avrà sicuramente un asso nella manica, vero? Dove la porterà di bello? Dato che è così ben vestito, immagino che la porterà a pranzo fuori, ne?” terminò inclinando leggermente la testa e sorridendo dolcemente.
Ma dove sono finiti i bambini di una volta? Cosa doveva dire? “In realtà la ragazza è un ragazzo e non so dove mi porterà, ma spero lontano da tutto e da tutti.”? No, forse non era in caso.
“Ha organizzato tutto lei..” azzardò.
“Aaaah! Capisco..” esclamo con fare da donna vissuta. “E’ una ragazza moderna, che prende l’iniziativa! Mia sorella…”
“Ok, basta parlare di cose personali e iniziamo la lezione! Dove eravamo arrivati.. Ah sì, i dinosauri..”

**

Non aveva mai sentito suono più dolce della campanella che segnava la pausa pranzo. Ripose alla rinfusa i libri di testo nella sua borsa, salutò i colleghi e si catapultò giù per le scale. Mancava solo la musica di sottofondo e poteva benissimo essere il protagonista di un film che corre a rallentatore in una scena struggente.
Aveva raggiunto quasi il cancello quando si sentì chiamare alle sue spalle e vide, alla finestra del primo piano, una bimba che si sbracciava.
“Sensei, in bocca al lupo!!” era quella ficcanaso della sua allieva.
“Crepi!” urlò e per congedarsi sfoderò un super sorriso.

Ora che finalmente era fuori dalla scuola si stava guardando intorno come un bambino che aveva perso i genitori al supermercato. Pyro non era ancora arrivato, forse si era dimenticato dell’appuntamento.. Però era stato lui ad organizzare tutto, quindi non era assolutamente possibile che se ne fosse scordato. Magari ha avuto un incidente! Dannato! Quando una persona non è in grado di andare in moto dovrebbe prendere i mezzi pubblici, ma poi si ricordò che, in realtà, era un buon guidatore. L’agitazione stava per prendere il sopravvento quando gli sovvenne che il giorno precedente si era fatto lasciare, non davanti all’ingresso, ma qualche isolato prima. Decise di andare a controllare. Avrebbe voluto correre più forte della luce, ma si limitò ad un passo veloce in questo modo Pyro non avrebbe pensato che il fiatone fosse causato dalla sua disperata ricerca.

Era lì, in sella alla sua moto con il casco tra le gambe, che lo stava aspettando. Aveva un’espressione seria, pensierosa, ma appena si accorse della presenza di Masamune il suo sorriso sbocciò come un fiore delicato.
L’imbarazzo tra i due era evidente. Masamune continuava a guardarsi i piedi mentre Pyro, con due pomini rossi al posto delle guance, emetteva suoni strani come se stesse cercando di mettere insieme una frase sensata
“Avevo il timore che se fossi venuto fino al cancello con la moto mi avresti fatto una ramanzina.. Ho fatto bene ad aspettarti qui?”
“Certo!” rispose provando a tenere a freno le migliaia di farfalle che stavano svolazzando giulive nel suo stomaco.
“Apri pure il bauletto e prendi il casco, così possiamo andare.” disse indicandogli il porta oggetti.
Masamune lo aprì e notò che oltre al casco cerca anche del cibo d’asporto.
“Questo cibo..”
“Devo portarlo ai miei colleghi. Quando hanno saputo che dovevo venire a prenderti mi hanno chiesto di comprare il pranzo.. Quegli scansafatiche! Ci mettiamo giusto due secondi: mollo il cibo e voliamo via!”
A quella proposta, Masamune si mise in fretta  il casco e salì sulla moto. Si avvinghiò senza pensarci troppo alla vita di Pyro che, sorpreso da questa vicinanza improvvisa, si girò e gli sorrise. Masamune ringraziò il cielo di aver già indossato il casco perché, nel vedere gli occhi di Pyro diventare delle piccole fessurine sorridenti, sentì la faccia andare a fuoco.

Si fermarono di fronte ad un palazzo a ,due piani poco distante dalle caotiche vie del centro. Era molto simile alla zona in cui abitava, ma la poca conoscenza delle infinite stradine di Tokyo non gli permetteva di intuire dove si trovavano esattamente. Le saracinesche dell’officina erano ancora alzate e un trambusto metallico risuonava dall’interno. Un ragazzo alto con i capelli lunghi legati in piccole treccine, che ricadevano lungo la schiena, si accorse della loro presenza.
“Oi Yasu! E’ arrivato Pyro con il pranzo..” urlò mentre stava armeggiando sotto una macchina, “Non hai intenzione di presentarci il tuo amico?” continuò brandendo una chiave inglese nella loro direzione.
Intanto un ragazzetto si avvicinò a loro e con aria furtiva aprì il bauletto e prese i sacchetti con il cibo. Masamune lo riconobbe, era quello con i capelli rossi che, al locale dei motociclisti, si sbracciò per salutarlo.
“Meglio di no, Tacchon, non vorrei che si spaventasse..” replicò e fece per mettere in moto, quando il piccoletto accanto a loro prese la mano di Masamane.
“Io sono Yasu! Sei proprio sicuro di aver scelto quello giusto?” chiese guardando Pyro, “Noi siamo in sette, c’è l’imbarazzo della scelta! E poi ne troveresti sicuramente di meno burberi.. Per esempio Tacchon!” gli consigliò ridendo.
“Burbero?” sussurrò stranito, a lui sembrava tutto tranne che così.
Stava per rispondere quando Pyro partì e sentì in lontananza qualcuno urlare “Alla prossima!!”

