Apr 12, 2006 22:53
Verso le 9, stamattina, ero in Piazza Duomo, all'inizio della galleria, di fianco all'edicola. Avrei dovuto aspettare 3 quarti d'ora. Leggevo facendo avanti indietro (la Feltrinelli apre alle 10 cazzo). Leggevo ma alzavo gli occhi dal libro per guardare la gente.
Quanta gente.
"Alle 9 di solito apri gli occhi spegni la sveglia del cellulare accendi la tv su un canale che svegli poi dopo un po' ti alzi e alzi la tapparella - che da stamattina essendo rotta rimarrà sempre sù, vita natural durante, sù -"
Stamattina ho conosciuto mia cugina. Non per far un discorso Carramba .. è vero, che volete. Abbiam camminato tanto, tutta la mattina, ed io mi son chiesta perchè non so vivere così, tutti i giorni.
Il cielo era bellissimo, il parco Sempione verde e il Castello era senza lavori-in-corso. Così me lo ricordavo. Coi lavori in corso.
Saran passati 3, 4 anni dall'ultima volta. No 4, quasi 5.
Guardando tra le panche di pietra (quelle a destra venendo dall'entrata in Piazza Castello) ho riconosciuto la panchina "dell'ultima volta". E quella volta c'eran ancora quei lavori-in-corso. Ero con una persona ora sparita. Quel pomeriggio avevo parlato molto, come faccio sempre ai primi incontri
(..l'ho fatto anche oggi, si).
La persona ora sparita era piacevolissima. Si era già affezionata a me. Mi sembrava un ragazzo troppo grande per me, troppo intelligente, troppo affascinante, troppo con la barba, troppo con la C aspirata e troppo di 5^ (liceo classico).
Mi aveva scritto su una scarpa un verso di Faber (fa sorridere, ora).
Ovviamente ero emozionata io (fa sorridere anche questo, lo so).
La scarpa forse è quella superstite sulla tv, magari quella andata persa. Non so.
So solo che stamane, appena entrata nel grande cortile del Castello, con lo sguardo basso, verso il terreno polveroso, il tonfo inatteso del tempo mi ha tradita. Per un momento ho smesso di ascoltare mia cugina (che ciciara tantissimo..! Che carina..) avendo in testa un'invasione di diapositive, che facevo passare (o passavan da sole) velocissime, sul terreno polveroso.
Il tempo passa e tu lo fai passare, muta.
Sotterrate da pietruzze e polvere, le diapositive sono sparite appena mi son resa conto che mia cugina parlava, io non la stavo ascoltando - da quanto? - e forse se n'era accorta - dovevo fare qualche cenno col volto, balbettar qualcosa d'impreciso, un "si si".
Stasera ho visto "Caterina va in città".
Lei, Vera, è un po' una Caterina.
Nel parco verde, vedendo in fondo in fondo l'Arco della Pace e l'antenna della Rai, mi era venuta voglia di correre fortissimo verso di "loro" e citofonar alla signorina Ottaviano, per farle "Buh, apri!"
Non l'ho fatto..però ho detto a mia cugina che lì "più o meno dove c'è l'antenna" (!) abita una mia amica.
Poi sushi con mia sorella Camille e una sua amica dolcina.
Cazzate su cazzate, "(D)Archettaio", ad esempio ;)
Caramelle al cianuro, un'intervista persa (ahh che occasioni buttate..), i DEVO e i GAZNEVADA (come sempre, oramai), confidenze stupide, capelli, tinte, tanti-troppi metri a piedi.
Lo sfascio (pissico) fisico.