Ciao!! Ohisashiburi!
E' un sacco che non scrivo, ma finalmente qualcosa mi ha fatto tornare l'ispirazione!
Il colpevole è lo spot della Meiji con Jun (per chi non l'avesse visto è
QUI^^), niente di nuovissimo ma ciò che ha fatto "scattare la scintilla" è stato quanto quella ragazzina protagonista del CM ignori Jun per pensare a preparare la sua cioccolata per chissà chi..(e non gliene lascia neanche un po' dopo che lui l'ha aiutata!!)XD. Da qui è nato un commento sul genere "Scusa tanto, hai Jun lì davanti e tu pensi ad altro? ma piuttosto...*ecc*" XD
Dato il commento anche la fanfiction non poteva che essere di un certo tipo, ma anche se pensavo l'unica strada fosse la pwp, alla fine ho cercato di renderla più romantica*_*
Insomma una fanfiction di San Valentino!
Essendo molto che non scrivevo e partendo subito da questo genere di cose mi sono vergognata abbastanza ahah!
Spero vi piaccia!!
*Ringrazio la mia beta reader detta anche "La relatrice di fanfiction"*
Lunghezza: 8157 parole
Genere: Fluff, Romantico
Pairing: Sakumoto
Rating: Nc-17
Disclaimer: non possiedo nessuno!
Riassunto: Un personaggio particolare, importante esponente della Meiji, vuole sviluppare nuove idee, facendo la felicità di tante fangirl..
Ouda spense la TV dopo aver rivisto per l'ennesima volta quello spot e rimase a fissare lo schermo spento con aria pensierosa.
Tsuyoshi Oda lavorava per la Meiji, grande casa produttrice di dolci, ma non era uno qualunque, era un pezzo grosso, uno dei responsabili della creazione degli spot nella direzione del settore pubblicitario e a stretto contatto con i produttori.
San valentino si stava avvicinando e in Giappone, si sa, le vendite di cioccolata sono importantissime in questo periodo: la Meiji doveva dominare. Il nuovo spot era fondamentalmente perfetto, il messaggio era semplice e diretto: "i sentimenti che non riesci a esprimere a parole comunicali con la cioccolata"; l'ambientazione era senza tempo e romantica e la protagonista esprimeva il suo amore e la sua impazienza nella preparazione della cioccolata per il suo amato, la sua vita era semplice e perfetta, circondata da amiche e da sorrisi: la speranza -la quasi certezza in realtà- che i suoi sentimenti sarebbero andati a buon fine grazie alla deliziosa cioccolata era la ciliegina sulla torta. Ma non era tutto, lo spot era impreziosito, anzi quasi monopolizzato, dalla presenza magnetica di Matsumoto Jun, membro del famoso gruppo di idol Arashi. La maggior parte delle ragazze che non vedeva l'ora di guardare lo spot erano le sue fan, ovvero target ideale di compratrici di cioccolata per il grande evento di San Valentino. Tutto era perfetto, dal punto di vista commerciale.
Ma Oda sentiva che già da un po' questi spot troppo impeccabili e impostati mancassero di una nota artistica. Sapeva che non poteva arrischiarsi a creare qualcosa di totalmente innovativo considerando quanto il pubblico fosse conservativo e si aspettasse certezze da qualcosa di classico come la Meiji, sopratutto non poteva rischiare in questo periodo. Lui però sentiva che non provare sarebbe stato arrendersi alla monotonia e il suo senso artistico non lo permetteva, adesso era un momento delicato e fondamentale per le vendite, quindi era decisamente quello giusto per uno spot che rimanesse nella storia.
Ouda era anche un uomo dalle vedute molto ampie, certe ristrettezze mentali tipiche della sua cultura spesso molto rigida non erano le sue. Ultimamente il discorso dell'amore omosessuale per esempio aveva nuovamente preso piede grazie alle libertà concesse alle coppie gay in certi paesi occidentali. Molti più di quanto previsto avevano acquisito una mentalità aperta e vedevano la cosa di buon occhio, soprattutto i giovani, ma sempre i giovani erano proprio quelli che sapevano essere più risoluti anche in senso opposto e purtroppo anche in modo violento.
Non molto tempo fa, il figlio di sua sorella raccontava come un suo compagno di scuola fosse soggetto ad atti di bullismo piuttosto gravi perché si era dichiarato ad un senpai ed era stato visto da altri, se non addirittura messo in ridicolo dal diretto interessato.
Sì, certe cose erano davvero inammissibili, e Oda voleva sensibilizzare il pubblico, in modo gradevole, non forzato e diretto -benché certamente efficace- come in una pubblicità progresso, ma quasi... gustoso, come la cioccolata più buona che conosceva l'avrebbe saputo rendere.
Sakurai Sho guardò incuriosito e leggermente perplesso una delle carte lasciategli precedentemente dal suo manager. La proposta di ingaggio proveniva dalla Meiji. Che strano, eppure avevano già Jun come testimonial.. Volevano forse scaricarlo per lui? Oddio non si sarebbe perdonato di portare via un lavoro al collega e compagno di band, nonché caro amico. E sicuramente Jun ci sarebbe rimasto male, orgoglioso e diligente nel lavoro com'era.
Sho afferrò il cellulare e cercò il numero del manager nella rubrica, picchiettando nervosamente con le dita sulla pagina del quotidiano aperto mentre aspettava una risposta.
"Ah manager? Ehm, ho controllato la proposta di ingaggio della Meiji ma, questo non significa che andrei a sostituire Matsumoto san vero? In quel caso non me la sentirei molto e .. Ehm.. Mh?
...
Cosa? Davvero hanno specificato che sarebbe stata una collaborazione a tempo determinato? Quindi il testimonial resta lui, ah ok... Mh capisco. Allora confermo già di accettare l'incarico, sarà interessante. Si, Grazie ancora."
Sho sospirò sollevato e mise via il cellulare, alzandosi per andare a prepararsi per le riprese di Share House, che tra l'altro oggi doveva essere proprio con Jun, mentre con un tempismo perfetto la porta del camerino si apriva e richiudeva alle spalle del suddetto collega, ancora semi-camuffato e avvolto in sciarpa e cappello per non farsi riconoscere al di fuori degli studi.
"Sho kun, ciao"
"Oh Jun kun salve!"
"Sei arrivato presto oggi.."
"Si, avevo un po' di scartoffie da parte del mio manager da controllare, ma più che altro non avevo voglia di fare le corse ahah!"
"Ah, a proposito hai sentito? Pare che collaboreremo per un CM della Meiji"
"Si ho appena accettato..." Sho si interruppe mentre un mezzo sorriso si dipingeva sul suo volto
"Ah si?.." Rispose Jun accennando un timido sorriso a sua volta.
"Allora.. Yoroshiku onegai shimasu!"
Disse Sho alzando la voce e finalmente lasciandosi andare a una risata.
"Ahah vale anche per me.. Yoroshiku onegai shimasu!" Rispose Jun sorridendo raggiante in risposta.