“Scusa, ma non ti posso offrire di più..” disse Pyro imbarazzato.
Avevano parcheggiato la moto non lontano da una bancarella di takoyaki e, dopo averne prese due porzioni, andarono a cercare un posto tranquillo in un parco lì vicino.
Nell’udire quelle scuse Masamune pensò che si sarebbe accontento anche di un tozzo di pane purchè ci fosse stato Pyro accanto a lui.
Mentre stava assaporando il pranzo si ritrovò a riflettere su quello che gli stava succedendo e sulla gravità della situazione: in due giorni era riuscito ad innamorarsi follemente di uno sconosciuto e riporre in lui una fiducia che non provava nemmeno per se stesso. Il problema di base, pensò, era la sua disperata ricerca della normalità che aveva provato durante il periodo di pausa. E Pyro lo faceva sentire normale, o almeno lui credeva, perché di normale nella sua vita non c’era stato niente. Neanche con Sho ai tempi dell’Accademia: non avevano mai organizzato un appuntamento, tralasciando gli incontri clandestini nel capanno degli attrezzi. All’epoca era già stato difficile mantenere un rapporto normale d’amicizia, figurarsi instaurare un legame sentimentale in un luogo in cui gli unici contatti fisici erano quelli scambiati durante le lezioni di lotta greco romana o arti marziali. Meno male che c’era Kimi che li copriva.
“Ti stai annoiando vero?” Pyro lo riportò alla realtà.
“Assolutamente no, anzi.. Stavo solo gustando questi deliziosi takoyaki. Grazie ancora per avermeli offerti!” e detto questo mise in bocca l’ultima pallina. “Sai, non sono un tipo particolarmente chiacchierone..” a quel punto vide Pyro avvicinarsi e istintivamente si tirò indietro diventando tutt’uno con l’albero che aveva alle spalle. Pyro passò delicatamente un dito sul bordo della bocca di Masamune e poi se lo leccò.
“Avevi un po’ di salsa proprio lì..” si giustificò indicando le labbra.
Davanti a quel volto così dolce avrebbe voluto sciogliersi, scomparire dalla faccia della terra. Smettila di guardarmi con quell’espressione da cucciolo, pensò, tu non sai chi sono io! Non sai che se qualcuno scoprisse che sei entrato nella mia vita saresti un uomo morto! Tu non sai che potrei uccidere chiunque con una freddezza inaudita.. Chiunque, tranne te.
Tutti questi pensieri si dissolsero nel momento in cui Pyro posò le labbra sulle sue. Sapevano di agrodolce ed erano soffici e calde. Masamuse abbandonò le ultime preoccupazioni e si lasciò andare completamente a quel bacio che da lieve e inaspettato si stava trasformando in qualcosa di più vorace. Pyro si inginocchiò tra le gambe di Masamune, che si allargarono per accoglierlo, e gli prese il volto tra le mani. Gli baciò le guance, la fronte e poi ritornò alle labbra, mordicchiandole e leccandole, quasi volesse mangiargliele. Masamune, sentendo l’eccitazione crescere, agganciò le gambe alla vita del ragazzo che, con un colpo di bacino, lo tirò a sé. Si accorse che ormai Pyro era intenzionato ad andare ben oltre il bacio quando cercò di allentare, con mani svelte e abili, il nodo della cravatta e sbottonare i primi bottoni e Masamune, incurante del fatto che fossero in un parco, lo lasciò fare.
La magia del momento venne interrotta dalla suoneria del cellulare di Masamune.

“KT, dove sei? A quest’ora dovevamo essere già da Hunter!” lo rimproverò con tono fermo Shingo, “Dimmi dove sei che ti vengo a prendere!”
Masamune glielo spiegò e dopo una decina di minuti vide la macchina avvicinarsi.
“Scusami, ma devo proprio scappare.. Mi dispiace così tanto!” disse inchinandosi, “Sai.. Ero così preso da.. Ehm.. Da quello che stavamo facendo che mi sono dimenticato di un impegno importantissimo!”
“Non ti preoccupare!” lo confortò appoggiando la mano sulla testa e scompigliandogli i capelli, “Anche a me dispiace.. Ma non ti preoccupare, ci rifaremo un’altra volta!” disse facendogli l’occhiolino e si congedarono con la promessa di rivedersi al più presto.

Salito in macchina ripensò al bacio mozzafiato e al volto di Pyro, così intenso e malinconico, quasi triste, come se avesse la certezza che quello sarebbe stato il loro primo e ultimo bacio. Quell'espressione, quella passione che rasentava la disperazione l'aveva già vista e non fu difficile ritrovare un’inquietante similitudine con il bacio che Sho gli diede poco prima dell’inizio della Prova Finale.
Rabbrividì al solo pensiero.

main: aiba masaki, main: maruyama ryuhei, p:aibamaru, fanfiction

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