Titolo: Quei vecchi film muti
Fandom: RPF attori
Personaggi: Gloria Swanson, una ragazza
Rating: G
Parole: 727 (Criticoni)
Prompt:
Chiacchiere in chiaroscuro della
Criticombola.
Desclaimer: mai successo e non ci guadagno niente. Il mio è solo un piccolo omaggio ad un'attrice meravigliosa ♥
Note: se non conoscete
Gloria Swanson dovreste. Se non conoscete "Viale del tramonto" di Billy Wilder rimediate perché è un film meraviglioso. Fine messaggio promozionale ♥
Gli eventi qui narrati prendono atto durante le riprese del film.
L’attrice entrò nel camerino salutando la sua truccatrice con un sorriso; la ragazza - appena vent’anni e, come tutti i giovani, grandi sogni nel cassetto - arrossì e rispose timidamente. Doveva essere sincera: nonostante amasse molto il cinema, per lei Gloria Swanson era solo una donna matura, non la diva che era stata. Forse era per questo che l’attrice diceva che le era simpatica: non la trattava mai come facevano gli altri, come se avessero davanti un vecchio elefante, che trattavano con riverenza eccessiva, ma forse non apprezzavano realmente. Tranne ovviamente quei pochi che avevano amato il suo cinema e quelli che con lei avevano visto l’epoca d’oro della cinematografia.
“Buongiorno, signora.”
“Buongiorno, cara.” La diva si tolse la giacca e la ragazza gliela sistemò nel guardaroba; poi le si avvicinò, indicandole la tazza di caffè che le aveva fatto portare poco prima. “Grazie, è bello vedere che qualcuno si ricorda del mio caffè mattutino.”
La ventenne sorrise timidamente, iniziando a trafficare con i suoi trucchi. “Quest’oggi saremo solo io e lei, signora. Mi hanno detto di prepararla per la scena della Salomè…” Disse distrattamente.
“Oh, quella!” Esclamò entusiasta Gloria. “Un tocco di genio, davvero. Niente parole, niente discorsi! Sai, gioia, prima il cinema era fatto solo come questa scena.”
“Un trucco appariscente. Del nero sugli occhi, magari… Come, signora?”
L’attrice la guardò con un sorriso condiscendente. “Film dei miei tempi, gioia. Ne hai mai visti?”
“Film muti, dice?” Domandò la ragazza, guardando con occhio critico i colori nell’enorme cofanetto della trousse. “No, signora, non ho mai avuto il piacere. Oh, a parte quella brevissima scena che il signor Wilder ha voluto inserire nel film. Queen… Queen Kelly! Lei era davvero bellissima da giovane, ma penso che adesso lo sia ancora di più.”
“Grazie, gioia, ma lascia i complimenti agli sciocchi. Dovresti vederne qualcuno di quei film muti, come li chiami tu. Impareresti che il sonoro è utile, certo, ma noi attori di quel periodo sapevamo farne bene a meno.”
La ragazza rise. “Quando parla così, signora, assomiglia tanto al suo personaggio, a Norma Desmond!”
Gloria sorrise, per niente contrariata. “Oh, lo prenderò per un complimento, anche se io non penso che siano un male discorsi e parole in un film.” Considerò, osservando la giovane trafficare con il fondotinta. “Non troppo scuro, mi raccomando.”
“Lo so, signora, lo so.”
“Vedi, il fatto è che allora trovavamo altri modi per comunicare.” Spiegò, guardando per un attimo un punto imprecisato dello specchio, persa per un momento nei ricordi.
“Tipo… aprire gli occhi tantissimo come se si fosse sempre esterrefatti?” La ragazza passò il primo strato di fondotinta con espressione concentrata, poi si allontanò e valutò il suo lavoro. “Non troppo scuro, che ne dice?”
“Uhm, troppo pallido, ora…” La truccatrice annuì assorta, mentre Gloria riprese a parlare. “Comunque, gioia, tu parli così perché sei giovane e sei nata nel mondo delle parole parlate! Dai bla bla bla in bianco e nero, una noia monocromatica che non ti permette di cogliere le mille sfumature di un gesto, di uno sguardo.”
“Ma… Se mi permette, signora, anche nei film muti si usavano le didascalie…” E semmai erano quelli i ‘bla bla bla in bianco e nero’, pensò, ma si astenne d’aggiungerlo.
“Perfettamente inutili. Altri bla bla bla in bianco e nero che a volte distoglievano. Beh, certo, ai fine della narrazione, lo capisco, erano indispensabili. Ma certo, per girare una scena d’amore non ce n’era bisogno, bastava davvero uno sguardo. Lo vedrai più tardi, sul set.” Concluse l’attrice, valutandosi allo specchio. “Oh, così va bene. Il rossetto, mi raccomando, bello rosso.”
*
La giovane truccatrice seguì le ripresa da un angolo. La signora Swanson era portentosa! Il ruolo di Norma Desmond sembrava cucito addosso a lei e forse, sotto sotto, un po’ di Norma c’era anche in Gloria, ma questo non l’avrebbe mai detto. Poi arrivò la scena della scalinata: le comparse si facevano da parte, ammaliati, mentre lei scendeva le scale sinuosa, muovendosi con grazia nonostante interpretasse il ruolo di una pazza ossessiva. E allora un po’ capì cosa voleva dirle la signora quella mattina, nel camerino: nello sguardo grande e luminoso di Norma si leggeva tutto, senza aver bisogno di compendi di parole, di musiche, didascalie e bla bla bla in bianco e nero. Quando il regista gridò stop! Perfetto!, un po’ le dispiacque e quando la signora Swanson si voltò verso di lei, facendole l’occhiolino, sorrise timidamente, arrossendo di nuovo.
Beh, magari li vedrò quei film muti…
Note finali: "Queen Kelly" è l'ultimo film muto che ha gira (e produce) la Swanson e qualche fotogramma è effettivamente presente in "Sunset Boulevard"; questo film, per altro, ha segnato anche la fine della carriera come regista di Erich von Stroheim che in "Sunset Boulevard" recita accanto alla Swanson, nel ruolo dell'ex-marito, ex regista e maggiordomo. La scena della scalinata è la scena finale del film, meravigliosa caricatura della gestualità dei film muti e potete trovarla
qui.