A song for xx
Uscito nel lontano 1999, "A song for xx" è il primo album di Ayu, quello che a tutti gli effetti l'ha lanciata sulla scena musicale giapponese, mostrando il talento di questa giovane e minuta ragazza a tutta la nazione.
Musicalmente forse un po' acerbo, svela fin da subito la straordinaria predisposizione di Ayu per le parole: parole che riesce a legare insieme magistralmente in frasi semplici ma di una bellezza, profondità e immediatezza estreme. Nei testi rivisita il suo passato difficile e s'immerge a fondo in un presente ricco di stimoli, negli avvenimenti e con le persone che hanno influenzato la sua vita. È un album introspettivo, triste, dagli arrangiamenti decisamente vecchio stile, e forse un po' immaturo, di cui Ayu stessa in futuro dirà: "All'inizio cercavo me stessa nella musica. La mia musica era per me. Non avevo le facoltà mentali di pensare all'ascoltatore; scrivevo per salvare me stessa".
Per quanto riguarda il titolo, "A song for xx", Ayu lo spiega con queste parole: "Vorrei che chi l'ascolta affibbi a quel «xx» una cosa che ama, o il nome di una persona che ama, o magari un numero. Per quanto mi riguarda, c'è una sola risposta applicabile a «xx». Ma se la scrivessi limiterebbe l'immaginazione dell'ascoltatore". Solo nel 2010, con l'uscita della canzone "Virgin Road", Ayu confiderà ai fan, tramite Twitter, che quel «xx» era riferito a sua madre.
Prologue
Chi è familiare con gli album di Ayu saprà che i pezzi strumentali sono sempre stati un elemento fondamentale dei suoi lavori. Questo, in particolare, ci accoglie con una melodia dolce e triste che si fa sempre più grave man mano che si avvicina verso la fine.
A song for xx
"Continuavano sempre a dire che ero una bambina forte, mi lodavano dicendo che non piangevo ed ero brava, non ho mai desiderato nessuna di quelle parole e fingevo di non capire"
Ayu parla della sua infanzia, un periodo solitario della sua vita in cui non aveva amici e nemmeno una vera famiglia che si preoccupasse per lei. Ha sempre parlato di sé come di una bambina particolare, che non piangeva, non faceva capricci, ma non sapeva nemmeno legare con le persone. Con voce ancora immatura Ayu ci racconta l'incertezza della propria esistenza e un grande dolore, nascosto dietro il silenzio, che non fa che aumentare a causa dell'incomprensione. Il tutto in una ballata, accompagnata da un bellissimo testo, che resta ancora oggi una delle sue canzoni migliori.
Hana
"Diventare adulti o restare bambini ingenui, qual'è la cosa più difficile? Smetterò di fare queste domande se tu fiorirai"
L'album prosegue con una canzone pop dall'arrangiamento vecchio stile. Ayu interroga un fiore sul significato di sbocciare e fiorire meravigliosamente se poi siamo tutti destinati ad appassire, continuando a riversare nelle sue canzoni le incertezze della propria esistenza.
FRIEND
"Anche nei giorni difficili in cui mi sembra di essere sconfitta dalla tristezza, anche se mi rifugio nella notte, i giorni trascorsi con te mi tornano in mente e mi danno coraggio ancora e ancora"
Una musica dolce e pacata, che potrebbe vagamente ricordarci le sigle originali di alcuni vecchi anime, fa da sfondo a questa canzone, che non possiamo certo annoverare tra le migliori della cantante. Ayu parla di un'amicizia lontana e della promessa di non lasciarsi mai, questioni tipiche dell'adolescenza.
