Chiedo perdono per il ritardo di questo aggiornamento e dire che era già pronto da almeno un mesetto, se vi interessa il motivo di questo imperdonabile ritardo ora ve lo spiego.
Vado ad accendere il pc e fin qui tutto okey, dopo un po' vedo che il mouse non si muove più, allora che faccio? beh gli cambio le batterie ma niente il problema rimane, cosi chiamo mio padre, risultato? Hard disk fulminato,panico.
Per fortuna mio padre riesce a sistemarlo cosi posso aprire il gioco,sto sistemando le scene e zac errore irreversibile, potrete immaginare la mia faccia, non avevo nemmeno salvato.
Questo si ripete per numerose volte, ho reeinstallato e tutto ma sembrava non funzionare.
Fino ad oggi che per qualche strana combinazione astrale sembra non aver dato alcun errore.
Bene Detto questo passerei alla storia.
Spero di non risultare noiosa con questo aggiornamento xD.
Chissà se la volta scorsa volta siete riusciti ad indovinare la risposta giusta. - tutto sotto il Cut-
Lullaby of November
Curiosi di sapere come è andata la scelta precedente?
Beh avete scelto la risposta sbagliata corretta xD
Ovvero la risposta . NON andare al moonDolery,
se ci fosse andata avrebbe trovato il locale chiuso e un uomo a dir poco raccomandabile che l'avrebbe attirata in un vicolo e l'avrebbe violentata, a seguito di questo shock avrebbe smesso di curarsi e iniziando a diventare bullimica. Che dire per un attimo ho pensato che avevate scelto quella sbagliata, avevo i sudori freddi xD
Capitolo 2
Thiara, vediamoci al MoonDolery alle 23,
sono molto curioso di conoscerti dal vivo mia dolce Thiara,
ti ho sempre osservato da lontano.
Vieni, ti aspetto...
Rimasi completamente shockata nel leggere l'invito di quella lettera, cosa dovevo fare?
Ci pensai parecchio, ma alla fine arrivai alla decisione di declinare l'invito, non mi sentivo sicura a incontrare una persona che non conoscevo, e poi che cosa avrebbero pensato Cloe e Bice se non fossi andata con loro, probabilmente Cloe non me lo avrebbe dato a vedere ma ci sarebbe rimasta sicuramente malissimo.
Detto questo presi quel foglio di carta, lo accartocciai e lo buttai nella spazzatura, mi rilassai e tirai un sospiro di sollievo, ero certa di aver fatto la cosa giusta.
Cercai di non pensarci cosi salii in camera e iniziai a sistemare i vestiti che mia madre aveva stirato, iniziai a pensare cosa potessi indossare per la sera successiva, non sapeva come ci si dovesse vestire in queste occasioni e soprattutto in uno spettacolo come quello,presi il cellulare e lo fissai indecisa se chiamare Cloe per chiedere chiarimenti o cercare su internet, alla fine optai per chiamarla, in fondo lei era appassionata di quel gruppo e di quel locale dato che era amica di un buttafuori.
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Cercai il nome nella rubrica e chiamai, il cellulare squillò un po' prima che rispondesse al cellulare e quando lo fece mi sembrò un po' strana, ma evitai di approfondire visto che lei mi chiese subito come mai avessi chiamato, risposi qualche secondo dopo “Oh... ehm ho chiamato perchè volevo sapere che tipo di vestiti dovevo indossare domani sera, sai non sono esperta in questo genere di eventi * eheheh * e quindi ti volevo chiedere se mi potessi dare una dritta” rise dolcemente “Beh è un gruppo hard rock quindi più duro possibile, come dire non è un concerto da fiocchetti, merletti e rosa shocking” sapeva benissimo che non mi vestivo mai come una bambola “Quanto sei scema - risi - sii più precisa”, “ Beh se vuoi domani pomeriggio subito dopo scuola possiamo andare in centro insieme per vedere se troviamo qualcosa che tu possa metterti la sera,poi resti a casa mia cosi ti preparo.Che ne dici?” nella mia testa suonarono le campane della redenzione “Sarebbe fantastico, perfetto.” continuammo a parlare ancora un po' ma poi lei dovette chiudere per degli impegni, cosi io tornai a rassettare la stanza, quando ad un certo punto mi ricordai che nella stanza di mio fratello avevo notato un CD con il nome del gruppo, mi pare si chiamassero FullMoon Shadows, mi fiondai nella sua camera approfittando del fatto che lui era ancora a scuola per dei corsi pomeridiani.