Sho si lasciò andare un secondo a guardarlo, ipnotizzato come se avesse visto un luccichio speciale, e riprendendosi poco dopo con l'impressione di essere rimasto imbambolato a osservare il ragazzo per almeno un'ora.
Si girò imbarazzato mentre Jun si levava il cappotto e si preparava all'imminente ripresa.
"Matsumoto kun, pare che lunedì prossimo per le riprese del nuovo commercial sarà presente anche il famoso Ouda san! Sembra che sia stato lui a dare l'idea per un progetto innovativo e che voglia controllare il lavoro del regista e dei pubblicitari." Il manager di Jun aggiornò l'idol con le ultime notizie riguardo l'imminente incarico.
"Wow sembra una cosa in grande, come mai? Cambia qualcosa dal solito oltre alla partecipazione di Sakurai san?"
"Be' sì, sembra che Ouda voglia cambiare qualcosa rispetto ai soliti commercial e lanciare una versione speciale di quello di San Valentino, ma non so altro."
"Eh? San Valentino? Ecco perché le riprese si fanno così presto e con così poco preavviso! È vicino!"
"Già, ah a proposito ecco qua il copione, mi sembra molto corto, dopotutto il preavviso di solo due settimane dovrebbe bastare! Sanno quello che fanno e che hanno a che fare con dei professionisti!"
"Ahah grazie Kikuchi kun, bene farò del mio meglio, anzi mi metto subito al lavoro appena abbiamo finito qui dato che per oggi non ho altri impegni."
"Allora direi che ti puoi già immergere, non ho altro da aggiungere! Buon lavoro, sono sicuro che non ci deluderai, ma non ti stancare troppo!"
"Grazie! Non ti preoccupare, allora a presto!"
Appena il manager si congedò lasciando Jun solo nel piccolo ufficio dove avevano svolto la riunione, questo non riuscì a trattenere la curiosità di sapere quale ruolo l'avrebbe visto al fianco di Sho e cominciò a sfogliare le pagine.
Tutto sembrava molto sommario, totalmente diverso dal solito, non era descritto scena per scena, movimento per movimento, ma dopo una descrizione generale dell'ambiente e della sua entrata in scena era riportata solo la battuta centrale -la stessa della versione originale- con pochissimi altri dettagli.
"Eh?... Ma cosa significa? Questo Ouda san...per quanto geniale sia, mi vuole prendere in giro?"
Jun notò che in ultima pagina, scritto più in piccolo, come fosse un'informazione meno importante, o al contrario una di quelle clausole fondamentali che vanno lette, c'era una nota:
"Ritengo che questo lavoro, a parte le informazioni principali che ho fornito al cast, non necessiti di preparazione ulteriore. La preparazione viene dal sentimento con cui l'interpretazione viene svolta: per questo progetto sperimentale vorrei che il cast, più di me, potessesentirel'arte del lavoro in questo modo, sormontando l'ostacolo della rigidità e del pregiudizio.
Ouda Tsuyoshi."
"..."
Jun rimase a fissare la pagina esterrefatto, rileggendo più volte la frase per cercare di cogliere meglio.
"Ma questo .. È pazzo..
Ok sono belle parole.. Ma come si applicano a.. una pubblicità?!? Povero me, forse tutta la sicurezza nel riuscire a prepararmi per lunedì prossimo era esagerata!
Be' ma c'è scritto che non serve una preparazione particolare!
.... Ma che significa?!?
Aaaaah povero me! Questi artisti matti a piede libero!" Jun piagnucolò a voce alta da solo passandosi le dita tra i capelli, disperato di non potersi accingere ad uno studio adeguato del ruolo per dare il meglio di sè.
"Be'.. Vorrà dire che la prenderò come una nuova sfida.." Affermò cercando di convincere se stesso mentre tirava fuori il cellulare dalla tasca.
Sho alzò lo sguardo dai fogli che stava leggendo, richiamato dalla suoneria di una nuova mail:
Mittente: Matsumoto Jun
Oggetto: Sho kun tu hai capito?
Corpo: Buonasera. (^_^)/ Scusa il disturbo.
Hai ricevuto il copione del CM?
Io l'ho letto ma.. Non credo di aver capito bene.. f^_^;)
E tu invece? È un po' strano, soprattutto quella nota finale..
"Pfff" Sho rise immaginando la reazione quasi arrabbiata di Jun nel leggere quello strano copione e nel doversi arrendere a non capirlo; dalle emoji carine che usava sempre nei messaggi non sembrava molto turbato, ma Sho aveva capito che lo era e sicuramente gli aveva scritto subito dopo aver letto, forse soffermandosi solo qualche secondo per lo scrupolo di non disturbarlo, ma impaziente di controllare se fosse l'unico sconvolto dalla stranezza.
Sho si ritrovò a sorridere di nuovo fra sé e sé, per poi fermarsi e sollevare sulla testa gli occhiali da lettura -un altro prodotto che pubblicizzava da poco e non "quelli che usano i vecchi", come li chiamava Nino, ma quelli da riposo!- stupendosi di quanto conoscesse bene Jun, tanto da immaginare la faccia preoccupata e un po' arrabbiata -e carina- che sicuramente stava sfoggiando in questo momento..
"Carina"?
Sho scrollò leggermente la testa tornando a guardare lo schermo del cellulare e a muovere le dita sui tasti.
Mittente: Sho kun
Oggetto: è tutto ok!
Corpo: Buonasera.
Si in effetti è veramente particolare.. Sarà lo spirito artistico di questo Ouda san?
Non ti preoccupare, insieme lo supereremo al meglio! Forse il metodo migliore è davvero non pensarci troppo, come è scritto qui!
Bene, per oggi hai finito? Ottimo lavoro!
Anch'io per oggi stacco, buonanotte!
Sho."
Jun sospirò un'altra volta infilando il copione in borsa prima di tirare fuori il cellulare e leggere la mail appena arrivata; il broncio sul suo volto si trasformò gradualmente mentre leggeva, infine sorrise rincuorato e si mise la borsa in spalla, camminando con una nuova energia, certo che quel commercial sarebbe stato super!
Gliel'avrebbero fatta vedere loro a quel "poeta" di Ouda san.
Finalmente il fatidico giorno arrivò, Jun entrò negli studi nervoso ma a maggior ragione pronto a dare il meglio di sè. Sho non era ancora arrivato, o così aveva pensato, per poi accorgersi che ad ognuno di loro era stato assegnato un camerino personale. Che strano, era abituato a condividere il camerino con gli altri quando erano insieme, forse la Meiji faceva le cose in grande? Oppure faceva parte di un continuo di stranezze relative a questo lavoro?