FRIEND II
"Ti ho fatta attendere a lungo ma anche se arrivava il mattino continuavi a credere in me, che non sapevo neanche quando sarei tornata… Scusami se non ho compreso il tuo dolore"
Sempre pop, ma più energica e decisamente migliore della precedente, è "FRIEND II", che Ayu descrive, non come un seguito, ma come una nuova "FRIEND": quella che avrebbe scritto se avesse dovuto scriverla in quel momento. La prima è stata infatti scritta circa un anno prima, quando non aveva ancora conosciuto tutte le persone che la circondavano al momento dell'uscita dell'album e la sua idea di amicizia era molto diversa.
poker face
"Piangere è sempre facile ma voglio ridere, voglio il tuo amore"
"poker face" è il singolo di debutto di Ayu, ciò nonostante la musica e l'arrangiamento sembrano molto più attuali di quelli dei pezzi precedenti. Questa canzone mette in luce con parole impacciate, ma già indicative del suo innato talento, la debolezza nel cuore della cantante. Un cuore che trema e ha paura di spezzarsi, ma che non vuole dare a vedere la propria fragilità e cerca così di mostrarsi forte.
Wishing
"Scusami se mi appoggio sempre a te, io non so fare nulla ma prego più di chiunque altro che il sogno che hai disegnato nel tuo cuore un giorno si avveri, perché tu possa essere felice con la persona che ami…"
Una ballata dolce e soave che una giovane Ayu dedica a una persona speciale: quella che è finalmente diventata la sua migliore amica, e che solo dopo averla incontrata le ha permesso di conoscere la profondità di questo sentimento chiamato "amicizia".
YOU
"Avvolta dal vento di primavera ho fatto un sogno di un tempo lontano, le nuvole estive disperdendosi sono svanite, il cielo d'autunno è triste e il mare d'inverno è freddo, il tempo è passato in fretta eh?"
Questa dolcissima canzone, che mette nuovamente in luce le ombre nascoste nell'animo della giovane cantante, è ancora oggi una delle sue canzoni più conosciute e amate. Da questi brani percepiamo un forte bisogno di calore e attenzioni, come se tutto d'un tratto la tristezza e la solitudine che ha tenuto celate per tutta la vita esplodessero nella sua musica.
As if…
"Se per esempio non potessimo incontrarci, rinunceresti dicendo che anche questa è una cosa inevitabile?"
Poche note soavi sfociano improvvisamente in quella che si rivela essere una ballata up-tempo; non una delle migliori comunque. Ancora una volta incontriamo una Ayu che si pone degli interrogativi, ancora una volta incontriamo una Ayu insicura che muove i primi passi in quella complicata sfida rappresentata dal provare fiducia nei confronti delle persone.
POWDER SNOW
"Posso piangere quanto voglio? Finché le mie lacrime non si prosciugheranno. Ora la neve bianca spinge e mi cancellerà"
Ancora una ballata, dolce nelle strofe ma che rinvigorisce non appena giunge al ritornello. A differenza dei pezzi precedenti ci troviamo davanti a una canzone che offre una visione negativa; Ayu non dice più: "Sono infelice ma voglio cercare di essere forte", dice: "Voglio piangere e sfogarmi finché le forze non mi abbandoneranno". Perché piangere non è da perdenti, questo è il messaggio che la cantante ci vuole donare.
Trust
"Un giorno voglio raggiungere me stessa quando sono stata trovata da te, avevo l'impressione di poter diventare più forte da quel giorno, perché potevo essere fiera di me stessa"
Un'altra ballata up-tempo, dolce e brillante, che esplode nel ritornello. Ayu racconta di aver trovato la fiducia in se stessa, di aver imparato a credere. La canzone appare indirizzata a un amante, viene però da chiedersi se non sia in realtà dedicata a Max Matsuura, il suo produttore.
Depend on you
"Perché di certo c'è una persona che ha bisogno di te. Perché la persona che ha bisogno di te, di certo, sorriderà sempre al tuo fianco"
"Depend on you" è, ancora oggi, una delle canzoni più amate di Ayu. Si tratta di un pezzo pop coinvolgente, che decisamente spicca tra tante canzoni piuttosto anonime che troviamo nell'album. Ayu, che finalmente ha imparato il valore dell'amicizia, parla per la prima volta della fiducia nelle persone, dell'affetto, del bisogno di sostenersi a vicenda; offrendo il proprio appoggio a quella persona cara che più ne ha bisogno. "Se ti stancherai di continuare sempre a volare potrai riposare le tue ali, sono qui per questo". L'aiuto che Ayu offre a questa persona non è quello di fornirle la risposta che sta cercando, ma di rimanerle accanto finché non sarà lei stessa a trovarla.
