COSI' COME VIENE
Scrivo in una posizione scomoda - mani dai polsi stanchi di camminare e parlare.
E penso al rumore di alcune cose (al suono di altre), al colore delle voci, ai libri letti, al reggiseno nero appeso in fondo al letto, dove siedono cuscini e ricordi.
Credo di aver trovato infine la musica della pioggia sui vetri di Praga in autunno - io che Praga non l'ho mai vista, ma l'autunno lo conosco e poco mi si addice eppure mi commuove.
Considero che l'ironia è l'uscita di emergenza e poi il gancio che può recidere e sciupare e innalzare silenzi di protesta (l'ironia richiede il porto d'armi, come certi sguardi e certi gesti delle dita disegnati nel nulla) - non è colpa sua.
E' che quando le manca l'aria diventa sarcasmo e nessuno la ama più, perchè non si ha compassione delle ferite e spesso non si capisce come si svelano, come si difendono.
Ho trovato uno di quei mercatini dell'usato magnifici in novembre.
Comprato un volume sull'Esposizione Universale di Milano del 1906 - un incanto, al punto che ci sono stata (all'esposizione, of course).
Muoversi più nel tempo che nello spazio è una forma di compensazione.
Ho anche scovato una biografia di Carlotta d'Asburgo che mi mancava, e son tornata a immaginarmi Trieste, una città fatta apposta per me,
vento
mare
Belle Epoque
edifici bianchi
terra di confine
che non sa di terra bensì di aria.
Hanno aperto qualche nuova autostrada?
Adesso ho una macchina di un blu brillante, bella e scomoda come si dice siano certe donne.
Non le ho ancora dato un nome - è orribile, lo so, ma prima di farlo dobbiamo chiarire alcuni punti (non saremo, io e lei, amanti in viaggio?).
Che strano vedere poco Francesca e aver interrotto quella vita notturna di locali - la notte è un luogo, non un tempo, lo sapevano sia Baudelaire che Patti Smith, non so se con la I o con la Y.
Pigramente bisognosa di sesso, ma soprattutto di quiete.
La serenità è un'idea sconosciuta, per me.
Becoming Jane è un film delizioso, se si decidessero a proiettarlo in qualche cinema in più.
Forse mi sta chiamando qualcuno - magari la pioggia sui vetri.
Potrei essere a Praga, ora - inizio del '900 - e nemmeno saperlo.
(mani piedi e gambe gentilmente offerti alla fotografa da Francy)
E penso al rumore di alcune cose (al suono di altre), al colore delle voci, ai libri letti, al reggiseno nero appeso in fondo al letto, dove siedono cuscini e ricordi.
Credo di aver trovato infine la musica della pioggia sui vetri di Praga in autunno - io che Praga non l'ho mai vista, ma l'autunno lo conosco e poco mi si addice eppure mi commuove.
Considero che l'ironia è l'uscita di emergenza e poi il gancio che può recidere e sciupare e innalzare silenzi di protesta (l'ironia richiede il porto d'armi, come certi sguardi e certi gesti delle dita disegnati nel nulla) - non è colpa sua.
E' che quando le manca l'aria diventa sarcasmo e nessuno la ama più, perchè non si ha compassione delle ferite e spesso non si capisce come si svelano, come si difendono.
Ho trovato uno di quei mercatini dell'usato magnifici in novembre.
Comprato un volume sull'Esposizione Universale di Milano del 1906 - un incanto, al punto che ci sono stata (all'esposizione, of course).
Muoversi più nel tempo che nello spazio è una forma di compensazione.
Ho anche scovato una biografia di Carlotta d'Asburgo che mi mancava, e son tornata a immaginarmi Trieste, una città fatta apposta per me,
vento
mare
Belle Epoque
edifici bianchi
terra di confine
che non sa di terra bensì di aria.
Hanno aperto qualche nuova autostrada?
Adesso ho una macchina di un blu brillante, bella e scomoda come si dice siano certe donne.
Non le ho ancora dato un nome - è orribile, lo so, ma prima di farlo dobbiamo chiarire alcuni punti (non saremo, io e lei, amanti in viaggio?).
Che strano vedere poco Francesca e aver interrotto quella vita notturna di locali - la notte è un luogo, non un tempo, lo sapevano sia Baudelaire che Patti Smith, non so se con la I o con la Y.
Pigramente bisognosa di sesso, ma soprattutto di quiete.
La serenità è un'idea sconosciuta, per me.
Becoming Jane è un film delizioso, se si decidessero a proiettarlo in qualche cinema in più.
Forse mi sta chiamando qualcuno - magari la pioggia sui vetri.
Potrei essere a Praga, ora - inizio del '900 - e nemmeno saperlo.
(mani piedi e gambe gentilmente offerti alla fotografa da Francy)