La costumista bussò ed entrò salutando Jun cortesemente e porgendogli il costume di scena che era stato creato appositamente per lui. Jun ringraziò velocemente guardando stupito il costume: era un completo degno della Johnny's Entertainment e poteva benissimo essere uscito da un loro PV. La fattura e la stoffa a righe fini e delicate su sfondo marrone ricordavano i vestiti che indossavano nel PV di Meikyuu, ma questi erano ulteriormente decorati, il suo presentava negli orli di pantaloni e camicia delle losanghe azzurre e il tutto era arricchito con ricami e bottoni dorati. La chiusura sul davanti però era a doppio petto e al posto della cravatta aveva un foulard come quello della divisa dei pasticceri. La cosa più particolare era che tutte le chiusure erano costituite in realtà da piccoli bottoni a clip, di quelli che permettevano di togliere i vestiti per cambi veloci come durante le esibizioni live. Jun lo indossò incuriosito, dirigendosi poi velocemente al trucco, impaziente di vedere come fosse conciato Sho.
Sho si rimirava allo specchio incerto di come quel costume c'entrasse qualcosa con un commercial, ma ormai era abituato a vestiti vistosi e di sicuro questo marrone caldo del tessuto gessato, con losanghe rosso acceso sugli orli, ricordava il tono gustoso della cioccolata fusa con qualche decoro di zucchero a tema di San Valentino..
Sorrise e si diresse nella zona trucco vedendo Jun già seduto e fermandosi ad osservarlo: sicuramente se una comune pasticceria avesse avuto al bancone un tale commesso avrebbe fatto soldi a palate. Come quella polverina magica che Doremì e le sue amiche mettevano sui dolci per rendere i clienti più felici.. Il sorriso di Jun era quella polverina..
Sho spalancò gli occhi ripresosi dai suoi -strani- pensieri e si diresse verso il collega.
"Buongiorno Jun kun, allora il grande giorno è arrivato!" Disse Sho ridendo e Jun si girò verso di lui con un sorriso di sfida:
"Gli faremo vedere noi la passione che cerca per questo CM!" Disse scoppiando poi a ridere e ricordandosi di rispondere al saluto di Sho.
Quando entrarono sul set la scenografia era più o meno come avevano immaginato dalla descrizione sul copione, anche se possibilmente più vistosa: era una sorta di "fabbrica di cioccolato dell'amore" come veniva definita da Ouda. Le pareti erano decorate sempre con il tema delle losanghe rosa antico e marroni e che riprendevano quelle sui loro costumi, ricordando un'enorme tavoletta di cioccolato; l'arredamento era alquanto rococò e rappresentava una pasticceria, con attrezzi da cucina dall'aspetto quasi sognante, in stile "Alice nel paese delle Meraviglie".
"Uwa! Sugoi!" Sho si lasciò sfuggire l'apprezzamento alla vista del set, mentre Jun rise sommessamente appena un pensiero gli attraversò la mente, e non poté fare a meno di riferirlo a bassa voce a Sho:
"Sembra quasi uno di quei love hotel che costruiscono con temi particolari .."
"Eeeh? Matsujun.. Quindi tu sei solito andare in quel tipo di luoghi?"
"Ma no!!! Dai! lo so perché sono famosi!" Sho scoppiò a ridere fingendosi sospettoso.
Ouda si diresse sorridente verso i due componenti del suo cast, lieto che l'atmosfera lavorativa fosse allegra, e altrettanto lieto di vedere che rispecchiavano perfettamente l'immagine con cui se li aspettava: in sintonia e belli da mozzare il fiato.
"Sakurai san, Matsumoto san, buongiorno. Grazie per essere qui oggi a lavorare con me, vi sono molto grato di aver accettato questo incarico, anche se immagino abbiate trovato la premessa un po' diversa da ciò a cui siete abituati.
Io sono Ouda Tsuyoshi, piacere, spero che ci intenderemo, ma sono certo che gradirete questo nuovo lavoro"
Ouda sorrise nuovamente, era un uomo sui quarantacinque anni, più giovane di quanto Jun avesse immaginato leggendo la sua strana nota, e la sua immagine pacata ma decisa trasmetteva una buona sensazione. I due sorrisero a loro volta e si presentarono educatamente, ringraziando Ouda per avere pensato a loro per il suo progetto innovativo.
Che cosa intendeva poi per innovativo? La Meiji cosa poteva proporre di tanto diverso?
Jun si pose questi interrogativi per l'ultima volta prima di concentrarsi sulle spiegazioni di Ouda.
"Allora, come avrete già letto, il ruolo di Matsumoto san è quello del pasticcere capo, dato che ormai gli spettatori lo riconoscono come volto della Meiji, mentre Sakurai san sarà il suo assistente nella creazione di deliziosa cioccolata. Ora gradirei che manteneste anche sul set la stessa armonia di poco fa e che vi rilassaste, ma non troppo." Aggiunse l'uomo sorridendo.
"Fate finta che tutto sia reale e dimenticate il mondo attorno a voi. Lo staff presente è selezionato e limitato, ignoratelo. Siete nella cucina della vostra pasticceria da sogno e state preparando una cioccolata anch'essa da sogno, in grado di donare la felicità perché permette di confessare i sentimenti non detti."
Jun e Sho annuirono concentrati, cercando di capire perché Ouda ponesse l'accento sul l'importanza di dimenticare il circondario, quasi come se non dovessero tenere presente di stare filmando. Questo era comprensibile per un film, ma per un commercial?
I due però in quanto professionisti non potevano fare a meno di seguire le indicazioni e cominciarono a riflettere sulla parte.
"Per permettervi di entrare meglio nella parte, e di rilassarvi come vi dicevo, vi chiederei di preparare davvero la cioccolata. Abbiamo predisposto già le tavolette di cioccolata Meiji e le pentole, ma potrete divertirvi voi a tagliarla e fonderla! Niente di lungo ma vi darà modo di prenderci la mano! Non c'è bisogno di discorsi particolari o costruiti, siate voi stessi, io vi lascerò il più liberi possibile: come ho scritto nel copione non voglio che ci siano restrizioni. Poi ovviamente al montaggio selezioneremo le parti che ci servono."
I due annuirono e Ouda concluse la sua spiegazione congedandosi e dirigendosi velocemente dietro una tenda rossa sul lato delle telecamere, che copriva tutto tranne le telecamere stesse e le illuminazioni rendendo la zona il più isolata possibile, per lasciare ai due la libertà di agire.
"Cinque secondi e si gira!
5, 4, 3, 2, 1, Azione!!"
"Che meraviglia, quanta cioccolata! mi accenderesti il forno per favore mentre comincio a tagliarla perché si fonda meglio?" Chiese Jun gentilmente dopo aver apprezzato brevemente l'odore piacevole delle tavolette già scartate presenti sul tavolo.
"Subito!" Rispose Sho, dirogendosi verso il fornello e sorridendo a sua volta al suo "capo" in quella che aveva già assunto l'aspetto di una piacevole atmosfera lavorativa. Sho portò quindi al bancone una ciotola di metallo rosa antico decorata con fiori marroni che sembravano quasi disegnati con la cioccolata, in cui Jun potesse riporre le scaglie pronte ad essere fuse. Insieme si avviarono al fornello, ponendo la ciotola in una pentola piena d'acqua per fondere a bagno maria, come Sho aveva letto sul libro di ricette mentre Jun si esibiva col coltello. I due cominciarono a mescolare lentamente mentre un profumo delizioso cominciava a levarsi nell'aria.
