(no subject)

Jan 25, 2006 13:25

una donna a salamina.

alle termopili, sotto la cappa del sole settembrino, il cadavere crocifisso di leonida veniva scarnificato da uccelli necrofagi: i persiani erano riusciti, per mezzo d'un infame traditore, a passare per lo stretto valico. Atene, minacciata dalle orde orientali, era stata abbandonata al saccheggio persiano, e la sua popolazione trasferita sulla costa del peloponneso. un oracolo, consultato dagli ateniesi, aveva risposto che la salvezza della città risiedeva nelle proprie mura di legno: una profezia che rimandava alla marina ateniese, recentissima e moderna, la possibilità di scampo dall'asservimento al re persiano serse.

la scelta di salamina, come luogo per la battaglia, fu lungamente e duramente dibattuta tra i greci, che giustamente temevano l'imponente, ma lenta e di vecchia concezione, flotta persiana, ma alla fine temistocle prevalse. in effetti la stretta di salamina offriva vantaggi al minor numero dei grecie peraltro era una zona di mare con dei venti regolari e ben noti ai marinai della flotta. Serse venne ingannato da un infiltrato ateniese che gli fece credere che l'esercito ateniese fosse sulle navi: una vittoria in mare sarebbe stata risolutiva.

si giunse quindi allo scontro. il re serse si posizionò, per godersi la vittoria, su un alto promontorio e per ore attese che la flotta nemica movesse, accusandola di temporegiare, cosa che era vera, in quanto temistocle conosceva i venti della zona ed i loro orari, ed attese fino a poco prima che si alzasse un vento contrario ai persiani per fa avanzare la flotta. subito i persiani si lanciarono all'attacco, allo scopo di schiacciare sulla spiaggia le navi nemiche e lì distruggerle, ma il vento contrario rese vani gli sforzi dei rematori e le prime linee persiane si ritrovarono nell'impossibilità di manovrare e schiacciate tra i greci e le navi che le seguirono: in queste condizioni vennero presto sopraffatte.

alla battaglia di salamina partecipava, tra le fila persiane, uno dei pochissimi, a dire il vero non me ne vengono in mente altri, ammiragli donna, la regina artemisia. atemisia era regina di alicarnasso, dove aveva fatto costruire l'omonimo e famosissimo mausoleo. artemisia si era duramente opposta, era donna intelligente e soldato esperto, all'accettare battaglia a salamina, ma messa in minoranza aveva rinunciato ad ulteriori lamentazioni. già nelle prime fasi della battaglia artemisia aveva capito che le cose buttavano male, impossibilitata a ritirarsi fece del suo meglio per districarsi nel groviglio di navi alla deriva coi remi spezzati e di navi greche e persiane che si inseguivano e combattevano fino a quando la nave sulla quale si trovava fu inseguita da una agguerrita nave greca.

artemisia prese allora una decisione di quelle che nella sconfitta dimostrano la capacità di un comandante di superare gli schemi, di non perdersi d'animo e di salvare i propri uomini per la prossima battaglia: inseguita dalla nave greca punto dritto una nave persiana, per coincidenza comandata da un suo antico rivale, e speronatala la affondò. il greco al vedere questo comportamento pensò d'essersi sbagliato e cambiò la rotta. dall'alto del promontorio uno degli uomini di serse disse al re: "gurdate, maestà, guardate come si batte bene artemisia!". il re chiese se quella davvero fosse artemisia e quando questo gli venne confermato provò ancora più stima e ammirazione per la regina di alicarnasso: "così le donne mi diventano uomini egli uomini donne!". fortuna di artemisia fu che nessuno della nave speronata sopravvisse.

artemisia riuscì quindi a scampare a salamina e nessuno ebbe a godere della taglia che leerastata posta sul capo: era insopportabile per i greci che una donna potesse sfidarli in combattimento. la battaglia fu una terribile sconfitta per i persiani che persa la flotta non ebbero modo di supportare l'enorme, e bisognoso di rifornimenti, esercito persiano, così che la seconda guerra persiana si potesse concludere con una vittoria greca che però non ebbe ragione di serse che già era tornato in patria lasciando un suo generale a salvare il salvabile. anche questo avvenne su consiglio di artemisia, che interrogata gli disse di lasciare ilgeneralee tornare in patria:se il generale avesse vinto, essendo suo schiavo, serse avrebbe vinto, se avesse perso sarebbe rimasto serse a continuare a dar filo da torcere ai greci. era una donna saggia e un ottimo soldato.
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