SIGNAL
"Certamente il passato non si può paragonare al presente, ma non c'è motivo per cui il futuro debba essere vinto dal presente"
Il messaggio che Ayu ci regala con questa canzone up-tempo è molto chiaro, e forse rappresenta un incoraggiamento anche per se stessa: le persone, guardando indietro al proprio passato, tendono a vederlo come un periodo bellissimo della propria vita, dimenticando che anch'esso era costellato di sofferenze; e quando, in futuro, anche il presente che ora sembra così triste diventerà passato, allora certamente lo vedranno migliore del tempo che staranno vivendo in quel momento. Per questo non dobbiamo soffermarci troppo a rievocare con nostalgia il passato, perché ogni momento della nostra vita è segnato da avvenimenti felici e da altri tristi, e l'unica cosa che possiamo fare per non pentircene in futuro è vivere appieno il presente.
from your letter
"Io ti sono vicina non perché penso che tu abbia bisogno di me, ma perché penso di aver bisogno di te, questo è tutto"
"from your letter" è una media ballata che non spicca particolarmente a livello musicale; si tratta però del primo testo che Ayu scrive usando il pronome personale "boku" (prevalentemente usato dagli adolescenti giapponesi di sesso maschile) per riferirsi a se stessa. Questa scelta viene giustificata dalla cantante con il fatto di offrire una prospettiva meno personale, così che l'ascoltatore non percepisca la canzone come una lettera da parte di Ayu ma ci si possa immedesimare, chiunque egli, o ella, sia. Può sembrare una cosa banale, ma si tratta di un piccolo dettaglio che mette in evidenza la mente brillante e acuta di questa giovane ragazza, cresciuta in un contesto difficile, e con in mano niente più di un diploma di scuola media.
For My Dear…
"Afferrare la felicità che ho sognato sarebbe la cosa migliore però se la ottenessi ora sarei assalita dalla paura di perderla"
In questa dolce ballata, che purtroppo non riesce a rendere in tutte le sue potenzialità a causa della voce ancora immatura della cantante, troviamo una giovane Ayu a confrontarsi con il passato, la sua timidezza e il successo inaspettato come cantante. Ayu, com'è ormai noto, non aveva mai sognato di fare la cantante; tutto è nato grazie all'intuito e alla persistenza di Max Matsuura, il suo produttore, che con tanta fatica è riuscito a farla debuttare sotto la sua etichetta discografica (la Avex Trax) catapultando una ragazza sola e spaventata in un mondo a lei fino a quel momento sconosciuto, assicurandole un successo senza precedenti. Ed è proprio in questo mondo, e grazie alle sue canzoni, che Ayumi, da sempre estremamente introversa e incapace di esprimere i propri sentimenti, è riuscita a trovare lo strumento per far giungere alle persone la voce del suo cuore.
Present
"Sono riuscita ad arrivare fin qui perché ho sentito la vostra voce, posso farvi giungere la mia voce ora perché sono stata avvolta dal vostro amore"
A concludere l'album di debutto di colei che presto diverrà una delle icone della musica giapponese, troviamo un'ultima ballata, musicalmente non tra le migliori, ma piena di sentimenti di gratitudine. Ayu dedica "Present" al suo produttore e al suo staff; alla persona che l'ha scoperta e l'ha aiutata a crescere ("e grazie a te che mi sgridi quando sbaglio", perché ha sempre descritto Max come l'unica persona che in vita sua l'abbia mai rimproverata per i suoi errori) e alle persone che le sono costantemente attorno e grazie alle quali non sarebbe riuscita a portare a termine questo importante lavoro. E forse dovremmo ringraziarle anche noi, perché, se non ci fossero state loro, il nostro bellissimo fiore non avrebbe mai potuto sbocciare.