Nel mescolare, la ciotola si mosse nella pentola smuovendo l'acqua bollente che schizzò leggermente addosso a Jun.
"Ah! Stai bene?" Chiese Sho avvicinando la mano al braccio del collega, scoperto dalla camicia arrotolata fino al gomito.
"Si si grazie, non ti preoccupare" Sorrise questo tranquillizzandolo, Sho sorrise a sua volta e mentre con una presina teneva ferma la pentola afferrò il cucchiaio di legno per dare una mano a Jun intanto che la cioccolata non era ancora abbastanza morbida da scorrere senza problemi.
"Lascia che ti dia una mano"
"Ma no dai, basta che mi tieni la pentola.."
"Dai davvero, fintanto che abbiamo solo questo da fare aiutiamo..ci.."
La mano di Sho si era posata delicatamente non solo sul cucchiaio ma anche su quella di Jun, il contatto improvviso l'aveva stupito momentaneamente, come uno shock elettrico.
Come quel luccichio che aveva visto nel suo sorriso quella volta nel camerino.
"Ah scusa.."
"Niente.." Sorrise leggermente Jun voltandosi in un modo che a Sho pareva quasi imbarazzato.
I due rimasero in silenzio per qualche minuto, mentre la cioccolata raggiungeva la giusta densità. Quello fra loro non era un silenzio imbarazzante, piuttosto era rilassato e sereno, come se oltre a loro nello studio, ormai la loro pasticceria, non ci fosse nessun altro.
"Ora credo che possiamo preparare le formine mentre la lasciamo intiepidire un momento" Disse Jun controllando i passaggi sul libro vicino ai fornelli.
"Ok quali usiamo?"
CLANG!!!
"Argh!! Oh no!"
"Ehi! Tutto a posto??" Jun appoggiò velocemente la presina, quasi tirandola via, dirigendosi verso il suo "apprendista" pasticcione.
"Si, si.. sembra tutto a posto.. Cavoli scusa, guarda che disastro!" Sho inginocchiatosi sul pavimento per controllare l'entità del danno si mise una mano sulla fronte mentre con l'altra indicava le numerose formine di metallo sparse per terra.
"Ehi non è niente dai, almeno non è caduta la cioccolata!" Disse Jun ridendo e dando una pacca sulla spalla a Sho, che lo guardò riconoscente mentre quello si inginocchiava vicino a lui per raccogliere le formine e si avvicinava al suo orecchio per sussurrare qualcosa:
"E con questo magari il commercial guadagnerà in spontaneità! Magari è ciò che doveva succedere!"
Come la voce bassa e dolce di Jun sfiorò l'orecchio di Sho un piacevole brivido percorse la sua schiena e lui dovette chiudere gli occhi brevemente per riassumere il controllo.
Rimisero quasi tutte le formine nella scatola che era caduta insieme a quelle e mentre entrambi si accingevano a raccogliere l'ultima, le loro mani si sfiorarono di nuovo per un istante, che durò un'eternità.
Alzarono lo sguardo contemporaneamente, quello di Sho pareva essere vacuo, la sua concentrazione sulle formine era sicuramente poca e sembrava immerso in un qualche tipo di sogno, che ben si addiceva all'atmosfera che li circondava.
Le luci potenti del set, intense quasi come un sole artificiale si riflettevano negli occhi di Jun, grandi ma dalla forma delicata: ora che erano illuminati erano più chiari e sembravano più caldi e dolci di qualsiasi tipo di pregiata cioccolata fusa, mentre le sue ciglia emettevano una leggera ombra sulle guance.
I due abbassarono nuovamente lo sguardo, Jun lasciò a Sho la formina e cominciò a rialzarsi in piedi lentamente, cercando di non compiere movimenti troppo bruschi che potessero rovinare l'atmosfera del CM e fu seguito a breve dall'altro, mentre una frase familiare cominciò a risuonare in sottofondo, la stessa degli spot girati in precedenza: la frase centrale che era anche uno dei pochi elementi presenti nel copione.
Ouda ne aveva fatta registrare a ognuno di loro una metà con un piccolo registratore poco prima dell'inizio delle riprese, dicendo che era solo una prova di quello che poi avrebbero dovuto ripetere in sala di registrazione e che li avrebbe aiutati ad entrare nella parte.
「いつも一緒にいるけど、」
"Noi.. siamo sempre insieme.."
La voce leggermente roca e dolce di Sho così affermava risuonando nella loro pasticceria, mentre Jun cominciò a girarsi nuovamente verso di lui, corrugando leggermente le sopracciglia, quasi assumendo un'espressione triste, nostalgica, finché i suoi occhi non parevano addirittura lucidi.
「それだけじゃ、伝わないから。」
"..però solo in questo modo non posso comunicartelo."
Ora il suo sguardo era intenso, quasi ferito, conficcato magneticamente negli occhi di Sho.
Questo invece lo guardava stupito, catturato da lui, da come quelle parole, che poco prima mentre le registravano gli sembravano solo uno slogan scritto a tavolino, ora pronunciate dalla voce di Sho echeggiavano nel suo cuore e gli parevano così vere e taglienti da fare male.
La mente di Sho, offuscata dal profumo della cioccolata, ma più di tutto dalla presenza stessa di Jun davanti a lui, infinitamente più forte e palpabile del solito, smise di opporre ogni resistenza lasciando che il suo solo istinto prendesse il sopravvento. Sempre senza staccare gli occhi da quelli di Jun, quasi per paura di rompere un incantesimo se l'avesse fatto, Sho lo afferrò per un braccio e lo avvicinò a se. Quelle labbra rosse così vicine alle sue sembravano provocarlo, ricordandogli ora come non mai quanto fossero sempre state presenti nei suoi pensieri inconsci.
Jun si lasciò catturare, la presa di Sho sul suo braccio era decisa, ma non forte, avrebbe potuto liberarsi in ogni istante, ma non voleva. Come avrebbe potuto desiderare di staccarsi ora che finalmente una barriera era stata abbattuta e le inibizioni presenti da troppo tempo si erano sbriciolate, come la cioccolata prima fra le sue mani? Lui stesso si sentì quasi sciogliere al tocco, perché solo con quel movimento qualcosa era iniziato.
Sho si avvicinò ulteriormente, sempre stringendo con una mano, pian piano più delicatamente, il braccio di Jun, mentre appoggiava l'altra sulla sua schiena premendolo verso di sé.
Sho notò quanto lo sguardo di Jun fosse sempre più intenso e sembrasse perdersi nei suoi occhi, come se quello maggiormente vittima dell'istinto ora fosse lui.
Jun lasciava che Sho lo trasportasse verso di sé, come se fosse abbandonato alla forza inesorabile delle onde del mare, e Sho era un mare in cui sarebbe affondato con immenso piacere.
