Storia scritta per la
sesta sfida della
Staffetta in Piscina indetta da
piscinadiprompt, sul prompt F/M, ripetizioni, e per il
p0rn fest #6 indetto da
fanfic_italia, sul prompt [ORIGINAL] F/M, incesto. <3
Il titolo è un verso da "
Payphone" dei Maroon 5. :3
Warnings: Het. PWP. Twincest. Fluff.
Ti permetto di darmi ripetizioni di biologia se tu prendi da me ripetizioni di educazione sessuale, ti ha intimato tua sorella la scorsa settimana e tu oramai la conosci a sufficienza da sapere che il suo non era altro che un modo neanche poi così contorto di dirti che voleva fare più sesso con te.
Dovresti cominciare a spiegarle seriamente che, per il suo bene, non è opportuno che se ne esca con frasi del genere la mattina a colazione, che poi è normale che papà Haya quasi si strozzi con il caffè e per i successivi cinque giorni tenti in tutti i modi d’impedirle di rimanere da sola con te per più di due minuti.
O meglio, questo è quello che cerchi di fare senza successo praticamente da quando sei nato ed ammetti che cominci a sentirti un po’ stufo.
A quindici anni riuscivi ancora ad imbarazzarti davanti ad uscite tanto assurde e pericolose, adesso ti sei ormai rassegnato. In genere ti limiti a sforzarti di sostenere l’eventuale sguardo dei tuoi genitori, per poi accennare un vago sorriso divertito al sicuro dietro la tua tazza di caffèlatte, mentre Lucie e papà Haya intavolano l’ennesima discussione a riguardo e papà ‘muii finge di leggere il giornale.
Tanto sai che entro al massimo ventiquattr’ore finirete comunque nascosti da qualche parte della casa a fare cose poco caste, che i vostri genitori lo vogliano o meno.
Ed è all’incirca a questo che stavi pensando - anche se in maniera molto superficiale e confusa - quando avverti il tuo membro venire lentamente avvolto dal calore umido del sesso di tua sorella ed il suo viso torna nuovamente a fuoco davanti ai tuoi occhi, riportandoti alla realtà.
« Sei sempre stato così piccolo? Ieri eri più grosso, » ansima Lucie, un cipiglio serio a corrugarle la fronte sudata.
La prima volta che te lo disse ci rimasi così male che riuscisti a tenerle il broncio per tre giorni, adesso ti viene solo da ridere.
Le scosti una ciocca rossa dagli occhi, accarezzandole poi una guancia con la punta delle dita, sorridendo.
« Me lo avrai consumato con tutte queste ripetizioni ».
Lucie ride con negli occhi la stessa innocente felicità di quando era bambina e si china a succhiarti la lingua.
« Speriamo di no, altrimenti muoio, » asserisce convinta.
Posa le mani sul cuscino, a pochi centimetri dalle tue orecchie, e facendo leva su quell’appoggio ti porta in poco tempo fino all’ennesimo orgasmo incredibilmente appagante.
Poi, stanca e felice, si lascia ricadere sul tuo petto, mugugnando soddisfatta e premurandosi di tenere il tuo sesso dentro di lei ancora per un po’, perché le piace così.
« È stato bello, vero? »
Le circondi la vita con entrambe le braccia e te la stringi addosso.
« Te lo avevo detto che ti sarebbe piaciuto, » continua, sorridendo al muro ed accarezzandoti intanto distrattamente un capezzolo con i polpastrelli.
Sospiri e le baci la fronte.
« Sì, è stato bello, ma dalla prossima volta si torna ad usare il preservativo. Se rimani incinta siamo morti ».