Il caos che regnava in quella camera era indescrivibile, per trovare quel CD impiegai una buona mezzora, per poi trovarlo sotto il letto, lo presi e tornai in camera dove lo inserii nello stereo, Traccia 1 death of an unknown hero all'inizio era come una dolce ninna nanna, un po' malinconia ma pur sempre dolce, ma mano a mano che si andava avanti le note diventavano sempre più forti più rumorose, più dolorose, come se quella malinconia si fosse trasformata in rabbia, la canzone finì e subito seguì la Traccia 2 Song for a Fallen Angel questa invece diversamente dalla prima partì non con una musica, ma partì con una specie di litania strana, sussurrata, distolsi subito gli occhi dall'armadio che stavo sistemando e fissai lo stereo, e senza nemmeno accorgermene mi avvicinai finendo ai piedi dello stereo, quella canzone, quella melodia, sembrava quasi che mi chiamasse, come se tra le note ci fosse un richiamo, sentivo come se quel testo,quel brano parlasse di me, solo quando iniziò la traccia 3 riuscii a riprendermi, come se mi fossi appena svegliata da un sogno durato anni, i miei movimenti rallentarono per poi finire accasciata al pavimento con le lacrime agli occhi senza sapere il motivo, eppure quella storia era cosi triste, era come se mi avesse riportato alla mente ricordi di una vita passata, dimenticata nei meandri della memoria.
Spensi lo stereo e andai in bagno per asciugare le lacrime, ritornai in camera e iniziai a fare i compiti per il giorno seguente, nonostante quella sensazione non accennava ad andarsene.
Il tentato studio non durò più di una mezzora, cosi alle 17 e 34 decisi di schiacciare un pisolino sperando in un sonno calmante e riconciliatore.
Il sonno era agitato, vedevo davanti a me immagine soffuse di angeli, due per la precisione, uno argentato e uno nero come la notte, e cantavano quella litania, iniziai a correre con le lacrime agli occhi, correvo più forte che potevo, avevo il fiatone, ma gli angeli erano ancora li accanto a me senza un minimo accenno di stanchezza; non sapevo dove andare, correvo nel vuoto, nel buio più assoluto fino a quando fui avvolta dall'oscurità abbandonandomi alle lacrime che, copiose, scendevano dai miei occhi, ogni goccia che cadeva dal mio viso rilasciava una luce abbagliante che illuminava il buio circostante, donandomi attimi di serenità.
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Solo allora mi accorsi di cosa indossavo o meglio di cosa ero, indossavo una lunga tunica color panna molto simile a quelle camicie da notte vecchio stile, ma la cosa che più mi colpì furono le ali che si trovavano sulla mia schiena, ali grandi capaci di sostenere un volo lunghissimo, solo allora riuscii a capire alcune parole dei due angeli “Fallen Angel”, a queste parole lanciai un lancinante urlo e le lacrime sprigionarono una luce mostruosamente abbagliante che tramutò tutto in luce.
Sobbalzai nel letto continuando l'urlo del sogno, scatenando la preoccupazione di mia madre che si era già precipitata in camera mia, guardai smarrita nella mia stanza, guardai fuori dalla finestra e notai che la luce che ne proveniva non era quella di un tardo pomeriggio di settembre, bensì quella di una mattinata appena iniziata.
Avevo dormito a lungo anche se quando mi alzai sentii comunque stanchezza, feci colazione solo per avere un po' di energie visto che avevo saltato la cena, poi mi diressi a piedi a scuola, da sola mentre mi perdevo tra i miei pensieri, non era la prima volta che facevo un sogno del genere, anzi in due giorni era già la seconda volta, solo che a differenza della prima era tutto sfocato e indefinito, senza una collocazione precisa nello spazio.
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando vidi Mañuel che mi veniva incontro, mi sorrise “Buongiorno, Tamara, fatto le ore piccole con qualcuno ieri sera?” rimasi allibita, voglio dire come si permette uno che non conosco per nulla, se non il nome, a parlarmi cosi, tra l'altro sbagliando il nome?
