Sep 22, 2005 11:16
il mare era d'argento e la luna m'ispirava comprensione.
s.m.: "a life shot in black and white, stares me down, take me where, and like doves we won't leave never.".
cederò alla gravità in una notte di pioggia e lascerò che il mio corpo si adatti alle asperità del terreno. chiuderò gli occhi a quel buio per un buio altro: sentirò d'esser giunto finalmente a casa. dall'alto della montagna di desolazione che avrò finito di scalare guarderò alla strada passata e cesserò d'aver paura. sarò solo come quando il viaggio è iniziato. non dovrò più ricominciare. non dovrò più raccogliere i miei pezzi e portarli avanti ancor d'un passo. né sorridere alla sfortuna. né allontanarti dai miei pensieri. non avrò sonno, stanchezza, desideri.
non verrà più il giorno a mostrarmi me stesso, la mia inadeguatezza. allora urlerei tutta la solitudine del cammino percorso, l'ingiustizia di una vita incompleta come a sfidare la tua indifferenza. l'ironia della tua assente presenza. l'abisso e la fiamma dell'altalenante fortuna che con vaghezza mi doni. la muta risata del pazzo scuoterà le mie labbra. e seccherò al vento che viene dal mare.
come è nell'ordine naturale delle cose.
s.m.: "we’re still here in black and white, changes now, changes there but the spirit can't leave us!".
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