all shall know the wonder (lalli in the USA parte 1)

Jun 15, 2012 23:39

sssssssalve!
benvenuti nella mia nuova rubrica, lalli in the USA!
(in realtà è solo una scusa per uppare un miliardo di foto senza aspettare una vita)
invece di andare cronologicamente, come per i miei scorsi resoconti di viaggio, ho deciso di fare post tematici (per ora delineati sono i post su: musei, cimiteri, librerie, vita newyorkese e panorami.. potrei aggiungere una postilla sulle sensazioni/impressioni ma vedrò se avrò voglia, hehe)

iniziamo con la prima puntata:
ON BROADWAY

il viaggio ovviamente inizia da times square, la piazza dalle luci acciecanti e dalle pubblicità di ogni tipo



se volete farvi una passeggiata non passate di qua perchè c'è così tanta gente che invece di camminare vi sembrerà di pogare ad un concerto








 (lo studio 54, woooow!)


vedete bene tutte le pubblicità dei musicals.. bè, più sfigate non saremmo potute essere perchè questa è la stagione broadwayana più noiosa degli ultimi.. almeno 7 anni, per quanto riguarda i musicals.
c'erano i classici ma la mia compagna di viaggio aveva già visto mamma mia, e sister act l'avevamo visto a londra, quindi purtroppo, a musicals siamo rimaste a secco.

au contraire, la stagione teatrale '12 è esplosiva, ci siamo viste ben 3 commedie di altissima qualità alla seconda serata di previews (quindi proprio all'inizio della loro "run") e grazie al sistema dello student rush -dio benedica lo student rush- le abbiamo pagate pochissimo, la più cara 31$ (quando i biglietti regolari di qualità basso-decente costano nella media 60$)

il primo sabato della nostra vacanza siamo corse a teatro perchè attirate (attiratA, l'ila) dai nomi di una nuova commedia degli equivoci -sequel del film anni 60 con jerry lewis "boeing boeing"- dal titolo "don't dress for dinner".



i posti erano sulla balconata ma avevano una visibilità perfetta, da lassù siamo riuscite a goderci lo spettacolo, sbellicandoci dalle risate fino alle lacrime, davvero, perchè non esistono cose simili -divertenti e di classe- da noi?
per info e video fatevi un giro qui
piccola nota: alla stage door oltre ad incontrare ben daniels (che eleganza nonostante la bicicletta) l'altra attrice protagonista mi ha fatto una sviolinata per gli occhiali allo stesso tempo insultandomi: "i was thinking of chainging my glasses and i love yours! very sarah palin-esque, i think i'll copy them!" sarah. palin. O_O

la seconda avventura teatrale è tutta nel nome di michael "panda" esper.



stavolta eravamo in quarta fila, quindi immaginatevi quanto ero esaltata di ritrovarmi esper a solo qualche metro O_O
the lyons è una tragicommedia un po' acida e decisamente contemporanea su una famiglia disfunzionale in cui il padre è sul letto di morte, la madre è più preoccupata a riarredare il soggiorno che a stargli dietro, la figlia alcolizzata cerca di riprendere le redini della sua vita ed il figlio gay.. diciamo che non è quel che sembra.
i primi 20 minuti, nella stanza d'ospedale del padre, sono DELIRANTEMENTE esilaranti, linda lavin, l'attrice che interpreta la madre, è straordinaria.
esper... esper è intenso. mamma mia quant'è intenso.
dopo lo spettacolo ovviamente ho costretto l'ila ad aspettare alla stage door finchè non è uscito..
e lì ho perso la trebisonda.
ho fatto figuracce peggiori ma questa la potevo evitare ^^
la prima parte dell'incontro è stata relativamente pacata e dignitosa, gli abbiamo detto quanto è bravo, che venivamo dall'italia e che questa era la nostra prima volta a broadway (l'ila stava per smentirmi ma s'è beccata una gomitata, stai al gioco, dobbiamo farci benvolere!)
poi però, michael fa per andare dalle altre 2 persone che aspettavano autografi, anche se io non avevo detto quello a cui tenevo di più!
panico! ----------> ho fatto una vocina da bambina: "michael i have to tell you something.." -_-"
vabè, lui gentilissimo, tenerosissimo, s'è fermato ad ascoltare me che lo ringraziavo per avermi fatto conoscere la band di sua sorella, quegli echo friendly di cui parlo sempre, appena li ha sentiti nominare gli si è illuminato il viso, è orgogliosissimo della sorella, si vede, parliamo un po' di loro e del fatto che il giorno dopo avrebbero suonato ma noi non saremmo potute esserci perchè ormai avevamo già i biglietti per il concerto dei nada surf (alchè lui: "che fighi i nada surf!", gli piacciono i nada surf, altri 500 punti)
lo ringraziamo per il suo tempo ed andiamo via (niente foto per carità, dopo una giornata in giro per NY meglio non fissare in foto la mia faccia sconvolta)
finchè non arriviamo in hotel cammino tre metri sopra il cielo e non vedo nulla per i cuoricini che mi escono dagli occhi. quel ragazzo è un amore.

break dal teatro, ma sempre a teatro:
questa è la pizzeria sulla 42esima dove andavamo sempre quando non sapevamo dove cenare.. è dentro un ex teatro! è un po' squallida/turistica ma se guardi in alto rimani a bocca aperta





la nostra ultima esperienza a teatro è stata sicuramente anche la migliore:
one man two guvnors è decisamente l'evento dell'anno

(tra l'altro nel teatro in cui l'estate scorsa il marito ciaojohn ha recitato in jerusalem)





non ho mai, e dico mai, riso tanto in vita mia.
ho pianto dalle risate per così tanto tempo (la commedia sfiora le 3 ore) che alla fine ero disidratata.
infatti james corden, il protagonista ha appena vinto il tony, perchè è semplicemente magnifico.
mai visto una persona tenere un palco a quel modo, dando l'impressione che tutto sia improvvisato e fresco -già erano stati a londra per quasi un anno-
se volete ridere anche voi, guardate questo video, forse non basta a rendere quanto sia esilarante ma almeno è qualcosa.

piccola -ma anche no- nota:
eravamo in prima fila.



2 considerazioni:
-vedete il tizio in 4° fila? di fianco a lui, 5 minuti dopo si sarebbe seduto nientepopo' di meno che STANLEY TUCCI. *momento fangirl*
-vedere il microfono sulla destra? è lì perchè nella commedia c'è la musica dal vivo e ovviamente i musicisti (4, di cui uno figlio illegittimo di jude law e michael caine, uno dei ragazzi più oggettivamente belli che abbia mai visto dal vivo) erano seduti davanti noi, e quando dico davanti, intendo che il chitarrista se si girava sullo sgabellino scontrava le sue ginocchia con le mie. immaginatevi noi che cerchiamo di trattenere un po' le risate, fallendo miseramente, per non fare la figura delle sguaiate ridendo nelle orecchie a quei poveri ragazzi (che poi, ridevano parecchio anche loro).

direi che questa prima puntata può concludersi qui..
per la prossima.. chissà ;)

michael esper, lalli in the usa, new york, teatro

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