“Guarda che mi chiamo Thiara,e no non ho fatto le ore piccole con QUALCUNO”, no non ero decisamente dell'umore. “ Ehi ehi oggi siamo pungenti, chiedo scusa per aver sbagliato il nome - fece un visino angelico e fece una linguaccia - in genere non sono cosi spudorato e smemorato”, ah e meno male, decido di continuare senza pensare a questo episodio, ma lui continuava a seguirmi ponendo di tanto in tanto domande senza un vero senso logico.
Ad un tratto mi sentii afferrare per il braccio che mi fece fermare, mi girai e lo notai con lo sguardo basso, lo guardai, ero un po sorpresa di vederlo cosi, ma dopo un po' alzò la testa con un sorriso forzato “Senti scusa, mi sono preso troppa confidenza, lo so bene come ti chiami, è solo che non sapevo come attaccare bottone con te, insomma sembri sempre sulle tue, scusa...” rimasi allibita, non sapevo se arrabbiarmi di più o se dovevo perdonarlo, infondo mi faceva tenerezza, dovevo capirlo era appena arrivato qui, certo sbagliare il nome e nonostante tutto trattarmi come se mi conoscesse da una vita non era il modo migliore per attaccare bottone “Senti non fa niente, sbrighiamoci altrimenti non arriveremo in tempo” annuì.
Davanti alla scuola si era formato un gruppo di ragazzine che avevano accerchiato un ragazzo, mi avvicinai per capire cosa stesse succedendo e capii che l'altro ragazzo nuovo, Joshef, si era appena fatto un nuovo fan club, andava in giro tra queste ragazzine a baciare le mani e a promettere chissà cosa, sentii provenire da dietro di me una sorta di ringhio, ma quando mi voltai notai solo un Mañuel molto contrariato.
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Cercai di sparpagliare le ragazze ricordando che tra poco sarebbero iniziate le lezioni, ero concentrata in quello che stavo facendo che non mi accorsi che Joshef si era avvicinato al mio orecchio “Ehi ragazzina, come mai hai allontanato tutte quelle ragazze? Sei gelosa? Non essere timida dillo che mi vuoi tutto per te” era giornata oggi,ma cosa avevano tutti quanti? “No grazie i palloni gonfiati non mi sono mai piaciuti” tirò di nuovo fuori quel ghigno che il giorno prima mi aveva gelato “Ma come, ieri durante l'interrogazione mi fissavi curiosa, dillo che vorresti assaggiarmi” Contrassi tutti i muscoli della faccia, ma come era possibile, stavo per rispondergli a tono quando vidi che Mañuel si era già posto tra me e lui “Senti Jos, smettila sei un viscido, non l'avrai.” Non l'avrai? Cosa voleva dire, e poi io sapevo difendermi da sola.
Mi diressi in classe abbastanza contrariata ma cercai di consolarmi pensando allo shopping pomeridiano che avrei fatto con Cloe.
Entrata in classe trovai un euforica Cloe e un eccitatissima Bice che saltellavano di qua e dillà.
Appena mi videro si precipitarono addosso a me “Senti Thia, non ti dispiace se oggi viene con noi anche Bice?” “Certo che no, cosi almeno avrò l'aiuto di due appassionate del genere ad aiutarmi” vidi Bice ridere di gusto, in quel momento suonò la campanella e ci sedemmo, dalla porta entrarono gli ultimi due mancanti, Joshef e Mañuel, quando Joshef mi passò accanto mi sorrise e mi fece l'occhiolino, mi sentii rabbrividire.
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Il professor Alexander era già entrato in classe e si era seduto sistemando ancora le carte, lo conoscevo quando faceva cosi era agitato, oggi più del solito tanto da far cadere un paio di fogli per terra, mi precipitai ad aiutarlo, e mentre ero chinata, nascosta dalla cattedra mi baciò, lo guardai stranita “Alex, siamo in classe, e se ci vedesse qualcuno?”, “Non ti preoccupare stella, comunque oggi pomeriggio ti andrebbe di fare un giro?” “Alex non posso oggi ho tutta la giornata impegnata, sera compresa.” “Uhm allora che ne dici se questo week end non ce ne andiamo al mio chalet in montagna, io e te?” mi piaceva ma a volte era proprio insistente “Ti farò sapere”.
