Il mio turno è arrivato.. ho scombinato un pò le carte in tavola... non sono portatissima con i fantasy e spero che non sia una totale porcheria xD
La prossima puntata di Deryn saranno le mitiche twins
natsumi82 =)
Partiamo và... :P
“Si sta muovendo…”
Nel buio pesto dove Deryn si trovava arrivavano ovattate voci… indefinite, frasi che parevano arrivare da lontano. Si domandava dove fosse… chi parlasse… ma via via che il tempo passava percepiva i suoni sempre più distinti e il poteva sentire più distintamente anche il corpo. L’indolenzimento, le palpebre pesanti e la gola secca.
“Deryn… piccola mia, puoi sentirmi?” quella voce… quel suono lo aveva riconosciuto… era impossibile per lei fare altrimenti… aveva detto ‘Mamma’ ma non aveva sentito che un flebile soffio uscirle dalla bocca.
“Oh mio Dio! Ha provato a dire qualcosa, l’hai vista?” questa voce era di suo padre. Ma perché era tutto buio? Perché si sentiva così… sfinita? Dove diavolo era? Ricordava che era nella palestra dell’essere misterioso e poi si era ritrovata così.
“Bambina mia…” e poi una luce stava arrivando… con fatica aveva aperto gli occhi e d’istinto si portò una mano sulla fronte per parare in parte la luce del neon che in quel momento l’avvertiva troppo forte. Fastidiosa. Era bastata un’occhiata per capire che era in ospedale.
“mamma..” era uscita. La sua voce, per quanto impastata, era finalmente uscita in un suono distinguibile e sua madre, che era letteralmente in lacrime, si era subito chinata su di lei mentre il medico le girottolava attorno controllando i macchinari attaccati a lei.
“Deryn, tesoro! Siamo stati così in pena…come ti senti?”
“Ehm…confusa… che succede? Perché sono qui?”
“N-non ricordi niente di quel che ti è successo?” la sua faccia preoccupata le aveva destato altri dubbi… come era finita lì?!
“No, niente… ho il buio totale” anche nel suo stato di stordimento aveva subito capito che non era il caso di raccontare del libro, della creatura misteriosa e del rapimento di Mat… era certa che non le avrebbero creduto.
“Hai avuto un brutto incidente con lo scoter… guidava Mat quando ad un tratto un’auto non si è fermata ad uno stop e vi ha travolti. Sei stata in coma per 20 giorni”
“Oh mio Dio! E Mat?” no… Mat stava bene…beh, più o meno. Niente aveva senso.
“Deryn… sono qui!”
Era sobbalzata sul letto… come poteva essere lì?? Lui era prigioniero dell’uomo misterioso! Si era inventata tutto?? Che se lo fosse semplicemente sognato nel giorni di coma?!
Quando più tardi, dopo visite dei medici e dei familiari/amici, era rimasta sola con l’amico si era decisa a parlare.
“Mat… io davvero sono confusa… siamo mai andati in una casa abbandonata dove una donna ti ha offerto sesso e vino?” era andata dritto al punto notando in Mat una faccia a dir poco perplessa.
“Di che stai parlando Deryn?!”
“Non ti ho mai parlato di un libro trovato in cantina? Di un uomo misterioso che io avrei liberato?”
“Deryn… probabilmente è una conseguenza del coma…ma credimi, non è successo niente di ciò che tu mi stai raccontando”
“Sul serio?! Ho fantasticato tutto quanto?? Eppure sembrava così reale!” nel suo tono si poteva scorgere distintamente una nota di delusione.
“Cioè… quel giorno eri venuta da me dicendomi di un libro in cantina, farneticavi su cose misteriose… avevamo deciso di andare a fare qualche ricerca in biblioteca, ricordi? E poi c’è stato l’incidente”
“Allora il libro l’ho trovato!”
“Sì, l’hai trovato… ma solo quello. Il resto che tu racconti l’hai vissuto solo nella tua fantasia durante il coma. Mi dispiace tanto Deryn, mi sento terribilmente in colpa per quel che è accaduto” d’un tratto il volto dell’amico si era rabbuiato, al limite del pianto. Si sentiva in colpa? Istintivamente aveva allungato la mano a coprire la sua e gli aveva sorriso con calore “Non è stata colpa tua, semmai del tizio che ha bucato lo stop”
“Lo so… ma non riesco a fare a meno di pensare che eri in motorino con me”
“Non sentirti in colpa Mat… davvero, non c’è motivo!”
Lui si era voltato a guardarla con un sorriso sbilenco sulle labbra e poi era stato un attimo e la sua bocca si era posata sulla sua in un rapido e casto bacio.
“Devo andare…” e così era sparito al di là della porta lasciandola lì in preda ai dubbi.
Era passato circa un mese da quel giorno, Mat era andato spesso a trovarla ma non avevano mai parlato di quel bacio rubato. Finalmente era di nuovo a casa. I primi giorni era stata trattata come una principessa: i suoi piatti preferiti, biscotti portati in camera, richieste accolte senza troppe discussioni.
Ma lei continuava a pensare a quel che aveva creduto di vivere. Mat era libero… quello era senza dubbio un chiaro segno che niente di ciò che aveva sognato era vero… ma un pomeriggio decise di tornare in cantina dove tutto aveva avuto inizio. L’odore di muffa era forte, cercò di nuovo tra i vari scatoloni ma non riusciva a trovare quel dannato libro. Quello esisteva! Lo aveva detto persino Mat!
Era stata almeno un’ora a arruffare scaffali e scatoloni… ma quel libro pareva essersi dissolto nel nulla.
Quando aveva perso le speranze qualcosa aveva attirato la sua attenzione… eccolo!! Bingo!
