Storia scritta per il
p0rn fest #8 indetto da
fanfic_italia, sul prompt M/M, peluche. C:
La giraffa era conseziente, lo giuro. \0/
Perché Cindy è una brava giraffa e mi ha tenuto compagnia per tanti anni, quando ero bambino, è un mio obbligo morale non permettere che muoia vergine, se n’è uscito il tuo fidanzato dopo esserti piombato in camera senza nemmeno bussare; ed è una cosa così tanto stupida anche solo da pensare persino per i suoi standard che tu non hai potuto fare altro che sollevare gli occhi dall'i-pad e fissarlo.
È una brava giraffa, davvero, ha insistito, raggiungendoti poi sul letto e tu, non sai bene come, hai finito con il ritrovarti senza pantaloni, l’iPad in bilico sul comodino, le mutande arrotolate ad una caviglia ed una giraffa di pezza piena di toppe che si muove contro la tua erezione come se ti stesse sul serio scopando.
Ti mordi un labbro e ti aggrappi ai capelli di quello scemo del tuo fidanzato, che approfitta di quel gesto per avvicinarsi al tuo viso e morderti un orecchio.
« Secondo me le piaci » ansima con ancora il lobo tra i denti.
Vedere quel pupazzo muoversi sempre più velocemente tra le tue gambe è talmente assurdo che non riesci a staccargli gli occhi di dosso ed anche quando alla fine vieni lo fai con gli occhi sgranati ed affondando le unghie nel cuscino.
Per qualche secondo tutto sembra statico - avverti il battito accelerato del tuo cuore rimbombarti vagamente nelle orecchie, come un eco lontano quasi fastidioso - ma quando lo sguardo ti cade sugli occhi in plastica di Cindy, per una frazione di secondo hai quasi l’impressione di vederli guizzare.
Poi il tuo fidanzato sposta la giraffa e tu riprendi bruscamente il contatto con la realtà, sbattendo le palpebre.
« Sì, decisamente, gli piaci! » asserisce convinto e tu per una manciata di secondi lo fissi senza fare niente, limitandoti a riprendere fiato, poi qualcosa sembra scattare nella tua testa e scoppi a ridere. Una risata muta, che nessuno può sentire, ma che ti scuote fin nelle ossa e ti fa rotolare su un fianco tendendoti la pancia.
Quando finalmente riesci a calmarti e rimetterti seduto gli infili una mano nei capelli e lo baci.
E a me piace lei, rispondi nel linguaggio dei segni, avvertendo la risata tornare rapida ad incrinarti il sorriso.
Christopher ti abbraccia ridendo e tu gli accarezzi i capelli mentre lui ti pulisce con cura con un fazzoletto di carta e ti rinfila perlomeno le mutande.
Ripulisce alla meglio anche Cindy e tu, senza un reale motivo, ti rendi conto in quel momento che è venuto anche lui. Ad un certo punto, mentre eri troppo impegnato a fissare la giraffa per accorgertene, deve essersi infilato la mano libera nelle mutande, dato che ha i pantaloni slacciati ed il viso vagamente arrossato.
Getta a terra il fazzoletto appallottolato e si allunga ad appoggiare Cindy contro l’abat-jour, poi ti sorride.
Ti cinge la vita con un braccio e ti attira a se, costringendoti a sederti tra le sue gambe.
Scosta con l’indice un lembo di maglia per poterti baciare la spalla, come ha l’abitudine di fare sempre dopo che avete finito di rotolarvi allegramente tra le lenzuola, solo che questa volta a te viene inspiegabilmente da ridere.
Ti mordi un labbro per non farlo e pieghi la testa all’indietro, appoggiandoti alla sua spalla, mentre lui si allunga ad afferrare l’iPad, che poi ti porge per permetterti di riprendere a studiare mentre lui cercherà, per l’ennesima volta, di superare il livello di Candy Crush su cui si è arenato da più di due settimane.