Titolo: Rumori strani
Personaggi: James JR Potter & Ted Lupin
Rating: G
Prompt: 40. Thump. Thump. Thump. del
Meme di Halloween di
michiru_kaiou7.
Conteggio Parole: 822 parole (secondo Word)
Riassunto: Una notte Ted becca - come sempre - James che gironzola per il castello...
Avvertimenti: sillyness diffusa (colpa di James); tentativo di essere 'comica'.
Note: il Thump. Thump. Thump. è un piccolo omaggio allo Shoebox (uno dei capitoli dedicati ad Halloween).
Di solito io sostengo che Teddy e James non abbiano frequentato nessun anno insieme ad Hogwarts; stavolta però mi serviva diversamente e... mi sono ispirata all'altra corrente di pensiero XD
Ted non amava particolarmente il suo lavoro di Caposcuola: lo considerava un grande privilegio, questo era vero, ma non si sentiva particolarmente tagliato per quel ruolo. Soprattutto quando, durante le sue ronde, incappava nel giovane Potter che - primino di Grifondoro, eppure già dedito alle marachelle - si aggirava per il castello. Lo aveva beccato nella zona che portava ai sotterranei e l’aveva preso per un orecchio - come si fa con i bambini particolarmente vispi e dispettosi. James aveva gridato di sorpresa, forse anche un po’ spaventato, ma quando lo aveva visto, gli aveva sorriso in modo furbetto e guardato in modo tutt’altro che preoccupato; come a dire ah, è solo Teddy.
In quel momento lo stava trascinando lungo il corridoio - gli aveva lasciato l’orecchio, ma gli aveva arpionato il braccio in una morsa ferrea - per riportarlo alla Torre di Grifondoro. Forse non ne avrebbe parlato ai professori, magari avrebbe potuto chiudere un occhio per quella volta (l’ennesima!).
“Dai, Teddy! Volevo solo fare un giretto per conoscere il castello!” Piagnucolò l’undicenne.
“È la trentesima volta in due mesi, James. A volte penso che tu lo faccia apposta a farti beccare!”
Il giovane Potter non poteva dirlo a Ted, ma in effetti era vero che lo faceva apposta: per qualche insensato motivo gli piaceva da morire fare quel genere di innocui dispetti al figlioccio di suo padre - e quello, sfortunatamente per Teddy, era sempre stato così. Non potendo rivelare questo segreto, il ragazzino fece un piccolo ghigno. “Naaah, è che papà si è rifiutato di darmi la Mappa - almeno davanti a mamma. Lui l’aveva messa in bella vista così che la potessi prendere, ma mamma l’ha nascosta e quindi…”
“Sì, sì, me lo ripeti di Settembre…” Sbuffò il giovane Lupin.
“Hey, Teddy! Ma è vero che il castello a volte fa un po’ come gli pare?”
“Mh?”
“Cioè fa come le scale: si muovono un po’ come vogliono, fregandosene degli studenti che ci sono su e che devono andare da tutt’altra parte.” Esplicò James, camminando a passo lento, così che avrebbe avuto più tempo da passare con Ted.
“Sì, lo fa - ogni tanto. Ma non lo fa a comando e soprattutto non lo fa per fare un piacere al un ragazzino dispettoso e ingrato come te!”
“Uff, sei noioso quando fai così, Teddy…” Sbuffò il più piccolo, guardando altrove.
Thump. Thump. Thump.
“L’hai sentito?” Domandò il ragazzino, afferrando un braccio del Caposcuola.
“Cosa, James?! Tu che mi salti addosso come un bambino di cinque anni?”
“No!” Ribatté indignato l’undicenne; l’aveva sentito davvero quel rumore lui. Era come un… battere di qualcosa contro qualcos’altro, ecco.
Thump. Thump. Thump.
“Stavolta l’hai sentito però!” Insistette James, guardandosi bene dal riafferrargli di nuovo il braccio. Teddy stavolta non rispose e quando il ragazzino alzò lo sguardo vide che era concentrato a fissare il buio intorno a loro. “L’hai sentito allora, eh?” Domandò emozionato James.
“Stai zitto, per favore, Jamie!” Lo rimproverò l’altro, tendendo le orecchie.
Thump. Thump. Thump.
Si ripeté dopo un attimo e James guardò verso il lato da cui sembrava provenire quello strano rumore. “Cosa pensi che sia?”
“Non lo so… Magari qualche altro studente per pensa di divertirsi un po’ per la notte di Halloween…” Rispose Ted, guardando con un cipiglio severo davanti a sé. “Dai, andiamo. Prima ti riaccompagno, prima lo becco.”
“Sei noioso!”
“Sì, lo so, non fai altro che ripetermelo. Ora, appurato che sono noioso, vogliamo andare, Sua Grazia?”
Thump. Thump. Thump.
“Dovremmo andare a vedere di cosa si tratta!” Esclamò entusiasta James. “Dai, andiamo! Viene da lì!”
“James! Piantala!”
Thump. Thump. Thump.
“Dai, Teddy, andiamo!”
“Jamie, continua a strattonarmi e tolgo altri dieci punti a Grifondoro!”
Thump. Thump. Thump.
“Eddai, è qui vicino tanto!”
“Tornerò da solo…”
“Può essere qualcosa di pericoloso allora?”
“No, non essere stupido!”
“Allora perché vuoi tornarci da solo?”
“Perché tu sei uno scocciatore, ecco perché. E perché sono sicuro mi sgusceresti via non appena troviamo il colpevole.”
Thump. Thump. Thump.
James tese le orecchie, poi sobbalzò quando il rumore si ripeté molto più vicino di prima. “Ted…”
“Che c’è ora?”
“Tu sei sicuro che sia uno studente?” Domandò il ragazzino.
Teddy sembrò pensarci un momento - momento durante il quale l’altro lo sentì deglutire a fatica. “Certo che è uno studente… Uno che come te non bada alle regole.”
“Teddy, per caso hai paura?”
Thump. Thump. Thump.
“E allora? Sei tu il Grifondoro, quindi smettila di stringermi così la mano, me la stai facendo diventare viola!”
Thump. Thump. Thump.
“Teddy?”
“Cosa c’è ora?”
“Mi accompagni fino alla Torre, vero?”
Thump. Thump. Thump.
“… Di corsa!”
*
Il Professor Paciock diede un ultimo colpo alle erbe che stava tritando e poi si disse che per quella sera aveva lavorato anche troppo; con un sospiro compiaciuto, prese il tutto e lo mise da parte, sistemandosi poi per la notte.
Mentre si accoccolava sul cuscino e chiudeva gli occhi, pensò che niente era più soddisfacente del triturare le erbe con il mortaio.