Detto questo mi allontanai verso il mio posto, mi sedetti e segui tutta la lezione, quando suonò la fine della seconda ora mi accascia sul banco sperando che nessuno lo notasse permettendomi cosi di riposarmi un attimo, ma le mie speranze furono vanificate dal fatto che Max si materializzò dietro di me facendomi saltare dalla sedia.
Si spaventò anche lui, poverino “Thiara stai bene? Non hai una bella cera - lo fulminai con lo sguardo - ehm...no...cioè sei sempre bella ma cioè insomma”,lo fermai dicendogli che dovevo andare o avrei fatto tardi alla lezione successiva.
Mi alzai facendo scorrere sul pavimento la sedia, presi la mia roba e mi precipitai fuori dalla porta.
Nel corridoio vidi Tiffany fare una delle sue cattiverie ad una matricola ritenuta inappropriata a stargli davanti, tutto questo sotto gli occhi divertiti delle sue “amiche”, accorsi subito ad aiutare quella povera ragazza che appena l'aiutai ad rialzarsi scoppiò in un pianto, la accompagnai al bagno per sciacquarsi gli occhi arrossati dal pianto “Come mai ti hanno trattato in quel modo?” “N-n-non lo so,loro hanno solo detto che le disgustavo” sentii il sangue ribollirmi nelle vene, quelle ragazze non avevano un minimo di intelligenza.
Corsi nell'aula di arte dove avrei avuto la prossima lezione e mi trovai di fronte Joshef appoggiato alla parete “Ehi allora è proprio destino non credi?” alzai gli occhi al cielo “No non penso proprio, penso piuttosto a una persecuzione.” sogghignò “Guarda che io sono un ragazzo dolce e gentile” lo guardai di sottecchi, entrai in classe e presi posto davanti al mio cavalletto.
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La professoressa, una fuori di testa, ci disse di ritrarre un sogno recente, rimasi spiazzata da questa richiesta ma senza controbattere mi misi a disegnare la bozza a matita sulla tela, un angelo bianco sospeso in uno spazio luminoso dove le sue lacrime lo avvolgevano.
Dipingere mi rilassava mi faceva entrare in contatto con me stessa, dopo aver disegnato la mia bozza guardai intorno a me per vedere i disegni altrui, chi disegnava torte, chi luoghi esotici e chi donne nude stile harem, non mi sorpresi nel vedere che il proprietario di quel disegno altri non era che Joshef. Notò che lo stavo fissando con aria contrariata e mi fece l'occhiolino per poi farmi cenno con la testa al suo disegno, come se mi volesse spingere a riprodurre nella realtà quel suo dipinto.
Indignata mi spostai con il cavalletto lontano da lui, continuai a dipingere buttando sulla tela i colori base, il pennello scivolava sulla tela come mosso come se stesse seguendo un percorso guidato.
Avevo quasi finito di mettere i dettagli quando suonò la campana, cosi posai il dipinto nell'armadietto adibito apposta nell'aula e me ne andai, cercando di evitare l'amante degli harem.
Fortunatamente il resto della giornata fu piuttosto tranquillo cosi all'uscita io, Cloe e Bice ci dirigemmo verso il centro commerciale più in voga in quei mesi, come ci si poteva aspettare c'era una quantità di gente esorbitante, capace di infastidire anche il più pacato dei pacati.
Cosi noi tre decidemmo di recarci direttamente nel negozio che vendeva articoli hard rock e metal senza divagare in giro.
Appena entrai in quel negozio strabuzzai gli occhi, era tutto cosi strano ma allo stesso tempo interessante, quei vestiti erano da mozzare il fiato.
Mentre io guardavo estasiata il negozio Bice e Cloe giravano come trottole impazzite tra i vari scaffali e stand.
Mi ritrovai davanti al muso un vestito decisamente fuori dal mio genere ma talmente bello da farmi chiedere come mai non l'avessi preso prima.