Finalmente come i flutti sugli scogli, le labbra di Sho si infransero sulle sue, che ormai erano anch'esse dolci per il profumo di cioccolata persistente, ma anche leggermente salate, per via di una lacrima che era scivolata delicatamente sulla sua guancia nel tanto agognato impatto.
Sapevano di non essere soli, ma qualcuno aveva detto loro di fare come se lo fossero e sinceramente, ora non importava loro niente di qualsiasi cosa si trovasse all'infuori di quell'abbraccio.
Jun in un angolo della sua mente pensava che forse qualcuno aveva voluto tutto ciò, forse un cupido tentatore che con la cioccolata li aveva fatti cadere nella sua trappola, ma ancora: cadere non era così male e se era con Sho non aveva paura, sarebbe arrivato ovunque. D'altronde era stato proprio lui ad incoraggiarlo ad arrivare lì, perché insieme ce l'avrebbero fatta.
Jun spostò il braccio libero, che all'inizio era rimasto inerte lungo il suo fianco, sul fianco di Sho, prima in modo delicato, poi scivolando via dalla sua presa anche con l'altro braccio strinse più forte il compagno a sè mentre approfondivano il loro bacio.
Sho a sua volta cominciò a muovere una mano sulla schiena di Jun, esplorando il suo corpo da sopra i vestiti, mentre con l'altra accarezzava la sua guancia asciugando i residui di lacrima, per poi portarsi sulla sua nuca e sfiorare dolcemente l'attaccatura dei capelli. Scendendo da lì lungo il collo riportò poi la mano davanti, insinuando l'indice nel colletto della camicia, imcorniciato dal foulard da pasticcere, e lo tirò sbottonando il primo dei bottoni a clip della camicia.
Jun sospirò nella bocca dell'altro ormai aperta da una leggera pressione della sua lingua che bramava per incontrare quella di Sho, a sua volta voracemente attratta da Jun.
La mano di Sho scivolò lungo le clavicole di Jun, prima una poi l'altra, per poi scendere ed aprire i bottoni del doppiopetto della camicia, anch'essi a clip, mentre l'altra mano, più audace si spingeva lontano sulle sue natiche.
Jun immerse entrambe le mani fra i capelli di Sho facendoli scorrere fra le dita mentre lo baciava profondamente, con impeto ma allo stesso tempo lentamente, come se così potesse gustare il momento più a lungo.
Sho non riusciva davvero più a trattenersi, strappò la camicia di Jun aprendola con foga, accarezzando i suoi pettorali, stuzzicando i suoi capezzoli, mentre cominciava a muoversi ritmicamente strofinando il cavallo dei propri pantaloni contro quello del compagno.
Jun gemette di nuovo eccitando Sho ancora di più che mugugnò a sua volta fra le labbra dell'altro, mentre questo infilava una mano sotto la sua camicia sbottonandola tutto d'un colpo dal di sotto.
Jun sfilò la camicia di Sho costringendolo momentaneamente ad allontanare le mani dal suo corpo, per poi rituffarcisi subito una volta lasciato scivolare l'indumento a terra, dopo che anche Jun aveva fatto lo stesso con la propria che gli impediva di muoversi liberamente. Questo si avventò poi con entrambe le mani sul cavallo di Sho: con una accarezzandolo al di sopra della stoffa dei pantaloni, pregustando il piacere che gli avrebbe dato toccando più direttamente la crescente eccitazione, con l'altra sbottonandoli.
Jun ruppe improvvisamente il bacio, aprendo gli occhi e fissando Sho con uno sguardo languido per qualche secondo, prima di scendere con la bocca sul suo collo e cominciare a leccarlo e a succhiare la sua pelle calda, sentendo il battito eccitato del suo cuore, come fosse quello della preda che aveva sempre bramato catturare, mentre questo inclinava la testa indietro, esponendo maggiormente il collo, chiudendo gli occhi e mordicchiandosi le labbra ormai rosse e gonfie, le mani ancora sul corpo flessuoso di Jun.
Il "capo pasticcere" si soffermò un po' su quella dolce opera d'arte di fronte a lui, fra le sue braccia, fra le sue labbra, baciando ogni centimetro possibile di quel collo robusto per poi cominciare a scendere lentamente sulle sue clavicole mentre le mani scivolavano lungo i fianchi dell'altro, più giù finalmente fino alla cintura dei pantaloni. Cominciò a farli scendere lentamente lungo le cosce di Sho, senza rischiare che movimenti troppo bruschi fossero i responsabili di anche solo un piccolo brivido di piacere, che voleva essere lui e solo lui a dargli, voleva vedere Sho in estasi solo per e grazie a lui. Sho sospirò comunque di piacere, libero dalla morsa dei pantaloni ormai troppo attillati e Jun, infilando le dita fra l'elastico dei boxer e il corpo bollente dell'altro cominciò a baciarlo da sopra la biancheria, prima in modo quasi casto e carino, poi leccando, con sempre più pressione per permettergli di sentire anche attraverso quella sottile barriera, ormai l'unica ed insignificante fra loro.
Sho portò le mani sulla testa di Jun, aggrappandosi delicatamente ai suoi capelli, scompigliandoli passandovi le dita in mezzo. Jun intanto lo liberò finalmente dell'ultima restrizione: l'amante inarcò la schiena gemendo di piacere mentre, dopo aver osservato per un istante il frutto delle sue attenzioni, l'eccitazione pulsante dinanzi a lui, Jun lo prese fra le labbra chiudendo gli occhi in estasi per un breve momento, pregustando il frutto proibito che aveva desiderato da lungo tempo e riaprendoli solo per alzare fieramente lo sguardo verso Sho, massaggiandogli le cosce mentre questo in preda al piacere gli rivolse nuovamente un'occhiata, quasi pregandolo di non smettere e dischiudendo maggiormente le labbra rispetto a quanto avesse fatto finora per permettersi di emettere nient'altro che gemiti, e ansimando pronunciò il suo nome
"A-ah ..Ju- Jun..~"
Il che fece sorridere maliziosamente ed eccitare maggiormente Jun, che iniziò a leccare più lentamente, con leggero disappunto dell'altro.
Sho aprì nuovamente gli occhi mentre Jun allontanava le labbra dalla sua erezione ancora più violenta di prima, prendendo poi la carne dell'altro fra le mani, continuando a dargli piacere con moviemento lento e deciso, ma alzandosi per trovarsi nuovamente all'altezza del suo volto.
Jun sorrise ancora avvicinando le labbra all'orecchio di Sho e sussurrò con voce roca:
"Credo che sia giunto anche il mio turno.."
