TITOLO: UNTITLED
AUTORE: Me Stessa!
GENERE: yaoi
FANDOM: KAT-TUN
PAIRING: KokixJunno (lo so, lo so, è strano ecc...ma io li adoro insieme)
RATING: PG-13 (in progressiva evoluzione)
DISCLAIMERS: Le idee sono le mie...i ragazzini....magari riuscirò a farmeli prestare dal vecchio...naaa
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-no, non ho niente da fare...perchè?-
-se ti va possiamo andare a bere insieme...facciamo una uscita di gruppo, siamo tutti e forse vengono anche Ryo, Pi, Kato, Yuya e Keii… Massu non lo so, ma visto che andiamo a bere probabilmente verrà, subito dopo le prove-
“Koki mi ha chiesto di uscire, è un' occasione per dirgli ciò che provo...o almeno per farglielo capire...ma gli altri?”
-si, ok, ci sono anch’ io-
-bene, allora a domani!-
Koki si congedò con un sorriso dirigendosi verso l' uscita, e non appena fu sparito dalla sua vista, Junno fece un salto di gioia, cominciando a urlare e correre per il corridoio.
Stava ancora correndo, quando una porta si aprì e ne uscì Ueda di un colore molto simile ad un pomodoro, seguito a ruota da Yuichi che stava ridendo a crepapelle. Ma in quel momento Junno era talmente felice che non si chiese neanche cosa fosse successo, prese quello che aveva lasciato in camerino e tornò a casa.
I suoi genitori erano partiti insieme al fratello e alla sorella mentre lui era ancora a fare le prove per il video, erano andati al matrimonio di una loro parente, a qui Taguchi non avrebbe potuto partecipare per mancanza di tempo materiale.
Il resto della giornata la passò giocando con la play station o passeggiando nervosamente per casa, finchè a tarda notte gli venne sonno, e se ne andò a dormire.
Si svegliò di mattina presto, aveva puntato la sveglia prima per riuscire a prepararsi meglio.
Si fece la doccia, scelse con cura i vestiti e prese il treno verso lo studio.
Appena entrò sentì le voci degli altri provenire dal corridoio. Dirigendosi verso il camerino salutò un po’ tutti, poi entrò per cambiarsi.
Le prove erano andate bene, i pochi errori erano stati fatti per colpa del playback.
Finite queste andò subito a cambiarsi. Fece in tempo a mettersi i pantaloni quando qualcuno piombò nel suo camerino. Taguchi si spaventò e d’ istinto urlò coprendosi con una maglietta e lasciando di stucco Kame.
- Come se tu non fossi abituato a cambiarti insieme a noi! -
- Poteva essere chiunque ad entrare! - rispose Junno cercando la maglietta con cui cambiarsi e gettando sulla sedia quella che aveva usato per coprirsi.
- giusto…comunque…tu sei arrivato con i mezzi vero?- chiese Kame
- Si - disse Junno.
- Bene! Siamo in dodici con una sola macchina, quella di Keii, credo che a questo punto andremo tutti a piedi…su su! Preparati in fretta!- aggiunse Kazuya sorridendo.
- Ha parlato quello con addosso ancora i vestiti del PV -
- Io mi preparo velocemente! E poi non è colpa mia, Pi ha capito male e ha detto a tutti gli altri di venire qui mezz’ ora prima dell’ orario deciso, sono tutti in corridoio! - Kame diede un’ occhiata fuori dal camerino e scappò a cambiarsi.
“Devo solo mettermi una maglietta, non sono lento a vestirmi!” Pensò Junno mettendo a soqquadro la camera e trovandola poco dopo sopra lo specchio.
Effettivamente quando uscì sul corridoio vi trovò i sei NewS che ridevano intrattenuti de Yuichi e Ueda.
Poco dopo anche gli altri uscirono dai rispettivi camerini e salutarono l’ altro gruppo.
Tutto l’ allegro branco si diresse verso un bar poco distante, molto carino e accogliente.
Per farli sedere insieme dovettero unire quattro tavolini. Junno prese posto davanti a Kame, il quale non si era ancora seduto; Kazuya allora si sporse e chiese a Koki se volesse fare scambio di posto con lui perché voleva stare vicino a Yuya, Tanaka accettò facendo il giro dei tavoli e prendendo posto, in seguito offrì il primo giro di birre.