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Entrai nel camerino e lo provai, incredibile a dirsi ma sembrava fatto apposta per me, cucito addosso. Quando uscii dal camerino per farlo vedere alle mie amiche loro rimasero letteralmente a bocca aperta, Cloe addirittura si stava mettendo a piangere. Scoppiammo a ridere e decisi di prenderlo, aspettai che anche loro avessero preso i loro vestiti, le aiutai e alla fine uscimmo tutte e tre molto soddisfatte.
Con la macchina di Cloe andammo a casa sua e iniziammo a provare i vari vestiti e le varie combinazioni di accessori, chiesi a Cloe se potessi approfittare della sua doccia per rinfrescarmi un pochino, ovviamente acconsentì e mi condusse in bagno.
Ogni volta che ci entro rimango allibita, è enorme, il bagno più grande che io abbia mai visto, bianco e lucente, la grande doccia ha un sistema radiofonico integrato con cui si può sentire la radio o della musica mentre si sta sotto la doccia, mi fiondai dentro e subito un getto di acqua calda mi avvolse, mi lavai anche i capelli, quando uscii dalla doccia notai il vetro e lo specchio appannati, presi il phon e mi iniziai ad asciugare i capelli, fortunatamente essendo abbastanza corti non ci misi molto ad asciugarli, così appena finii potei vestirmi con gli abiti che avevo comprato in quel negozio, notando di nuovo quanto mi donassero.
Quando tornai dillà vidi due ragazze intente nell'abbinare agli abiti i giusti accessori, ravanavano in tutti gli scatolini in cui Cloe teneva braccialetti e accessori vari, divisi tutti per colore oltre che per funzione, su questo era abbastanza maniacale, mi ricordo le prime volte che ci frequentavamo, un giorno mi portò qui a casa sue e commisi l'errore di mettere un braccialetto verde nel contenitore delle collane nere, per giunta, fu quella la prima e l'ultima volta che vidi Cloe parecchio adirata.
Dopo aver trovato gli accessori giusti passammo alla parte più complicata, ovvero quella della borsa, qui entrò in gioco Bice che trascinò dall'angolo della camera un borsone che posizionò sotto i nostri nasi, lo aprì e spuntarono fuori una quarantina di borse e borsette.
Mi sentii un'adolescente anomala, io avrò avuto 4 o 5 borse e qualche accessorio, ma loro esageravano notevolmente, dovevo aver fatto una faccia sconvolta perchè sia Bice che Cloe mi chiesero se ci fosse qualcosa che non andasse, scossi la testa sorridendo.
Quando si fecero le 19 e 30 ci finimmo di truccare per poi scendere tutte nell'auto di Cloe, dove io decisi di sedermi nei sedili posteriori, amavo guardare il mondo in movimento, tutti quei puntini colorati che con il movimento diventano fili colorati.
Impiegammo circa una mezzoretta solo perchè a pochi chilometri dall'arrivo si era formato un traffico causato dai lavoratori in ritorno dagli uffici, il che era molto logico visto che la Luna Scarlatta era un locale in pieno centro.
Essendo tra le prime ad essere arrivate trovammo facilmente posto, ci dirigemmo verso l'ingresso del locale, dove il buttafuori, di primo acchitto ci fermò, ma dopo aver riconosciuto Cloe gli si avventa al collo come se fosse una ragazzina, nonostante sia una specie di uomo enorme.
“Sono le tue amiche, piccola star?” “Yessa, non è ancora iniziato niente vero?” “Tutto calmo e piatto come l'acqua della piscina”.
Entrammo, fissai per l'ultima volta quel buffo buttafuori e entrai dentro il locale, dove fui subito avvolta dai fumi e dall'ambiente caldo, con luci basse e vorticanti.
Il palco difronte a me era vuoto, fino a quando non sali sul palco una specie di piccolo ercole che portò al proprio posto gli strumenti musicali e i due microfoni, per poi accordare il tutto.
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Decidemmo di sederci al tavolino più vicino al palco, “Sai Thiara, spero tanto di riuscire a parlare con Zac - il suo sguardo si fece più sognante - chissà poi da cosa nasce cosa...” “Cloe chiama Terra, Cloe torna tra noi”.