Si allontanò di nuovo leggermente per guardare Sho, le guance rosse, lo sguardo annebbiato dal piacere, ma ancora per pochi secondi, prima che a questo si aggiungesse una rinnovata foga: Sho tirò Jun a sè stringendolo il più vicino possibile e lasciando a malapena il posto alla mano dell'altro che lo stava ancora impugnando, massaggiandolo con l'altra sull'anca. Abbassando i pantaloni di Jun con più energia rispetto a quanto questo prima avesse avuto cura di usare, Sho afferrò Jun per il polso dalla parte della mano con cui lo stava massaggiando, costringendolo a smettere e incrociò le proprie dita con le sue mentre cominciava a strofinare la propria erezione contro quella dell'altro, ancora intrappolata nei boxer; pressò nuovamente le sue labbra contro quelle di Jun, spalancandole presto con la lingua, incontrando la sua, esplorando la sua bocca e sentendo lì ancora il sapore del proprio preannunciato piacere di poco prima. Jun gemette più forte lasciandosi dominare dalla foga dell'altro, cercando di supplicarlo affinché liberasse anche lui da quello strato di stoffa che li divideva, ma non c'era spazio per alcuna parola. O almeno così credeva.
Nello studio, ormai monopolizzato dal piacere carismatico dei due, risuonò di nuovo una voce: era la seconda parte della frase che non era ancora stata trasmessa, quella pronunciata da Jun.
「だからチョコがあるんだよ、きっと。」
"È proprio per questo che c'è la cioccolata, di sicuro"
Jun e Sho interruppero il bacio, e si guardarono intensamente per un istante, Jun appoggiato al tavolo contro cui Sho, inclinato leggermente sopra di lui, l'aveva spinto nell'impeto di poco prima.
Dai loro sguardi, per quel tanto di lucidità che rimaneva nelle loro menti, sembravano aver capito entrambi la stessa cosa e concordare nel pensare che Ouda, per non interferire, desse loro indicazioni tramite quel semplice messaggio registrato dalle loro stesse voci che non li avrebbero disturbati.
Sho si girò e vide alle sue spalle la ciotola di metallo rosa antico, ormai non più bollente ma semplicemente tiepida. Staccò leggermente il proprio busto da quello di Jun, tenendolo per mano mentre si allungava per afferrare con l'altra la ciotola dalla zona dei fornelli.
Jun sorrise leggermente, imbarazzato, e mise la mano libera sul fianco di Sho avvicinandolo a sé per dargli un breve bacio, come per paura di stare troppo tempo senza contatto, mentre questo appoggiava la ciotola sul tavolo, a fianco di Jun.
Sho si staccò, sorridendo a sua volta e si allungò di nuovo all'indietro per afferrare un oggetto che aveva visto con la coda dell'occhio e che aveva colpito la sua attenzione. Si girò ridendo e mostrando a Jun un pennello per dolci mentre questo rise a sua volta intuendo il piano.
Sho lasciò andare la mano di Jun e afferrandolo in vita lo sollevò leggermente facendogli capire di volerlo far sedere sul tavolo e facendosi quindi aiutare da una spinta atletica del ragazzo.
Sho appoggiò una mano sulla pancia tonica di Jun spingendolo delicatamente indietro e facendolo stendere sul tavolo, non totalmente, ma mentre questo si sorreggeva sui gomiti. Sho, inginocchiandosi su una sedia, si avvicinò al suo volto il più possibile, immerse un dito nella cioccolata e lo portò alla bocca di Jun che cominciò a leccarlo vogliosamente.
"Jun.. Posso?" Chiese con una breve nota di incertezza.
"Sho.. Ormai sono tuo, vai" Jun leccò nuovamente il dito che Sho aveva immerso una seconda volta, alzando un po' la testa per raggiungerlo dato che per sentire la sua risposta Sho aveva tenuto il dito a mezz'aria con un filo di cioccolata che cominciava a colare e che Jun raccolse con la lingua, prima di ingoiare nuovamente il dito di Sho, ricordando all'altro ciò che poco prima stava facendo con ben altra parte di lui, e facendo sì che questo mantenesse la sua eccitazione, chiudendo brevemente gli occhi.
Sho estrasse il dito dalle labbra voraci del compagno e immerse il pennello per dolci nella ciotola, mentre con l'altra mano spingeva nuovamente con delicatezza Jun verso il tavolo, facendolo stendere del tutto.
Jun divaricò leggermente le braccia sul tavolo lasciando cadere le mani rilassate lungo i bordi; le sue gambe spuntavano fuori dal tavolo, penzolando a partire dalle ginocchia sul lato su cui si trovava anche Sho, che inginocchiato sulla sedia si era sistemato proprio fra le gambe del ragazzo.
Estratto il pennello, grondante di cioccolata dall'aroma inebriante, Sho lo arrotò su se stesso per raccogliere il residuo di cioccolata che stava colando e lo avvicinò all'ombelico di Jun, sfiorandolo prima con la punta del pennello, suscitandogli un risolino per il solletico e poi cominciando a spargere più abbondantemente.
Sho, appoggiato il pennello, si abbassò su di Jun sfiorandogli un braccio, afferrandolo con gentilezza e spostandoglielo sopra la testa, mentre cominciando a leccare dalla zona ancora intonsa della pancia arrivò presto alla parte ricoperta di cioccolata leccandola sensualmente.
Non accontentadosi riprese la sua arma e questa volta immergendolo brevemente portò il pennello sui capezzoli di Jun che non potendo vedere da steso com'era, fu colto alla sprovvista.
"!! Ah!..."
Sho si alzò sulla sedia e la usò come trampolino per raggiungere il tavolo inginocchiandosi ora su questo, a cavalcioni sopra Jun.
Questo indietreggiò un po' con un colpo di reni affinché il proprio volto fosse parallelo a quello di Sho che, dal trattenergli il braccio sopra la testa, passò ad intrecciare le dita con le sue, e scese finalmente a leccare le nuove macchie di cioccolata che incorniciavano il corpo così perfetto di fronte a lui, come il decoro su una torta pregiata e deliziosa che la rende ancora più bella. La cioccolata sporcava quella pelle candida e la rendeva quasi più peccaminosa, lasciando comunque intatte le forme pericolosamente tridimensionali del corpo di Jun: le luci proiettavano ombre delicate fra le clavicole, fra i pettorali non troppo accennati, e poco distante da una macchia, sfuggito per poco dall'essere inglobato in quella dolcezza, era il suo neo appena accanto al capezzolo, quello che Sho aveva sempre notato ogni volta che scattavano delle foto un po' provocanti su qualche giornale o che vedeva Jun senza maglietta.
Avvicinò le labbra e leccò più volte delicatamente la zona, pulendo la cioccolata in eccesso e mentre il capezzolo di Jun era ora più percettibile di prima grazie alle lusinghe della sua lingua, Sho cominciò a giocarci prima con la punta della lingua, poi mordicchiandolo e cominciò a stuzzicare con le dita l'altro capezzolo.
Jun gemeva e inarcava la schiena cercando di propendere maggiormente verso Sho, che si muoveva sopra di lui senza però appoggiarsi al suo corpo, e cercando di ottenere un maggiore contatto, soprattutto nella zona del cavallo che prima da in piedi l'altro aveva stuzzicato premendola contro la sua.
Lasciando la mano di Jun, ancora sopra la sua testa, e liberando così la propria, Sho andò finalmente a toccare dove Jun più lo attendeva, accarezzandolo e premendo da sopra la biancheria facendolo diventare sempre più duro, eccitandolo sempre di più.
