[RPF Calcio] I consigli di "Oscar" - Di roba filosofica e parole impronunciabili - I libri di Xabi

Aug 07, 2011 12:23

 Fandom:  RPF Calcio
Titolo: I consigli di "Oscar"
Rating: PG
Conto Parole: 300
Personaggi/Pairing: Steven Gerrard/Xabi Alonso
Avvertimenti: Slash, AU
Prompt-Subject: Filosofia (prima prova)
Note dell'Autore: Non sono miei nè è successo magari! Spero di averli resi bene, ma secondo me Xabs era secchione .__. Non so niente di filosofia, quindi ho preso la prima parte di ciò che dice Xabi sulla maieutica da Wikipedia e il resto l'ho inventato. Oddio, potrei aver scritto cavolate! D: In tal caso perdonatemi vi scongiuro! D: Addio a tutti! D:

Tutte per il MDF di it100  *-*

Nascosto dietro il grande libro di Filosofia, Xabi sta leggendo interessato l’ennesimo paragrafo. Con un sorriso rilassato sulle labbra, sembra quasi che per lui sfogliare un mattone del genere sia la cosa più naturale del mondo. Se Stevie non avesse passato la maggior parte degli ultimi cinque anni in sua compagnia, ci crederebbe.
E’ più o meno un’ora che lo sta fissando (o forse solo cinque minuti), il mento poggiato sui palmi delle mani a loro volta poggiate sul tavolino ingombro di libri. Stanno ripassando, ma l’unico realmente impegnato è Xabi. Come se ne avesse bisogno.
Steven sospira, passandosi una mano sul viso in un gesto disperato: domani inizieranno gli esami, ergo saranno cazzi amari. Non sa niente.
Xabi all’udire quel suono abbassa leggermente il tomo, ricomparendo alla vista dell’amico con un espressione leggermente incuriosita, e alza le sopracciglia. Steven gli regala uno sguardo incerto e l’altro sorride comprensivo, chiude il volume e lo poggia sul tavolo. Restano a guardarsi in silenzio così per un po’, poi Steven prende il libro e lo apre a una pagina caso.
«L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi.» legge alzando un sopracciglio, poi ghigna.
«Direi che questo “Oscar” ha capito un bel po’ di cose…» ammicca verso Xabi, che dalla sua posizione scuote la testa ridacchiando.
«E quale sarebbero queste tentazioni?» chiede, sorridendogli. Steven si alza e tira fuori le chiavi della macchina.
«Una notte prima degli esami come si deve, innanzitutto.» dice, scuotendole davanti a sé. Si ferma e lo guarda.
«Poi… chissà…» aggiunge, ghignando verso altro, che sospira e si alza.
«Se lo dice “Oscar”…» sussurra, prima di affiancare Steven.
Forse Oscar aveva ragione, pensa quando questi gli circonda le spalle con un braccio uscendo di casa, il tomo di Filosofia ancora aperto sul tavolino.

Fandom: RPF Calcio
Titolo: Di roba filosofica e parole impronunciabili
Rating: G
Conto Parole: 382
Personaggi/Pairing: Steven Gerrard/Xabi Alonso
Avvertimenti: Slash, AU,
Prompt-Subject: Scrivere una drabble in cui compaiano le parole "Iperuranio" e "Maieutica" (seconda prova)

Steven prende un profondo respiro quando sente il professore di turno chiamare “Alonso Xabier”, invitandolo ad accomodarsi sulla sedia di fronte alla commissione. Deglutisce e gli stringe per un momento la mano, forte, prima di lasciarlo andare sussurrando un veloce “In bocca al lupo” cui Xabi si dimentica anche di rispondere. Non va bene, pensa Steven.
Da quello che può capire è più teso lui di Xabi, che al contrario si siede con un movimento fluido sulla sedia indicatagli, elegante come sempre. Steven si chiede come riesca ad esserlo in qualsiasi situazione e resta un attimo incantato dai suoi movimenti, dallo sguardo concentrato che ha, dai movimenti delle sue labbra che rispondono sicure alle domande dei professori. Si riscuote solo quando sente il Presidente - gran bastardo - nominare un certo “Iperuranio”. Fissa il professore terrorizzato per un attimo, poi torna su Xabi che, con molta naturalezza, si dilunga in una spiegazione del concetto che lascia Steven esterrefatto e, alla fine, anche abbastanza orgoglioso.
Segue l’interrogazione più tranquillo e sorride soddisfatto a ogni risposta esatta data dal compagno. Quando poi il Presidente, guardando ammirato l’alunno, comunica che la seguente sarebbe stata l’ultima domanda, Steven stringe i denti e i pungi, cercando di infondere forza a Xabi da lì.
«Signor Alonso, cosa ne pensa lei della Maieutica e in che modo potrebbe essere, a suo parere, utilizzata ai giorni nostri?»
Quel Presidente è un gran bastardo. Xabi si schiarisce la gola e, dopo aver annuito, risponde guardando il professore negli occhi.
«Come la levatrice porta alla luce il bambino, Socrate portava alla luce le piccole verità dal discepolo. La Maieutica quindi non è l'arte di insegnare ma di aiutare. Io penso che la Maieutica penso possa essere utile nei rapporti quotidiani con le altre persone, perché solo aiutando le idee degli altri a venire fuori, ci può essere un confronto non forzato. Questo vale anche con i sentimenti, a mio parere, poiché questi non devono essere pretesi o tirati fuori con la forza, ma con dialogo e la conseguente e graduale fiducia. Solo così due persone possono diventare amiche o innamorarsi, secondo me.»
Decisamente quel Presidente era un bastardo, ma Xabi era un mostro. E anche lui lo sarebbe diventato con i docenti, se non gli avessero dato un cento pieno con tanto di Lode!

