Una volta in più

Dec 07, 2009 15:06

Titolo: Una volta in più
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Coppia: Kamui, Fuma
Rating: PG
Parole: 661 (Criticoni)
Prompt: pupazzo di neve del Calendario dell'Avvento + "78. Una volta in più" (titoli) della Criticombola.
Avvertimenti: shonen-ai (vaghissimo, quasi inesistente); collocata durante il Tokyo Arc.



“Non dovresti avere sempre quel broncio, sai?”
Ci risiamo di nuovo, pensò Kamui, alzando gli occhi al cielo; era l’ennesima volta che Fuma, il suo nemico numero uno (e non lo era solo perché faceva parte della fazione opposta, no! Lo diceva anche perché era insopportabile e trovava divertente prenderlo in giro), tornava alla carica con una provocazione del genere. Ma non avrebbe avuto successo, non quella volta, diamine! Il vampiro si voltò, dandogli le spalle e ignorandolo palesemente.
“Ah-a, non si dovrebbero mai dare le spalle al nemico…” Lo canzonò l’altro, andandogli dietro.
“Se avessi avuto voglia di attaccarmi, l’avresti già fatto, no?” Brontolò Kamui, voltandosi giusto per guardarlo male; Fuma però sembrò non farci caso e continuò a guardarlo con fare divertito.
Quanto non lo sopportava!
“Dico sul serio, comunque.”
L’indifferenza non funzionava mai con quello lì…
“Sei sempre così imbronciato.” Ragionò il ragazzo, affondando gli stivali nella neve - ok, neve acida, ma pur sempre neve era. “E non che non mi piaccia vedere il tuo visino corrucciato, lo trovo delizioso, ma, sai, mi piacerebbe anche vederti sorridere ogni tanto.”
Perché non riusciva mai ad ucciderlo?
Se lo chiedeva pressoché in continuazione, eppure ogni volta che pareva ben intenzionato a piantargli gli artigli addosso, falliva. Perché… Perché come si poteva seriamente uccidere un umano così pateticamente inoffensivo? Era disarmante…
“Ci sono!” Esclamò Fuma, afferrandolo per un braccio e fermandolo.
Gli occhi di Kamui divennero gialli ed istintivamente gli artigli vennero fuori. “Che vuoi?” Sibilò il vampiro, fulminandolo con lo sguardo. O almeno provandoci, visto che l’umano continuava a guardarlo con un sorrisone scanzonato sulle labbra.
“Facciamo un pupazzo di neve!” Propose Fuma, con entusiasmo.
Il vampiro strabuzzò gli occhi, poi inclinò la testa. “Cosa?”
L’umano fece un’espressione stranissima, poi scosse la testa. “Un pupazzo di neve, no?” Ripeté, ma Kamui non capì lo stesso. “Oh, santo cielo, non dirmi che non hai mai fatto un pupazzo di neve in vita tua?” Gli chiese, esageratamente sconvolto.
Il vampiro sbuffò ed incrociò le braccia; no, non aveva mai fatto un pupazzo di neve e sinceramente non ci teneva nemmeno a farlo. Avesse poi capito cosa diamine era, un pupazzo di neve…
“Non ci siamo, Kamui, non ci siamo per niente!” Disse in tono grave Fuma, scuotendo la testa; l’attimo dopo, lo stava trascinando verso uno spiazzo abbastanza largo fra le rovine di Tokyo, dove la neve era abbondante, ma non particolarmente alta (del resto si sarebbero corrosi i pantaloni d’entrambi, se fosse stato altrimenti). “Dobbiamo rimediare immediatamente.”
Così, senza sapere nemmeno bene come, né per quale motivo, Kamui, fiero difensore della cisterna del Palazzo del Governo e leader non ufficiale della comunità che lì si era rifugiata, stava addossando neve acida (che non bruciava loro le mani solo grazie agli spessi guanti di gomma che indossavano) in un punto dello spiazzo, insieme al suo diretto nemico, il leader dell’altra fazione. Lui per primo era esterrefatto del suo comportamento, eppure… Era tutta colpa dei modi di fare di Fuma: non gli aveva dato alternativa - o comunque l’avrebbe tampinato fino a quando uno dei due non sarebbe morto sfinito (e qualcosa diceva al vampiro che sarebbe stato lui a perire).
Ben presto, il pupazzo di neve iniziò a prendere forma e, ad opera compiuta, Kamui si allontanò a guardarlo piuttosto scetticamente: nella testa tonda - o quasi - c’erano due bulloni di grandezze diverse che avrebbero dovuto essere gli occhi; del fil di ferro storto faceva da bocca sorridente, o meglio sghignazzante ed il naso era fatto con un pezzo di ferro arrugginito. Non aveva braccia, nonostante Fuma avesse provato ad appoggiargli contro due pezzi di cemento armato.
“E questo sarebbe un pupazzo di neve?” Domandò Kamui con un sopracciglio alzato.
“Sì… E di la verità: ti sei divertito a farlo, vero?” Lo stuzzicò l’umano, guardandolo sottecchi.
Il vampiro fece per parlare, ma poi, guardando il volto pallido dell’omino di neve, con quel ghigno storto, ma scanzonato, gli venne da pensare che assomigliava tantissimo al suo persecutore; gli sfuggì un sorrisetto divertito, ma poi scosse la testa e rispose: “Neanche un po’.”

trc, challenge: criticombola, challenge: calendario dell'avvento

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