"Sho... Ti prego.."
Sho sghignazzò maliziosamente e finalmente lo accontentò afferrando l'elastico dei boxer, ormai macchiato di cioccolata, e tirandoli giù, facendoli scorrere lungo le gambe dell'altro e poi cadere a terra dall'altezza del tavolo.
Jun pareva davvero soddisfatto del l'imminente liberazione, e se non fosse stato abbastanza chiaro dal ritmo del suo ansimare, lo era di sicuro dalla riposta del suo corpo.
Sho si fermò ad osservarlo in estasi, come quando di fronte ad un dolce bellissimo non ci si vuole arrischiare a mangiarlo e lo si vuole prima imprimere bene nella mente.
Jun allungò un braccio verso il volto di Sho, gli mise una mano sulla nuca e lo spinse leggermente verso il basso, come per farlo uscire dalla trance ed affrettarlo verso il proprio corpo. Sho immerse direttamente una mano nella ciotola e con la stessa poi afferrò l'erezione di Jun facendolo sussultare e ricoprendolo di cioccolata.
Si leccò le dita ancora abbondantemente sporche e le portò poi alla bocca dell'altro che riprese a succhiarle come aveva fatto poco prima, mentre Sho scese con la testa a divorare il suo ultimo capolavoro.. Era davvero un apprendista promettente..
Mentre ripuliva Jun dalla cioccolata, con la mano libera stava toccando e dando piacere anche a se stesso.
Mentre il respiro di entrambi si stava facendo sempre più veloce, le labbra di Sho si staccarono da Jun, la sua mano si allontanò a fatica dalla sua erezione, e il ragazzo andò ad appoggiarsi con l'altra mano, precedentemente divorata da Jun, sulle spalle di questo.
Sho avvicinò il volto al suo e cominciò a baciarlo ardentemente, mentre Jun lo afferrava per i fianchi e le loro erezioni si strofinavano l'una contro l'altra con foga.
Sho interruppe il bacio e guardò Jun con desiderio travolgente riuscendo a parlare fra un sospiro e l'altro sempre muovendosi su di lui:
"Jun...ah.. io..ti voglio. Ancora di più."
"Anche io Sho... subito!"
"Allora.. Posso..?"
"No."
"Cosa?"
"Ah, no tu.. Dev..h.. " Jun non finì di articolare l'ultima parola che con una mano sulla nuca di Sho lo attirò di nuovo a sé reclamando la sua bocca.
Le sue gambe si strinsero più forte attorno alla vita del ragazzo sopra di lui e questo con le mani le alzò più in alto, iniziando poi a stimolare la sua apertura con le dita.
Jun staccatosi dal bacio, ansimava più forte ancora, mugugnando ogni tanto il nome di Sho e facendogli segno di essere pronto: Sho con una mano sulla sua spalla e una sul tavolo si spinse dentro di lui, fermandosi brevemente dopo il primo istante, per dare tempo all'altro di abituarsi. Si avvicinò al volto di Jun con aria preoccupata, accarezzandogli dolcemente una guancia e questo, che aveva chiuso gli occhi per un momento, al tocco di Sho li aprì lentamente e gli sorrise.
Sho si sentì stringere il cuore, era il sorriso più bello del mondo, anzi dell'universo, come una galassia illimitata di milioni e milioni di stelle, ed era solo per lui, quella galassia risplendeva solo per lui.
"Jun.."
"Sho. Io ti..ti amo.."
"Jun .. Anche io.. Davvero.." Una lacrima cominciò a scendere lentamente dalla guancia di Sho mentre questo sorrideva e scivolò sulle labbra di Jun che la leccò via mischiandone il sapore con quello della cioccolata.
Sho si abbassò nuovamente a baciarlo, la mano sempre sulla guancia di Jun. Il bacio da dolce e lento come era iniziato cominciò a diventare più intenso come quelli di poco prima, Jun sembrava avere superato il dolore iniziale e Sho, che aveva cercato di stare più fermo possibile nonostante il sangue pulsasse violentemente in lui, cominciò a muoversi sempre di più, Jun lo afferrò per le spalle e buttò la testa indietro, mentre Sho afferrò la sua erezione, sempre più marmorea, stuzzicando i suoi capezzoli spingendo dentro di lui a passo ferrato.
Jun aveva le mani fra i capelli dell'amato, la testa indietro, distrutto dal piacere;
"Sho.. Io credo di .."
"Si.. Anch'io. Jun.. Oh!" Sho venne per primo mentre Jun pochi istanti dopo si riversava fra di loro e i due, dopo aver urlato l'uno il nome dell'altro si strinsero subito in un abbraccio che durò qualche minuto, anche se avrebbero voluto potesse essere un'eternità.
Ma una questione ora pareva presentarsi con parecchia impellenza.
"OMMIODDIO SHO!!" Jun ancora abbracciato a Sho, si ricordò improvvisamente di dov'erano e perché e il suo cuore cominciò a battere all'impazzata per l'agitazione e la vergogna.
"Jun calmati! Che succede??" Sho uscì dolcemente da lui e si alzò in ginocchio davanti a
Jun, mentre questo segui subito l'esempio non lasciando il tempo a Sho di dirgli che poteva riposarsi e restare steso un altro po', perché ormai l'agitazione che l'aveva posseduto non sembrava fargli sentire la stanchezza.
"Sho..noi stavamo.. LAVORANDO! Davanti a delle telecamere! Davanti a delle persone! Ma te ne rendi conto?!! Non solo ci licenzieranno, ci metteranno in prigione arrestandoci per atti osceni in luogo pubblico! Siamo spacciati!!"
I suoi occhi stavano diventando lucidi e Sho, benché terrorizzato dal pensiero che Jun aveva espresso a ragione, aveva paura di perdere qualcosa di ben piu prezioso che aveva appena trovato e che questa situazione minacciava senza mezzi termini.
Ora però doveva aiutare Jun a calmarsi prima che un attacco di panico lo cogliesse: Sho lo prese per le spalle e lo abbracciò stretto accarezzandogli la schiena.
"Jun, Jun stai calmo. Ho capito cosa vuoi dire ma..
È già successo, non possiamo annullarlo né tornare indietro. E io non desidererei minimamente che fosse possibile.. Tu.. Vorresti annullare tutto se potessi?"
"No.. Sho, questo è un momento così prezioso che neanche nei miei sogni mi concedevo di vederlo realizzarsi ma.. Be' obiettivamente.. Potevamo scegliere un luogo ed un momento migliori."
"..già.
Be' siamo insieme ora, insieme ce la faremo vedrai! Te l'ho già detto no?"
Sho si staccò da Jun e gli sorrise, e questo sorrise a sua volta, un po' amaramente, cercando con tutto se stesso di credere alle parole dell'amato.
Sho afferrò un grembiule appoggiato vicino a loro e se lo avvolse in vita, scendendo dal tavolo per raccogliere i loro vestiti.
