Quella cosa che chiami "fame"
Titolo: Quella cosa che chiami "fame"
Coppia: Fuma/Kamui
Rating: PG
Parole: 334 (Word)
Avvertimenti: shonen-ai; da collocarsi dopo la fine della Saga di Kamui-chan.
Note: scritta per lo Spin-off Meme e voluta dal Tessoro ♥
Kamui aprì gli occhi assonnato, si stiracchiò come un gatto e poi si mise a sedere sul letto, con il viso ancora pieno di sonno.
Fuma gli diede il buongiorno come ogni mattina, ovvero prendendolo in giro per un ciuffo di capelli ribelle che svettava sulla sua testa. Gli ringhiò qualcosa contro, ma poi tutto si risolse come al solito in niente, perché le sue minacce non erano mai vere minacce e questo Fuma l’aveva capito sin da subito.
Kamui non si pentiva di averlo seguito di slancio, nonostante spiegare a lui e poi a Yuuko perché l’avesse fatto si era rivelato più imbarazzante di quanto aveva immaginato. A volte ancora nascondeva la verità, chiudendosi dietro il suo broncio perenne e fingendo di non tremare ogni volta che l’umano gli stava affianco e lo abbracciava. A volte avrebbe voluto essere spontaneo e scanzonato come era Fuma ed altre avrebbe voluto avere un modo per riuscire a leggere tutti i suoi pensieri, tutte le espressioni che non riusciva a capire, e le parole che talvolta stentava a comprendere.
Però non si pentiva mai, mai, mai, nemmeno quando Fuma lo prendeva in giro, nemmeno quando, durante la notte, sentiva la mancanza della mano di Subaru stretta alla sua; quando succedeva si alzava dal letto e s’infilava in quello dell’umano, dicendogli che aveva fame. Ma non era mai fame in senso stretto, la sua.
Cercava calore, affetto, un abbraccio che lo accogliesse senza giudicarlo; e Fuma riusciva sempre a placare il suo cuore nostalgico.
A volte si domandava dove fosse suo fratello, se fosse davvero felice con quell'orribile Cacciatore irritante; ma da qualche parte dentro di sé, ricordando i sorrisi radiosi che aveva visto sul volto del suo gemello in quel mondo sperduto, sapeva che Subaru era dove doveva essere. Come lui, del resto.
“Ti sei addormentato con gli occhi aperti, Kamui-chan?” Lo canzonò Fuma e lui, come al solito, si voltò con un’occhiataccia. Non durò a lungo, comunque… Forse per colpa del fatto che aveva fame.
Coppia: Fuma/Kamui
Rating: PG
Parole: 334 (Word)
Avvertimenti: shonen-ai; da collocarsi dopo la fine della Saga di Kamui-chan.
Note: scritta per lo Spin-off Meme e voluta dal Tessoro ♥
Kamui aprì gli occhi assonnato, si stiracchiò come un gatto e poi si mise a sedere sul letto, con il viso ancora pieno di sonno.
Fuma gli diede il buongiorno come ogni mattina, ovvero prendendolo in giro per un ciuffo di capelli ribelle che svettava sulla sua testa. Gli ringhiò qualcosa contro, ma poi tutto si risolse come al solito in niente, perché le sue minacce non erano mai vere minacce e questo Fuma l’aveva capito sin da subito.
Kamui non si pentiva di averlo seguito di slancio, nonostante spiegare a lui e poi a Yuuko perché l’avesse fatto si era rivelato più imbarazzante di quanto aveva immaginato. A volte ancora nascondeva la verità, chiudendosi dietro il suo broncio perenne e fingendo di non tremare ogni volta che l’umano gli stava affianco e lo abbracciava. A volte avrebbe voluto essere spontaneo e scanzonato come era Fuma ed altre avrebbe voluto avere un modo per riuscire a leggere tutti i suoi pensieri, tutte le espressioni che non riusciva a capire, e le parole che talvolta stentava a comprendere.
Però non si pentiva mai, mai, mai, nemmeno quando Fuma lo prendeva in giro, nemmeno quando, durante la notte, sentiva la mancanza della mano di Subaru stretta alla sua; quando succedeva si alzava dal letto e s’infilava in quello dell’umano, dicendogli che aveva fame. Ma non era mai fame in senso stretto, la sua.
Cercava calore, affetto, un abbraccio che lo accogliesse senza giudicarlo; e Fuma riusciva sempre a placare il suo cuore nostalgico.
A volte si domandava dove fosse suo fratello, se fosse davvero felice con quell'orribile Cacciatore irritante; ma da qualche parte dentro di sé, ricordando i sorrisi radiosi che aveva visto sul volto del suo gemello in quel mondo sperduto, sapeva che Subaru era dove doveva essere. Come lui, del resto.
“Ti sei addormentato con gli occhi aperti, Kamui-chan?” Lo canzonò Fuma e lui, come al solito, si voltò con un’occhiataccia. Non durò a lungo, comunque… Forse per colpa del fatto che aveva fame.