Titolo: With hope in his hands and air to breathe
Fandom: DC Comics
Beta:
iosonosara ♥
Postata il: 04/09/2008
Personaggi: kid!Lenny Snart (Captain Cold), kid!Lisa Snart (Golden Glider), kid!Mark Mardon (Weather Wizard)
Pairing: Mark/Lenny
Rating: Pg
Conteggio Parole: 487 (W)
Avvertenze: pre-Slash, AU, kid!Fic [spiegazioni nelle note]
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
~ Titolo da An end has a start degli Editors.
~ Fic scritta per
iosonosara, in cambio di
questa. Le ho detto: “Scrivimi una fic con il prompt “compiti delle vacanze” (@
fanfic_italia) e ti regalo un drabble”. Detto fatto ù_ù.
~ Riguardo l’ambientazione: si tratta di una kid!Fic che fa riferimento al passato non proprio roseo di Lenny e Lisa (venivano picchiati dal padre). È AU in quanto è ben poco probabile che Lenny e Mark si conoscessero già da allora e, soprattutto, che abitassero nella stessa città XD. Inoltre, Mark, in questa fic, ha già scoperto dei propri poteri, mentre nel canon ciò avviene solo quando è adulto.
~ L’idea di base (che mi ha fatto da prompt) è della lovvata
iosonosara. *_*
Ovviamente, la dedica è tutta tutta per lei! ♥♥♥
With hope in his hands and air to breathe
Lenny calcola il tempo sul broncio crescente di sua sorella.
Man mano che quello si fa pronunciato e il suo sguardo basso, ansioso, sa quanto l’orario previsto per il rientro si sta avvicinando.
«Vorrei poterci non tornare mai, là dentro,» borbotta allora, osservando Lisa giocherellare distrattamente con dei fili d’erba mezzi secchi in un angolo del giardino dei Mardon.
«Mh?» chiede Mark, smettendo di calciare il pallone contro il muro e voltandosi a guardarlo.
«A casa. Mio padre oggi sarà là,» spiega l’altro, piegando la bocca in una smorfia di fastidio e lasciando che il suo amico intenda tutto ciò che c’è da intendere.
Ci aveva pensato a lungo, prima di raccontarglielo; eppure, una sera in cui si era recato da lui con un occhio pesto e il labbro spaccato, non era riuscito a fermarsi. “Mio padre mi ha menato,” aveva detto, e Mark era rimasto in silenzio. Poi, gli aveva preso la mano e l’aveva trascinato nell’abitazione, piantandogli davanti la propria raccolta di figurine e cominciando a parlare di baseball. Gliene aveva regalate anche tre, di figurine - le più rare, introvabili, preziose -, e Lenny le conserva ancora adesso.
«Beh, non ci andrai,» dichiara Mark con decisione, dopo qualche attimo di silenzio, e lui gli lancia un’occhiata interrogativa.
“Vuoi che mi conci anche peggio del solito?” sta per chiedere, bloccandosi quando l’altro lo afferra per il braccio e lo conduce dietro di sé nel retro del cortile.
«Che vuoi fare?» domanda allora, invece, confuso da un simile atteggiamento.
Mark si preme un dito sulle labbra invitandolo al silenzio e, «È una cosa che ho scoperto da poco,» aggiunge. Poi serra gli occhi e aggrotta la fronte, concentrandosi attentamente.
Lenny è sul punto di mettersi a ridere, ma, ad un tratto, l’altro ragazzo comincia a scintillare: veri e propri piccoli fulmini si irradiano dalla sua pelle, scoppiettando nell’aria. Alcuni istanti dopo, il cielo - prima completamente sereno - si copre di nuvole grigie e pesanti, e l’aria - già fresca - diventa gelida.
«Nevica!» urla allegramente Lisa dalla parte frontale del giardino, e lui solleva lo sguardo, per rendersi conto che bianchi fiocchi di neve stanno cadendo al suolo, all’inizio lentamente e poi con sempre maggiore forza, trasformandosi in breve in una piccola tormenta.
Si ripara il viso con una mano e, quando riporta lo sguardo su Mark, lo vede ghignare trionfante con le braccia incrociate al petto, visibilmente compiaciuto di se stesso.
«Oh, che peccato,» esordisce in tono canzonatorio, «con un tempo simile non puoi certo tornare a casa.»
Len ride di gusto - la tensione che gli bloccava il respiro finalmente si scioglie - e, «Sei un pazzo, Mardon,» dice, spintonando l’amico e finendo a terra con lui.
Cominciano a rotolarsi nella neve lottando, senza curarsi del freddo e senza smettere di ridere, e tutto ciò che Lenny può pensare è che il suo è il migliore amico del mondo. E, forse, almeno per oggi, lui e Lisa saranno al sicuro.