Titolo: Tiny touch of jealousy
Fandom: Harry Potter
Beta:
iosonosaraPostata il: 03/02/2008
Prompt: #23: Tradimento @
mezzadozzinaficPersonaggi: Fred e George Weasley, Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Katie Bell
Pairing: Fred/George
Rating: Pg13
Conteggio Parole: 749 (W)
Avvertimenti: Relazione tra consanguinei (non troppo grafica).
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Tabella:
qui.Note: Si svolge durante il quarto libro (sesto anno dei gemelli), cominciando la notte del Ballo del Ceppo e terminando nell’estate successiva.
Il titolo viene da Ask for answers dei Placebo.
Tiny touch of jealousy
«Non ti sto tradendo,» dicono le labbra di Fred, in poco più di un sussurro, mentre tiene il viso di suo fratello tra le mani, le bocche distanti di un misero soffio.
A causa del buio del corridoio, George non riesce quasi a vederlo, ma ne percepisce il corpo premuto contro il proprio - la nicchia è piccola, devono stare vicini per essere completamente nascosti - e ne approfitta per stringersi ancora a lui, per saggiare, nel tocco delle sue mani, nella solidità dei fianchi a cui sembra aggrapparsi, la sicurezza che traspare dal tono del gemello.
«Non l’ho mai pensato,» gli risponde, con un mezzo sorriso ad increspargli le labbra.
L’aria vibra di menzogna, e lui lo sa, ed entrambi lo sanno, ma fingono che non sia così e le loro bocche si uniscono per un breve attimo.
Poi si separano, tornano nel corridoio e, lentamente, alla luce artificiale delle torce, Fred corre in avanti, Angelina lo aspetta alla base delle scale, ancora in abito da cerimonia, ancora bellissima e brillante per i divertimenti del ballo - divertimenti che non sono ancora terminati.
George indugia, passi lenti si susseguono sulla pietra del pavimento. Nessuno tradirà nessuno, questa notte, si ripete, e Fred scende gli scalini velocemente, salta gli ultimi e afferra Angelina per la vita, facendola ridere.
Lì vicino c’è anche Katie, gli occhi verdi puntati su George e carichi di aspettativa.
Non significa nulla, si dice lui. E le va incontro.
*
«Non mi piace, George.»
Alicia ha lo sguardo serio, mentre pronuncia queste parole, e George non può fingere nemmeno per un momento che sia tutto uno scherzo.
«Katie e Angelina sono mie amiche, non voglio che soffrano,» si fissa i piedi, ma la voce è dura; non è certo timidezza, quella che traspare. «Se penso che qualcosa non vada, è mio dovere dirglielo, capisci?»
George capisce, capisce fin troppo, ed è costretto ad affondare le mani nelle tasche del cappotto perché lei non le veda tremare.
«Sì, certo. Ma non vedo ancora il problema,» le risponde, sollevando leggermente un angolo della bocca in un sorriso di circostanza.
Alicia solleva il volto e incrocia i suoi occhi per un breve momento, per poi tornare a guardare davanti a sé. Prende un profondo respiro e si torce le mani, nervosa.
«È che, a volte… tu e Fred sembrate un mondo a parte, così uniti, troppo uniti. A volte, sembrate preoccupanti.»
Io e Fred siamo un mondo a parte, è la risposta che ogni cellula del corpo di George vorrebbe dare. Ma riconosce che non è quella giusta, quella richiesta dal momento, dalla situazione. Adesso bisogna negare.
Così allarga il suo sorriso, lo fa quasi sfociare in una risata leggera, e, sollevando le braccia, emula perfettamente la persona da lei richiesta.
«Alicia, siamo gemelli, è normale che, sai, ci capiamo perfettamente e tutto il resto. Non c’è nulla di preoccupante, in questo.»
A lei basta poco - quella semplice spiegazione, a quanto pare - per sorridere e sentirsi rassicurata, finalmente più calma.
Sposta l’argomento di conversazione sul Quidditch ed entrambi cominciano a chiacchierare come i compagni di squadra e di Casa che sono.
Non ti ho tradito, Fred, pensa George, mentre lei descrive l’azione del Cacciatore Tassorosso eseguita nella partita precedente.
Perché, ovviamente, nemmeno questo futile negare significa nulla.
*
La stanza è buia e odora d’estate umida, un’estate fatta d’ipocrisia - più del solito -, di finzione, di sospetti.
Lasciare la Tana per trasferirsi nel quartiere generale dell’Ordine della Fenice, probabilmente, sarà un sollievo per tutti e anche per loro, nonostante verranno a mancare momenti semplici come questo.
Momenti in cui, senza fronzoli, senza aspettative, senza parole superflue, sono vicini l’uno all’altro.
Sdraiati nello stesso letto, i fianchi e le braccia che si toccano, hanno appena deciso come utilizzare i soldi che Harry ha dato loro. Sanno che locale comprare, hanno già una precisa idea di come cominciare e sorridono di fronte alla certezza che, tra poco, il loro sogno si farà concreto.
Fred si stringe contro il fianco di George, gli occhi fissi in quelli dell’altro.
Il suo sussurro, il suo «Ti amo», è poco più udibile di un respiro e, allo stesso tempo, il suono più forte nella stanza.
«Anch’io,» risponde George, stringendolo maggiormente e accarezzandogli i capelli.
Trascorrono attimi di silenzio e, poi, «E non ti ho mai tradito,» aggiunge Fred.
Il gemello sorride nel buio e dice che lo sa, che lo sa.
E non sta mentendo, in questa notte, perché sono solo momenti del genere a contare davvero.