Lo studio era immerso nel silenzio e lui aveva il terrore di girarsi e vedere facce piene di disgusto e di critiche, o probabilmente direttamente quelle degli agenti venuti ad arrestarli.
Jun di fronte a lui, ancora in ginocchio, aveva alzato lentamente lo sguardo, vittima della stessa paura e si era soffermato un attimo a osservare.
"Sho.." Chiamò l'altro senza staccare lo sguardo dalla stanza.
"Sho ma qui.. Non c'è nessuno!!"
"Cosa?!" Sho si girò di scatto e dalle tende rosse che dovevano fungere da separè fra loro e lo staff vide come dietro le telecamere non c'era nessuno, così come non c'era nessuno in nessun altro punto dello studio.
"Anche le telecamere sono spente.." Disse Sho, che ormai si era rimesso i boxer, avvicinandosi a uno degli attrezzi per controllare.
"Ma che significa?"
"Forse ci aspettano fuori..con un bel comitato d'accoglienza in divisa blu.." Rispose Jun rassegnato.
".. Dai Jun vestiamoci, non ci resta che vedere".
I due una volta rivestiti e sistemata al meglio la "cucina", presisi per mano si diressero verso la porta dello studio e respirando profondamente aprirono uno un'anta uno l'altra.
Fuori lo staff parlava di lavoro, controllava documenti e attrezzi e Ouda parlava con il regista.
Nessun altro, nè in divisa nè in chissà quale vece era li per giudicarli.
Ouda li notò, sorrise e scusandosi col regista si diresse verso di loro.
Nel vederlo i due abbassarono lo sguardo e appena fu abbastanza vicino si inchinarono profondamente scusandosi con lui.
"Siamo mortificati Ouda san, non ci sono scuse per spiegare la nostra condotta.."
"Matsumoto san, Sakurai san, è andata benissimo!!"
Jun e Sho spalancarono gli occhi.
"EH?!"
"Si! Nel momento in cui la cioccolata è sparita di scena e stavate per diventare più intimi -anche se non è che a quel punto ancora non lo foste abbastanza! Ahah!- ce ne siamo andati velocemente lasciandovi da soli!"
Jun arrossì fino alla punta delle orecchie e desiderò come non mai avere una pala e scavare una buca in cui nascondersi all'istante, mentre Sho ancora non credeva alle sue orecchie e continuava a chiedere ripetendo confuso cosa significasse.
"Ouda san, seriamente, cosa significa? Ci spiegherebbe cos'è successo?" Chiese Jun cercando di dimostrare un incredibile autocontrollo.
"Bè, vi ho detto che cercavo di creare qualcosa di veramente innovativo, quasi scandaloso (ok questo aggettivo con voi non l'ho mai usato!) e voi siete stati scandalosamente perfetti! Ma ovviamente questa pubblicità è un' edizione speciale che verrà trasmessa solo in fascia super protetta!"
"Ma come poteva sapere che cosa sarebbe successo solo dandoci quel copione e facendoci registrare quella frase? come sapeva che avrebbe funzionato?" Chiese Jun incredulo, sconvolto allo stesso modo di quando aveva letto il copione, ma all'ennesima potenza.
"Ma soprattutto, edizione a fascia protetta o meno, noi siamo idol e ora che questa cosa verrà resa pubblica.. Insomma mi sembra impossibile che Johnny.. voglio dire che il capo possa essere d'accordo!"
Aggiunse Sho preoccupato per i problemi successivi più di quanto fosse curioso della riuscita del CM in sè.
"Ebbene risponderò a entrambe le domande con una sola risposta."
Ouda frugò nella tasca ed estratto il portafogli ne tirò fuori una tessera e la mostrò ai due componenti del suo cast.
"Ma quella?!"
"Sì è la tessera del fanclub degli Arashi!! E se date un'occhiata al numero noterete anche che sono membro da un bel po' di anni. Io vi conosco, vi ho osservato bene come fan, e una volta deciso che strada volevo far prendere al mio commercial, considerato che avevo già Matsumoto san dalla mia.. Ho voluto tentare e organizzare tutto ciò! Io volevo proprio voi due! Voi due eravate perfetti per questo copione perché era pensato per voi, e non era scritto in modo completo perché solo voi potevate scriverne i particolari.. Volevo vedere se sarebbe stato tanto dettagliato da permettervi di esternare i vostri sentimenti, e sono così contento che abbia funzionato al meglio!"
Jun e Sho, senza parole come non mai, continuarono a fissarlo esterrefatti, sempre tenendosi per mano, ormai loro unica certezza.
"Per quanto riguarda Johnny san appunto ci siamo parlati ed ha acconsentito nel dire che se avessi avuto ragione, vi avrebbe lasciati liberi di decidere che farne di voi due per quanto riguarda la vita privata!!
Ovviamente dal punto di vista lavorativo non cambierà niente, e per quanto riguarda il pubblico chi lo vedrà sarà solo stupito dal tipo di CM, sconvolto dal fatto che i protagonisti siate voi, ma non saprà mai cosa ci sia di vero o meno! Ah inoltre non annunceremo pubblicamente lo starring di Sakurai san, mi dispiace ma essendo a fascia limitata non possiamo rivelare niente se non proprio la sola presenza di uno spot a fascia limitata: se così non fosse anche chi è al di fuori del target farebbe di tutto per vederlo.
Oh, ultima cosa! Niente riguardo a vostre parti molto private andrà in onda, né è stato ripreso! Abbiamo sempre fatto in modo di scegliere angolazioni favorevoli ad occultare al punto giusto.. Il mio staff è ben addestrato! Ah e anche muto! Come pesci! ...Ma non perché taglio loro la lingua ahah!"
"Tutto ciò è incredibile" Jun abbassò lo sguardo, ancora perplesso, ma incredibilmente sollevato dalla sventata catastrofe.
"Quindi in pratica lei Ouda san..."
"Sì Sakurai san?"
"Lei è un regista di film porno!! E anche di quelli immanicati ben bene!"
"Sho!!!!!" Jun diede uno scappellotto a Sho sulla nuca lasciando la sua mano.
"Vuoi insinuare che noi avremmo recitato in un film del genere?!?!" Aggiunse fingendosi arrabbiato, per coprire la disperazione per la vergogna.
"Ahahah! Sakurai san sono lieto che abbiate ritrovato il buon umore, ma soprattutto che l'armonia fra voi sia salita ad ottimi livelli! Sappiate che io vi supporto!
Oh per il fatto del regista.. Bè possiamo dire che questa volta lo sono diventato.. Sono eclettico che dite? Magari la prossima volta potrei proporre qualcosa a qualche altro membro degli Arashi o.. A tutti e cinque insieme, che ve ne pare?"
Ouda si girò, illuminato dalle proprie idee e Jun e Sho passarono da uno sguardo fra lo sconvolto e lo spaventato ad un sorriso di circostanza da professionisti:
"Ahah, si vedrà, si vedrà!"
Ma..
Grazie Ouda san.
Aggiunsero silenziosamente, ognuno nel proprio cuore.