Fandom:  RPF Calcio
Titolo: I libri di Xabi
Rating: PG
Conto Parole: 500
Personaggi/Pairing: Steven Gerrard/Xabi Alonso
Avvertimenti: Slash, AU
Prompt-Subject: Scrivere una drabble ispirata al Mito della Caverna (terza prova)


«We won it five tiiiiimes!» urla Pepe, alzando la sua Carlsberg al cielo stellato di inizio Luglio.
«Che diavolo stai dicendo?» chiede James, alzando però anche lui la birra e brindando con l’amico. Hanno appena preso la maturità, cazzo! Devono festeggiare!
«Jamie! E’ finita! Sono cinque anni, CINQUE!» continua a urlare, già abbastanza brillo, prendendo un altro sorso.
«E’ stata dura per te, eh Pepe?» chiede Steven ridacchiando, poggiato sulla ringhiera della balconata di casa sua, anche lui una birra in mano.
«Più che per lui, per i suoi capelli!» urla Jamie in risposta, scoppiando a ridere con l’amico, entrambi sulla via della sbornia.
«Lo sapete che ho fatto il melone di proposito!» si difende, ridendo, Pepe.
«Ceeerto, come no!» gli fanno eco i due amici.
Steven prende un bel sorso dalla bottiglia che ha in mano, alzando gli occhi a osservare il cielo limpido, poi getta un’occhiata al liquido ambrato tra le sue mani, quasi finito. Fa una smorfia  infastidito dall’inconveniente, ma un’altra birra gli si presenta davanti agli occhi. Se Steven fosse solamente un po’ più brillo, penserebbe che fosse comparsa per magia, evocata dai suoi desideri; ma non lo è, quindi nota subito la mano di Xabi che la impugna per il collo e gliela sventola davanti. Con la vista vagamente appannata risale la linea del braccio dell’altro, lentamente, fino ad arrivare agli occhi sorridenti.
Non sa per quale motivo - forse per colpa di Xabi che lo ispira da sempre, forse per quel cielo che così limpido e carico di stelle è stato raramente, forse per l’alcool nelle vene o forse solo perché ha studiato troppo in quel periodo (poco probabile) - gli torna in mente un mito di Platone letto su un libro di Xabi. Il Mito della Caverna.
Improvvisamente si chiede come sarebbe stata la sua vita se invece di essere stato il salvato, colui che viene scelto per godere della luce e realtà del mondo, fosse stato uno dei prigionieri rimasti in gabbia. Perché sì, lui si sentiva tanto, troppo fortunato per aver potuto vedere la luce negli occhi di Xabi, addirittura essere la ragione per cui brillavano, a volte. Sentiva, sapeva che se non fosse stato per lui, probabilmente non avrebbe creduto a quelli che raccontano di amore e stronzate varie e anzi, avrebbe continuato a considerare quelle persone che ne parlavano dei deboli, esattamente come i rinchiusi consideravano rovinata la vista del salvato nel Mito. Probabilmente lo avrebbero preso tutti per matto se avesse tentato di esprimere a parole le sensazioni che provava quando guardava Xabi, almeno quelli che di quelle emozioni avevano sentito solo parlare.
«Allora?» chiede l’altro, la voce bassa udibile nonostante il chiasso causato dalla festa.
Steven lo guarda, beve l’ultimo sorso dalla bottiglia, poi prendendo la birra si avvicina. Xabi riempie la distanza tra loro e lo bacia. Ridacchiano sottovoce per un momento, poi tornano dentro per festeggiare con gli altri.
Doveva smetterla di leggere i libri di Xabi.
 

fandom: rpf, scappainfretta, gerlonso, fic

Previous post Next post
Up