Mi chiesi come mai fossimo arrivate cosi presto, alla fine il concerto sarebbe iniziato solo alle 22 e adesso erano da poco passate le 20, per fortuna il locale offriva oltre al piano bar anche un servizio di ristorazione cosi decidemmo di ordinare qualcosa per cena, io optai per un piatto di pasta al sugo, il mio preferito, mentre Cloe ordinò un amburger vegetale, visto che è vegetariana, mentre Bice ordinò un piatto degno di un camionista, ovvero una bistecca ai ferri.
Sia io che Cloe la guardammo, io allibita anche per le dimensioni della carne, mentre Cloe la guardava per il ribrezzo che provava nei confronti della carne, soprattutto se al sangue.
Ad un certo punto stavamo parlando tranquillamente quando un gruppetto di ragazzi si avvicinò al nostro tavolo e, con fare spavaldo ci chiesero se fossimo interessate ad approfondire la conoscenza con loro.
All'inizio per educazione rispondemmo in modo educato e molto pacato, anche perchè eravamo intimorite da quei tizi, ma successivamente dopo svariate volte che tentavano un approccio abbastanza invasivo ci alterammo, stavo per aprire bocca per sputare fuori un po delle mie solite parole al vetriolo, ma venni preceduta da Bice “Sentite ragazzi o qualsiasi cosa voi siate, siete cosi patetici e tristi che probabilmente non usciremo con voi nemmeno se la vostra mammina venisse qui a chiedermelo per piacere. Quindi se volete fare una bella figura per la prima volta nella vostra vita, sparite.” rimasi allibita, quella ragazza che sembrava dolce ed estremamente delicata e timida si era rivelata una vera bomba carica di grinta e artigli.
Mi sembra quasi futile dire che i ragazzi se ne sono andati con la coda fra le gambe, ma se l'erano cercata.
Continuammo a parlare per un altro po', quando ad un tratto si spensero tutte le luci e partì del fumo abbastanza denso, molto simile a quello dei film, quando si riaccesero le luci sul palco si erano materializzati quattro ragazzi uno più bello di un altro, ma quello che mi colpì di più erano i due cantanti, che sembravano, nonostante la diversità, facce della stessa medaglia; uno aveva i capelli neri come la notte l'altro li aveva argentati come la luna, uno aveva gli occhi scuri e profondi, l'altro li aveva chiari e luminosi.
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Rimasi spiazzata a guardarli a bocca aperta fino a quando Cloe non si avvicinò al mio orecchio per informarmi dei nomi dei componenti, quello alla batteria si chiamava Kyo, quello alla tastiera era Najif e poi passò ai due cantanti, indicandomi che quello con i capelli neri era Zac mentre quello con i capelli argentei era Sir.
Mi soffermai molto su loro due, avevo come la sensazione che io li avessi già visti, non sapendo dove di preciso, ma mi davano quella sensazione classica in cui un volto o un' aurea non ti suona nuova, ecco questa la stessa sensazione che mi davano quei due ragazzi, come se li conoscessi da sempre.
Le luci iniziarono a lampeggiare e subito si sparsero nell'aria le note di una canzone molto ritmata e dura, mi girai all'improvviso colpita dai rumori che provenivano da dietro di me, notai che il locale si era riempito senza che io me ne accorgessi, come se tutte quelle persone si fossero materializzate dietro di me in quello stesso istante.
La musica continuava ad andare invadendo tutta la sala, rabbiosa si prendeva ogni spazio circostante, tutto tremava come terrorizzato dalle voci profonde dei due cantanti, quelle voci che ti entravano dentro, di quelle che ti scombussolano lo stomaco, quelle voci...quelle voci che ti incantano.
Avevano finito il primo brano e si accennavano a iniziare subito il secondo brano della scaletta senza fermarsi se non il necessario per creare il giusto stacco tra una melodia e l'altra.
Avevano suonato circa sei o sette delle loro canzoni e si erano fatte le 23 e 55 quando iniziarono la loro ultima canzone, appena Zac e Sir pronunciarono in sincrono la prima parola del brano io venni subito catturata, la riconoscevo, era quella canzone, quella stessa che il giorno precedente mi aveva fatto crollare in lacrime sul pavimento “ Song for a Fallen Angel” sin dal primo istante incollai gli occhi sui cantanti, come ipnotizzata, i rumori diventavano ovattati, passarono in secondo piano, come se nell'intera sala ci fossimo solo io e i due cantanti, li guardai, e con mio grande stupore notai che il mio sguardo era ricambiato, da entrambi.
