Dec 22, 2008 15:07
Avevo 14 anni circa quando scrissi la mia prima fanfiction su Ufo Baby.
Una commedia romantica della quale, sinceramente nemmeno ricordi molto.
Era lunga cinque capitoli ed era scritta a mo' di copione teatrale.
E faceeva schifo.
Poi toccò al seguito che era una crossover… demenzialità pura.
Poi a una crossover dove me la prendevo con AVM e L'udienza rimane probabilmente ancora la cosa più demenziale mai scritta da me.
Arrivò la oneshot su Kodocha e poi iniziai a lavorare alla mia prima longfiction, su Marmalade Boy. E ricordo che già allora fossi paranoica con i credits visto che andai a chiedere a CaskaLangley se potevo usare un titolo somigliante a quello di una sua storia.
Avevo quasi 16 anni e da subito ricevetti complimenti e tutte le persone alle quali la facevo leggere dicevano che era fantastica.
Bellamenti di amykette.
Poco prima di compiere 18 anni, a fanfiction ancora inconclusa, mi resi conto che la storia perdeva da tutte le parti.
Era una storia con come protagonisti i figli ed erano tutti perfetti, il mondo era tutto rose e fiori.
Ci rimasi così male, non solo perchè avessi scritto tali cretinate ma perchè persone che ritenevo amiche mi avevano fatto complimenti senza farmi notare tutti gli sbagli.
Non scrissi nulla per oltre un anno e mezzo e anche quando ricominciai erano piccole cose.
Oneshot corte ed introspettive.
Qualche drabble comica.
Se dicessi che scrivo per divertimento direi una grossa ed enorme bugia.
Io le storie le plotto per divertimento.
Le invento per divertimento.
Ho iniziato a scrivere per sfidare il mio italiano, quello che facevo a scuola mi era sempre risultato troppo facile.
Ho iniziato a tradurre in inglese le mie storie per tenere allenato il mio inglese visto che all'università non ne avevo più la possibilità.
La ragione per le quali le mie storie pullulano di gesti e dialoghi è semplice.
Voglio lavorare nel mondo della tv e del cinema come regista e sceneggiatrice.
Nei film il protagonista non si può sdraiare sul letto e declamare i propri pensieri a voce alta. Mi piace che il protagonista lasci capire cosa pensa e cosa voglia attraverso gesti e parole. Fargli recitare i propri pensieri sarebbe troppo facile.
E odio i bloopers.
Per questo cerco quasi maniacalmente informazioni e dettagli.
Per questo quando leggo una storia scovo le minime incoerenze.
Non amo bloopers quindi non amo nemmeno quelle.
Un personaggio deve rimanere coerente con il proprio carattere lungo tutta la storia, se non lo è allora bisogna che il cambio delle idee venga spiegato e motivato.
Se una ragazza ama un ragazzo per 16 anni non può improvvisamente ritrovarsi innamorata di un altro che odiava da sempre (ogni riferimento a Dawson's creek è puramente fatto apposta).
Se una persona vuole impostare una storia in una città apposta allora che si informi su come ci si viva. Se vuole scrivere una storia in una certa metropoli solo perchè fa figo e poi si inventa piazze, edifici, negozi, locali o modi di vivere della città che non esistano… allora che scriva una storia senza specificare il nome della città. Io non le reggo storie dove nel bel centro di Parigi si trova un palazzo di 10 piani color rosa. Perchè un edificio simile non si vedrà mai nella capitale francese, non nel centro almeno. Al massimo nell'arrondissement de La Défense.
Se voglio leggere una storia che parla d'amore tra due gemelli che hanno un certo carattere e vivono un certo tipo di vita, andrò a leggermi una kaulitzest.
Se voglio leggere una storia che parla d'amore tra due maschi non imparentati, dei quali non me ne importa il carattere e la vita, andrò a leggermi una shonen-ai su EFP.
Sono veramente una persona malvagia solo perchè voglio essere avvisata se ciò che sto per aprire è una storia che so mi interesserà?