Veloce lo aveva preso e aveva iniziato a sfogliarlo… tutto il misticismo e l’intrigante mistero che vi aveva colto la prima volta era svanito. Era solo un vecchio libro polveroso scritto in una lingua straniera. Aveva totalmente perso il suo fascino.
Lo aveva chiuso sospirando delusa. E pensare che sperava di vivere una volta tanto un’avventura come quella che leggeva nei libri.
Aveva alzato il capo e dalla sua gola uscì forte un grido quando, riflesso nello specchio, aveva visto la figura di un uomo.
“Non aver paura Deryn…” si era volata a guardarlo… lo vedeva poco, avvolto dalla penombra. Era alto, questo lo distingueva bene e portava capelli lunghi e selvaggi.
“C-chi…chi sei tu?”
L’uomo non aveva risposto… era rimasto immobile per un tempo indefinito e poi aveva mosso un passo in avanti, la luce aveva colpito le sue scarpe nere e lucide, l’orlo dei pantaloni eleganti scuri.
Poi un altro passo e la sua figura era visibile fino al collo. Era vestito distintamente, la sua presenza emanava un sapore di antico e di mistero.
E infine un ultimo passo e anche il suo volto le si era raffigurato davanti ai suoi occhi spalancati.
Era rimasta sbigottita dalla bellezza dell’uomo… un volto affilato ma mascolino, labbra disegnate, un naso dritto e due occhi di ghiaccio circondati da folte ciglia nere come i suoi capelli.
“Il mio nome non è rilevante... Non appartengo a questa era e forse nemmeno a questo mondo.”
“Non importa - aveva detto in uno slancio di coraggio - vorrei saperlo”
“Sta bene… il mio nome è Hendal. Non c’è bisogno che tu mi dica il tuo… Deryn”
“Come sai il mio nome?”
“So molte cose di te” aveva detto avvicinandosi a lei che era indecisa se provare paura o eccitazione.
“Quindi non ho sognato tutto…”
“Cosa?! I sogni di cui hai parlato al tuo amico Mat?”
“Esattamente! Proprio quelli…”
“In realtà in parte erano veri…ma solo in parte. L’essere che hai visto e che avresti liberato esiste ahimè… ma tutta la storiella dell’allenamento, dei magoni che lo hanno rimprigionato tra le pagine di questo libro… beh, quello è fantasia”
“E tu chi saresti?”
“Non sono più umano, da molti secoli ormai. No… non volare con la fantasia. Non sono un parente di Edward Cullen, i vampiri non esistono. Sono solo un non-morto ma non succhiamo sangue. Non ci nutriamo, non respiriamo, non ci dissetiamo. Siamo come fantasmi ma siamo visibili solo a pochi eletti. Io nella fattispecie sono un guardiano”
“Guardiano di cosa?”
“Ora la tua curiosità è troppa, non posso rivelarti tutto piccola Deryn. Ma Quell’essere è malvagio. Lui si insinua nei sogni della gente… facendo vivere loro le fantasie. Ti ha chiesto di liberarlo. Tu non lo farai. Al contrario… dovrai aiutare me a sconfiggerlo”
“E come posso fare? Devo allenarmi?” iniziava davvero a sentirsi turbata. Era eccitante ma una piccola parte di lei, quella vigliacca probabilmente, desiderava che tutto questo non fosse reale.
L’uomo iniziò a ridere di gusto e lei mise il broncio, perché la derideva adesso??
“Non serve certo la forza fisica per affrontare un entità. Tu sarai solo il mio tramite… e quello lo potrai fare con la mente, non con i muscoli.”
“E chi mi dice che non sia tu il cattivo?! Chi mi sa dire cosa è giusto fare davvero?”
“Il fatto che non c’è alcuna congrega di stregoni, il fatto che quella creatura, che si chiama demone in gergo, si nutre della mente delle persone, dei loro sogni. Devi stare attenta piccola Deryn se non vuoi essere risucchiata.” Una carezza sul suo viso e poi l’uomo aveva fatto un passo indietro.
“Stanotte a mezzanotte… vieni al cimitero.”
“e perché mai?”
“lo saprai a tempo debito.” E nell’ombra era di nuovo sparito.
Aveva atteso la mezzanotte… era impaziente. Era nervosa. Non aveva detto niente a Mat, probabilmente l’avrebbe presa in giro ma più che altro non voleva metterlo nei guai. In fondo era stato un sogno ma se fosse veramente fatto prigioniero a causa della sua incoscienza non se lo sarebbe mai perdonato. Era meglio fare da sola e sperare che tutto andasse per il meglio.
Ma più che altro si chiedeva se davvero era il caso di andare. Quella storia cominciava a prendere una piega insolita e spaventosa. Ok, la eccitava l’idea dell’avventura, l’essere protagonista di una storia da libro fantasy… ma questa era la realtà, non bastava chiudere il libro se ciò che leggevi non ti piaceva. Lì non vi era scampo.
Ma ormai era in ballo e se veramente l’uomo senza volto era un demone che poteva ucciderla doveva fare qualcosa per salvarsi. Prese un respiro profondo e uscì di casa. Il cimitero era lì… sinistro. Un silenzio quasi spettrale era rotto solo da alcuni gufi mentre il ghigno della luna si rifletteva su di un laghetto. Era freddo e lei si avvolse il corpo con le braccia… finché improvvisamente un forte vento le aveva smosso i capelli entrando nelle ossa… non riusciva quasi a continuare a camminare tanto forte era.
Aveva aperto gli occhi e lui era apparso tra le lapidi sferzate da quel vento innaturale.
E ora? Che sarebbe accaduto?
“Deryn… sei qui…”
Ta dan… e ora tocca alle gemelle natsumi :D