Tutti bevvero entusiasti e urlando di tanto in tanto da una parte all’ altra del tavolo per comunicare con chi era più lontano.
Il secondo giro, sempre di birre, fu offerto da Yamashita (disse che si sentiva in debito con Jin e altri che gli offrivano sempre da mangiare).
Massu divenne letteralmente una calamita per il cibo, si era barricato dietro una ventina di piattini contenenti pizzette, patatine, noccioline e quant’ altro; Ryo si allontanò per parlare con il barista e Junno cominciò a conversare animatamente con Shige riguardo ai colpi di sonno di Kato (i quali avvenivano nei momenti meno adatti)
- ASCOLTATE TUTTI! - urlò improvvisamente Nishikido interrompendo i discorsi di tutti gli altri.
- vorrei proporvi un gioco, il barista mi ha gentilmente prestato un mazzo di carte, ne ho scartate alcune, sono rimaste dodici, e di queste dodici quattro sono assi - mentre diceva tutto questo il barista mise sul tavolo delle bottiglie di sakè e molti bicchieri.
- le distribuiremo a caso sul tavolo, e a chi capita l’ asso…dovrà bere un bicchiere di sakè, è divertente no?! Chi si unisce a me?-
Ci fu un mormorio generale di assenso. La giuria aveva deciso, il gioco si sarebbe fatto.
Ryo passò le carte a Yuya che le sparpagliò sul tavolo, ognuno prese la sua.
Junno era molto preoccupato perché la fortuna non era mai stata dalla sua parte, e con poca convinzione, prese la carta più vicina a se, guardandola.
“cavolo!” pensò, ma tanto sapeva che sarebbe successo.
- Uff…- Junno si girò alla sua destra per vedere uno sconsolato Kato guardare il suo asso.
- Anche tu! - disse Junno trattenendo una risata
- Si, che sfiga vero? - Rispose Shige ricambiandolo con un sorriso.
Guardandosi intorno notò Koyama con gli occhi spalancati a fissare la sua carta e Ueda afflosciato sul tavolo a guardare la carta appoggiata al suo naso.
- bene! - esordì Ryo con un sorriso compiaciuto stampato in faccia. Riempì quattro bicchieri e gli avvicinò agli sfortunati che bevvero senza troppe storie.
- Inizia il secondo round! -
Yuya mischiò di nuovo le carte e le sparse sul tavolo.
Questa volta Taguchi si alzò e si dilungò per prenderne una lontana da se. La avvicinò speranzoso e…
“non ci posso credere!” pensò.
- Non ci credo! Non è possibile! - Junno si girò alla sua destra, avendo di nuovo la visione di Kato che fissava la sua carta schifato.
Questa volta non riuscì a trattenersi dal ridere, e , alla faccia interrogativa di Kato gli mostrò il suo asso. A quel punto anche l’ altro iniziò a ridere prendendo il bicchiere preventivamente riempito davanti a se e brindando con Junno.
Taguchi, finito di bere, avvertì una strana sensazione e si girò di scatto incontrando lo sguardo di Koki, il quale lo fissava con un’ espressione indecifrabile, tra l’ arrabbiato e il triste. Ma subito dopo si girò verso Ryo, lasciando Junno un po’ perplesso.
Erano solo al secondo round e Junno si sentiva già un po’ brillo, quando all’ improvviso gli tornò in mente l’ obbiettivo che voleva raggiungere, quello di dichiararsi a Koki. Stava per aprir bocca quando Ryo urlò.
- TERZO ROUND!- (subito dopo che Yuya e Pi ebbero svuotato i loro bicchieri)
Arrivarono fino al sesto round: Junno e Kato erano riusciti a perdere tutte e sei le volte; Jin, Ueda e Massu due; Kame, Maru, Koki, Yuya, Pi e Keii una e Ryo nessuna (cosa che fece pensare a tutti che avesse barato in qualche losca maniera).
Koyama si alzò silenziosamente dal tavolo e andò fuori, mentre tutti gli altri avevano ripreso a chiacchierare.
