[HP] La mamma è sempre la mamma ~ Blaise/Theodore

Apr 18, 2009 17:03

Titolo: La mamma è sempre la mamma
Fandom: Harry Potter
Postata il: 21/06/2007
Prompt: #55: Spirito @ fanfic100_ita
Personaggi: Theodore Nott, Blaise Zabini, Mrs. Nott - più o meno.
Pairing: Blaise/Theodore
Rating: Pg
Conteggio Parole: 564 (W)
Avvertimenti: Slash
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Tabella: qui.
Note: Non è seria, sappiatelo. xD


La mamma è sempre la mamma

“Avanti, Theo, dimmelo. Come stanno le cose tra voi?”
“Te l’ho già detto mille volte: siamo amici!”
“Amici? Oh no, no, non prendermi in giro. Sono stata un’adolescente in crisi ormonale anch’io, ormai me ne intendo.”
“Mamma! Non sono in crisi ormonale.”
“Suvvia, sii sincero con la tua mammina.” La donna gli rifilò una leggera gomitata e Theodore si scostò bruscamente.
“Non farlo, non toccarmi. Sai che odio quella sensazione,” la rimproverò rabbrividendo.
“Sei davvero un figlio crudele,” riprese Mrs. Nott, incrociando le braccia al petto con fare teatrale e imbronciandosi. Il tutto, però, non durò che pochi attimi: in breve, il sorriso allusivo ricomparve sul suo volto. “Spiegami, allora: perché è sempre in giro per casa?”
“È mio amico,” la liquidò suo figlio. Poi affrettò il passo, si infilò nel salotto e sbatté la porta, tentando di lasciare la genitrice fuori dalla stanza. Ovviamente, la speranza fu totalmente vana; nemmeno il tempo di sedersi sul divano, infatti, che lei gli era già comparsa accanto.
“Puoi lasciarmi un po’ di privacy?” strillò allora, lasciando trapelare tutto il suo nervosismo.
“No, finché non mi avrai raccontato la verità,” ribatté lei, ostinata.
“Quante volte ancora devo ripetertelo?”
“Oh, avanti, Theodore! Anche Draco è tuo amico, ma non è certo qui in casa tutti i giorni. E, in più, non gli rivolgi nessuno sguardo adorante come invece fai con…”
“Sguardi adoranti?” la interruppe il figlio. “Mamma, per favore!”
“Sguardi adoranti, credimi. Ho sempre ritenuto che, alla fine, sarebbe stato Draco il fortunato di cui ti saresti innamorato - eravate molto uniti da bambini, ricordi? - ma anche Blaise è una buona scelta, tesoro.”
Theodore respirò a fondo, tentando di rimanere calmo; era in momenti del genere che detestava avere sua madre in giro per casa. Non poteva essersene andata all’Altro Mondo come tutti i morti che si rispettino? No, certo che no. Lei era rimasta.
“Mamma. Io non sono. Innamorato. Di Blaise,” scandì attentamente.
“Perché ti ostini a negare l’evidenza? Giuro solennemente che non interverrò, non vi sbircerò, non inviterò quel simpatico Sir Douglas della Tenuta di fronte alla cena di fidanzamento di mio figlio…”
Theo nascose il viso tra le mani ed emise un mugolio sofferente. Si alzò, si portò le mani ai fianchi e guardò negli occhi il fantasma che, con il solito sorriso allusivo, attendeva vittorioso.
“E va bene. Va bene, va bene. Sono innamorato di Blaise, sono pazzamente innamorato di Blaise!” esclamò. “Contenta ora?”
Il sorriso di sua madre si fece ancor più radioso. “Non immagini nemmeno quanto, figliolo,” disse, prima di librarsi in aria e sparire attraverso il soffitto. Theodore non fece nemmeno in tempo a tirare un sospiro di sollievo per essersi finalmente liberato di lei, che qualcuno alle sue spalle si schiarì rumorosamente la voce. Il cuore gli saltò in gola, mentre, lentamente, molto lentamente, si voltava.
Fa’ che non sia lui, fa’ che non sia lui, continuava a pregare. E, invece, era proprio lui: Blaise.
Blaise che ghignava, per la precisione, che, sicuramente, aveva sentito ogni cosa.
“Uhm,” fu tutto ciò che riuscì a pronunciare, mentre lo guardava avanzare verso di sé e fermarsi a una decina di centimetri di distanza, sorridente.
“Pensavo avresti scelto un momento più romantico per farmelo sapere, sai?” sussurrò Blaise, posandogli una mano sulla nuca e facendolo rabbrividire. “Ma l’importante è che tu ti sia deciso,” concluse, poi, chinandosi a baciarlo.
Theodore rispose al bacio e, finalmente, si rilassò. Poi, come di rado capitava, ringraziò mentalmente quel dannato ectoplasma di sua madre che, ogni tanto almeno, combinava qualcosa di buono.

hp: blaise zabini, [2007], » challenge: big damn table, hp: theodore nott, hp

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