Ora mi ricordavo dove li avevo già visti, erano nel mio sogno, identici, non so come avevo fatto ad immaginarli così identici nel mio sogno, non li avevo mai visti, sul CD non c'era la loro foto, nn capivo perchè presi proprio loro due come angeli, cosa c'entravano con me? Cercai di capire se stessero guardando proprio me e trovai conferma del fatto perchè dopo aver guardato intorno a me vidi nel volto di Sir una sorta di sorriso e un accenno del viso verso di me.
Quando la canzone finì tutto tornò alla normalità, i suoni ripresero i loro effettivi volumi e uscii da quella sorta di trance, le luci si spensero e quando si riaccesero non solo il locale si era semi svuotato ma sul palco erano spariti tutti gli strumenti, restavano solamente i quattro ragazzi.
Ad un certo punto iniziarono a scendere dal palco senza passare per le quinte e si diressero verso di noi, rimasi scioccata e mentre una fremente Cloe si agitava, io iniziai a farmi prendere dal panico, presi il bicchiere d'acqua e lo bevvi tutto d'un sorso, volsi di nuovo lo sguardo verso di loro e notai che avevano tolto le sedie da un tavolo per poi portarle fino al nostro, Cloe per poco non svenne e Bice invece era diventata tutta paonazza e agitata.
“Ragazze vi ho notato durante il concerto - e rivolgendosi a me - tu soprattutto, sei una nostra maniaca fan? - rise dicendo questo, io dal mio canto ero troppo imbarazzata per rispondere - Dai scherzo,vi è piaciuto lo spettacolo?” Cloe era letteralmente impazzita e prese a parlare balbettando “C-c-c-cer-r-rto, sssiete stati fffffantastici, e poi tu Zac...” mi vergognavo per lei, mi immaginavo già la risposta che avrebbero dato o meglio cosa avrebbero fatto, ma le mie aspettative vennero distrutte quando sentii Sir ridere fragorosamente alle mie spalle.
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Chiacchierammo così per circa un quarto d'ora, il tempo necessario per Cloe di sciogliersi e di riuscire a parlare più tranquillamente, sembravano ragazzi normalissimi e, nonostante la fama non sembravano tirarsela per niente, il che aiutò a far crescere la mia stima nei loro confronti.
Passato qualche minuto Sir ci chiese se ci andasse di unirci a loro in giro per locali per un dopo concerto, sia Bice che Cloe erano più che favorevoli, solo io ero la più titubante, non ero molto sicura di cosa fare, “Dai Thiara tanto domani è sabato, weekend, niente scuola, non fare la solita perfettina - mi fece l'occhiolino - dovete sapere che lei è Miss. Perfezione non può mica svagarsi lei” la fulminai con lo sguardo “Non sono Miss. Perfezione, semplicemente non so se sia il caso di andare con loro, infondo è il loro dopo concerto.” Sperai che con questa domanda non solo demotivassi le mie amiche ma spingesse il gruppo a confermare quanto avessi detto.
“Ma Thiara se ce l'hanno detto loro significa che possiamo no?”, me l'aspettavo.
Cosa dovevo fare, per quello stesso weekend Alexander mi aveva proposto una vacanzina nel suo chalet, e poi era anche tardi, rimane il fatto che se non ci andassi le mie amiche non andrebbero nemmeno loro e sarebbero capaci di tenermi il muso per giorni se non per settimane.
Volevo sbattere la testa al muro sperando che così facendo uscisse la risposta corretta.
Scelta:
a) Accettare di andare sullo chalet con il professor Panisi infondo che cosa può capitare, lui è cosi carino con lei.
b) Andare al dopo concerto con i FullMoon Shadows, conoscere musicisti per did più stupendi non è una cosa di tutti i giorni e poi che male c'è, è giovane e si deve divertire, poi è pure venerdi sera.
c) Andare a prendere una boccata d'aria. Tutta quella confusione le ha un po dato alla testa, forse una passeggiata può aiutare.
Sondaggio aperto fino al 3 Gennaio ^^