Shige aveva un’ espressione poco rassicurante, e Junno non faceva altro che tirargli delle ditate per “molestarlo”. Ad un certo punto la situazione degenerò tenerosamente con la richiesta di Kato:
- Junno…mi dai un bacio~?-
A cui seguì la risposta svampita di Junno:
- Si! Che bello~! -
Si misero uno di fronte all’ altro e chiusero gli occhi, avvicinandosi lentamente…
Fu una frazione di secondo in cui a Koki svanì il sorriso che aveva avuto fino a quel momento, scavalcò il tavolino e separò appena in tempo i due che erano a meno di un due centimetri uno dall’ altro.
Gli altri non avevano visto la scena, si erano accorti solo del salto che aveva fatto Koki oltre il tavolo. Lui disse in maniera seria e sbrigativa che comunque, vista l’ ora (circa due e mezza del mattino) era arrivato il momento che ognuno andasse a casa propria.
Keiichiro, che nel frattempo era tornato (era andato a prendere la macchina per portarla davanti al locale),si alzò dal tavolo insieme a Pi, Ryo, Maru, Ueda e Shige i quali accettarono il passaggio in auto visto che abitavano tutti nella stessa zona.
Massu e Yuya si erano organizzati per tornare insieme, Kame e Jin pure.
Koyama si avvicinò a Junno mettendogli una mano sulla spalla, chiedendogli se volesse un passaggio anche lui e aggiungendo che non si sarebbe sentito sicuro a lasciarlo andare a casa da solo, ma prima che riuscisse a rispondergli Koki apparve dal nulla.
- Non ti preoccupare Keii, lo accompagno a casa io, dobbiamo andare per la stessa strada, e poi è nella direzione opposta di quella dove dovresti andare tu…prenderemo un taxi-. Concluse in tono affidabile.
- Ah, ok, bene - rispose Keii.
Uscirono tutti dal bar salutandosi e ognuno andò per la sua strada.
Il rapper chiamò un taxi che non tardò ad arrivare, ed aiutò Junno a salire.
Durante tutta la durata del viaggio Junno era stato zitto nel suo angolo di sedile con la il volto tra le mani, la questione era semplice: non reggeva per niente l’ alcol e aveva cominciato a girargli la testa. In più, come se non bastasse,voleva approfittare in qualche modo del fatto che si trovava solo con Koki, ma faceva fatica a pensare.
Arrivati davanti a casa sua Koki scese dalla macchina e lo scortò fino alla porta.
Trovate le chiavi Taguchi aprì, ma appena entrò si dovette aggrappare a Koki per non cadere.
- Resto un po’ con te? Ti faccio compagnia?-. Chiese Koki preoccupato.
- Come vuoi -. Rispose Junno inespressivo.
Tanaka passò un braccio dell’ altro sulle sue spalle e lo accompagnò in camera.
- Ma i tuoi genitori non ci sono?-
- No, sono al matrimonio di una mia zia, staranno fuori città per un po’- Rispose Junno distratto. Era il momento giusto. Appena entrati in camera si divincolò dall’ altro e con forza lo spinse su una sedia, raccolse tutto il coraggio che aveva e disse:
- Mi piaci…tanto-
Koki lo guardò sorpreso, ma la sua espressione s’ incupì.
- Probabilmente adesso non riesci a ragionare per colpa di tutto quello che hai bevuto, e magari domani non ti ricorderai neanche di avermelo detto.-
- Koki, sei un cretino! So quello che dico! Ma tu sei così dannatamente stupido! -. Detto questo si sedette sul letto davanti al rapper. Guardarlo gli fece venire in mente un sacco di ricordi dolorosi che agirono come una pressa sul suo cuore.
- Junno…che succede? Perché piangi?-
Tanaka si alzò e andò a sedersi vicino a Taguchi.
- Tutte le volte che mi hai tirato calci, schiaffi…che hai fatto battute pesanti su di me…mi hai fatto male Koki, mi hai ferito. Io non ho mai detto niente, ma speravo che lo capissi…cazzo Koki, sei davvero un cretino…ma mi piaci, ne sono sicuro -.
- Sc…scusa…non pensavo…-. Gli dispiaceva tantissimo, ma non sapeva neanche lui il perché dei suoi stessi gesti. Si avvicinò ancora di più a Junno, con una mano gli asciugò una lacrima, gli scostò la frangia e gli posò un bacio sulla fronte. Vedendo che l’ altro non si opponeva lo strinse in un’ abbraccio, sussurrandogli all’ orecchio:
- Scusa, davvero, potrai mai perdonarmi?-
- L’ ho già fatto… -. Fu la risposta di Junno.