Senza prezzo
Titolo: Senza prezzo
Coppia: l'Alchimista, la Bambola
Rating: PG
Parole: 309 (Word)
Prompt: Rose, velluto e cioccolato del Meme di San Valentino di michiru_kaiou7.
Avvertimenti: shonen-ai (lieve)
Si sentiva a disagio, ecco.
Mentre drappeggiava con un lenzuolo di velluto rosso il letto e sistemava una confezione di cioccolatini (fatti da lui: essere un alchimista aveva i suoi vantaggi anche a livello culinario) esattamente al centro del materasso, non poté fare a meno di pensare che sì, si sentiva terribilmente a disagio a fare tutto ciò per una festa che non lo aveva mai interessato.
Poi, mentre riempiva l’ambiente con un lieve profumo di rosa, l’alchimista si rese conto che no, non si sentiva semplicemente a disagio: si sentiva proprio stupido!
In tutta probabilità la sua Bambola non avrebbe nemmeno capito il senso di tutta quella messa in scena, anzi, sicuramente gli avrebbe fatto domande imbarazzanti come…
“Padrone, cosa… Cosa significa questo?”
Ecco, perfetto! L’uomo si voltò piuttosto inquieto verso la porta e, non guardando in viso il suo interlocutore, borbottò qualcosa di incomprensibile persino a lui stesso. La Bambola, però, non fece alcun commento a quel brontolio sommesso, piuttosto tentennò sull’uscio della porta, guardando i cioccolatini ed il letto.
“Uhm… Io so che oggi è una festa… La festa degli innamorati. Mi hanno detto che si fa un regalo alla persona a cui si vuol bene e…” Mogio mogio tirò fuori una scatola di cioccolatini preconfezionata. “Non pensavo ne avesse già ricevuti, Padrone…”
L’alchimista lo guardò strabuzzando gli occhi e poi gli venne quasi da ridere per quanto erano stupidi tutti e due; si avvicinò alla Bambola e prese il regalo con un sorriso, dandogli poi un bacio impacciato sulla fronte.
“Beh, e questo è… il mio regalo per te.” Mormorò, sistemandogli i capelli dietro le orecchie.
La Bambola dapprima lo guardò senza capire, ma poi gli occhi si fecero larghi di stupore e, senza preavviso, le labbra si piegarono all’insù.
Sentirsi stupidi, tutto sommato, era un prezzo più che ragionevole per vedere quel meraviglioso sorriso.
Coppia: l'Alchimista, la Bambola
Rating: PG
Parole: 309 (Word)
Prompt: Rose, velluto e cioccolato del Meme di San Valentino di michiru_kaiou7.
Avvertimenti: shonen-ai (lieve)
Si sentiva a disagio, ecco.
Mentre drappeggiava con un lenzuolo di velluto rosso il letto e sistemava una confezione di cioccolatini (fatti da lui: essere un alchimista aveva i suoi vantaggi anche a livello culinario) esattamente al centro del materasso, non poté fare a meno di pensare che sì, si sentiva terribilmente a disagio a fare tutto ciò per una festa che non lo aveva mai interessato.
Poi, mentre riempiva l’ambiente con un lieve profumo di rosa, l’alchimista si rese conto che no, non si sentiva semplicemente a disagio: si sentiva proprio stupido!
In tutta probabilità la sua Bambola non avrebbe nemmeno capito il senso di tutta quella messa in scena, anzi, sicuramente gli avrebbe fatto domande imbarazzanti come…
“Padrone, cosa… Cosa significa questo?”
Ecco, perfetto! L’uomo si voltò piuttosto inquieto verso la porta e, non guardando in viso il suo interlocutore, borbottò qualcosa di incomprensibile persino a lui stesso. La Bambola, però, non fece alcun commento a quel brontolio sommesso, piuttosto tentennò sull’uscio della porta, guardando i cioccolatini ed il letto.
“Uhm… Io so che oggi è una festa… La festa degli innamorati. Mi hanno detto che si fa un regalo alla persona a cui si vuol bene e…” Mogio mogio tirò fuori una scatola di cioccolatini preconfezionata. “Non pensavo ne avesse già ricevuti, Padrone…”
L’alchimista lo guardò strabuzzando gli occhi e poi gli venne quasi da ridere per quanto erano stupidi tutti e due; si avvicinò alla Bambola e prese il regalo con un sorriso, dandogli poi un bacio impacciato sulla fronte.
“Beh, e questo è… il mio regalo per te.” Mormorò, sistemandogli i capelli dietro le orecchie.
La Bambola dapprima lo guardò senza capire, ma poi gli occhi si fecero larghi di stupore e, senza preavviso, le labbra si piegarono all’insù.
Sentirsi stupidi, tutto sommato, era un prezzo più che ragionevole per vedere quel meraviglioso sorriso.