Nota generale: mi sarebbe piaciuto avere ilt empo per fare una raccolta, magari studiata un po' meglio, in cui assegnare a ogni tarocco un peronaggio di One Piece. L'assegnazione l'ho fatta, ma mi è mancato il tempo per scrivere tutto, quindi pace. Metterò i primi cinque.
La lettura del tarocco, ovvero il suo signifcato, quindi la motivazione per cui l'ho assegnato a un determinato personaggio piuttosto che a un altro, è basata sui tarocchi di The Wild Unknown, da cui il nome della raccolta.
Personaggio: Rufy
Tarocco: Il Matto
Parole: 250
Il mare di fronte a lui rumoreggia senza posa, sa che non ci si dovrebbe avvicinare, ma ne sente il richiamo, lo percepisce. È pronto a spiccare il volo, ad inseguire i sogni e, certo, sarebbe più facile se potesse semplicemente allungarsi oltre quella immensa vastità d’acqua per arrivare all’isola successiva. Ma Rufy non ha paura. Ha nel cuore quel pizzico di follia che spesso lo fa risultare quasi folle agli occhi degli altri, lui la chiama passione. Anche Shanks l’avrebbe definita così e forse è questo che lo ha spinto a recuperare una barca. Domani partirà, finalmente, sente ogni parte del suo animo fremere, un piccolo passo e lascerà quello che per anni è stato il suo nido, la sua casa, per iniziare un nuovo viaggio. Il suo cuore ingenuo batte all’impazzata all’idea dell’avventura, al pensiero di ciò che lo aspetta. È pronto a cadere e a rialzarsi, a non fermarsi di fronte niente; una parte di lui è pronta a tutto e sa che il viaggio non sarà facile.
Dopo tutto vuole diventare Re dei Pirati.
Sospira piano, osservando il mare agitato, Makino dice che domani sarà molto più tranquillo, che il sole splenderà alto e sarà come una tavola piatta, pronto ad accoglierlo in vista del grande giorno, della grande partenza. Il solo pensiero lo riempie di eccitazione e di gioia, che il suo cuore sa a malapena contenere.
Forse è davvero un po’ matto, ma il suo cuore da Pirata gli dice che è giusto così.
Personaggio: Don Quijiote Rocinante
Tarocco: Il Bagatto
Parole: 220
Non è mai stato molto convinto di avere la situazione sotto controllo.
Anzi, a dirla tutta Roci è quasi convinto al cento per cento che sotto controllo non abbia mai avuto niente nella vita, ma va bene così, ed è inutile che ci stia troppo a pensare, perché in ogni caso che questo non cambia la sua situazione. Ha pensato a ungo a come agire, se farlo o continuare con la sua sceneggiata di mutismo e finta innocenza. Il problema è che Law non rientrava nei suoi piani, non è mai rientrato nei suoi piani e ora Rocinante deve modificare tutto quello che aveva progettato perché - anche se non sa bene come sia accaduto - ora quel ragazzino è la sua priorità. È il suo nuovo inizio, un inizio di cui non ha paura. Sa di avere tutti i mezzi e tutti gli elementi a disposizione per riuscire a sfuggire a suo fratello e quando lo farà riuscirà a dare a Trafalgar la vita che merita: una casa, una stabilità che non è propria a nessuno dei due, l'affetto di cui un bambino ha bisogno per crescere.
Farà quello che ha sempre fatto, il giullare, il giocoliere, il clown, lascerà che suo fratello contini a pensarlo un mezzo idiota, che non può parlare e alla fine spiccherà il volo.
Personaggio: NicoRobin
Tarocco: La Papessa
Parole: 230
La donna siede immobile.
L'uomo di fronte a lei le rivolge appena lo sguardo, va bene così, Robin non ha bisogno delle sue attenzioni, in realtà nemmeno le vuole.
Dalla sua posizione è in grado di vedere meglio di chiunque altro ciò che le succede intorno, è in grado di percepire ogni movimento, ogni impercettibile cambiamento nell'aria, e lei è sempre stata un'ottima osservatrice.
«Cosa c'è?» le domanda Crocodile, fissandola di sottecchi.
È appoggiata alla pesante testiera di legno del letto matrimoniale, i seni bianchi scoperti, il lenzuolo leggero le copre appena la vita; sempra un'alta sacerdotessa, la custode di un'antico segreto. Se non l'avesse appena sentita urlare il suo nome tra un gemito e l'altro, Crocodile si chiederebbe se fosse davvero umana.
Robin scuote il capo, come a indicare che non è nulla, è solo persa nei meandri della sua mente, tra i suoi misteri e i suoi sogni.
«Non starai pensando un po' troppo ultimamente?»
«Non starai prendendo la situazione sotto gamba?»
«È solo un ragazzino».
«Mh-mh».
Robin è sempre stata in grado di vedere oltre le ovvietà della vita per cercare cosa si celasse oltre alle apparenze, per carpire i più profondi e inespressi segreti nascosti nel cuore delle persone, i misteri oscurati dietro le situazioni più banali.
Nico Robin è sempre vissuta nell'ombra, è sempre stata un'ombra e come tale ha imparato ad ascoltare l'ombra stessa.
Personaggio: Roronoa Zoro
Tarocco: Il Carro
Parole: 230
Erano stati in molti a non avere percepito quale ruolo ricoprissero gli uni per gli altri.
Zoro era stato il primo ad accorgersene, e subito dopo se ne era accorta Nami, quel sorrisco sghembo che si erano rivolti era stato un segno complice, come a dire che si erano capiti, almeno loro. E certo, Rufy sapeva meglio di chiunque altro cosa rappresentassero loro due.
Perché Zoro, con i suoi muscoli torniti e i suoi allenamenti costanti, li portava tutti sulle sue spalle; non era una questone di mera forza fisica, era la sua sicurezza, la fiducia cieca che aveva sempre avuto in Rufy, che continuava ancora ad avere. La sua forza di volontà e il suo passo sicuro, la sua schiena che si ergeva a muro di fronte a ogni pericolo proteggendo tutti loro, proteggendo Rufy come uno scudo, proteggendo Nami come fosse una montagna.
Zoro era era il carro che li conduceva alla vittoria, che li conduceva verso il trionfo, come un toro che si butta nella mschia si faceva strada a occhi chiusi, eliminando qualsiasi ostacolo, aiutandoli a tirarsi in piedi quando non sapevano come fare, guidandoli quando si sentivano persi.
Nami tracciava la rotta, ma Zoro - come ogni buon primo ufficiale che si rispetti - si assicurava sempre che il loro obiettivo fosse chiaro, impresso a fuoco nel cuore di ognuno di loro, come un tatuaggio.
Personaggio: Nami
Tarocco: La Forza
Parole: 290
Ruota il timone con forza e la nave vira leggera sotto il suo comando deciso.
Ale sue spalle, seduto contro il muro, Zoro riposa, il suo russare sommesso le fa compagnia; in un'altra occasione forse lo avrebbe svegliato, giusto per discutere un po', per non annoiarsi durante il turno di notte. Quella sera però non ne sente il bisogno, le basta la sua presenza, la consapevolezza di non essere sola.
Quando guida la Sunny, impostando la rotta con mani sicure, Nami percepisce la forza che le scorre nel cuore, non è forza fisica, in quello Zoro è sicuramente più bravo di lei, è qualcosa di diverso, una placidità interiore che le permette di fissare l'obiettivo e di raggiungerlo.
Nonostante il suo passato da ladre, il suo sarcasmo pungente e il suo caratteraccio, Nami sa che sono il suo sangue freddo e la sua pazienza (e con quel branco di zotici senza cervello ce ne vuole tanta) che hanno permesso loro di arrivare fino a lì. Forse non avrà gambe potenti come quelle di Sanji o bicipiti grossi come quelli di Zoro, non ha certo la forza fisica di Rufy, ma la forza del suo cuore è sicuramente grande abbastanza per condurli ovunque vogliano andare.
Dietro di lei Zoro borbotta qualcosa, fissandola di sottecchi mentre sorride guardando il cielo.
«Non prendere freddo, razza di scema».
Nami sorride appena, lasciandosi cadere a sedere al suo fianco, e Roronoa, le porge la coperta, facendole spazio accanto a sè.
«E la rotta?»
Zoro ride.
«Il timone è lì, come se mai potesse sfuggirti qualcosa».
È vero, a Nami non sfugge niente e anche quando sembra impossibile, anche quando pare che si siano persi lei è sempre lì, pronta e sull'attenti a ristabilire la rotta.